Cronaca
Roma | Violenza sessuale aggravata, avvicina minorenne su mezzo pubblico, arrestato
Gli agenti della Polizia di Stato, al termine di una delicata indagine coordinata dalla Procura di Roma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di un trentunenne gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata.
L’attività investigativa dei poliziotti del commissariato “Prati”, nei confronti dell’uomo, è scaturita dalle dichiarazioni della giovane vittima che, in sede di denuncia, ha raccontato di essere stata da avvicinata dall’uomo mentre, a bordo di un autobus, stava raggiungendo il centro sportivo presso il quale lei si allena.
Sedutosi accanto alla quindicenne, il giovane ha iniziato a farle i complimenti per il suo aspetto per poi arrivare a baciarle la mano, le guance e toccarle i capelli. Quando poi la ragazza spaventata ha preso il cellulare per chiedere aiuto, lui glielo ha strappato di mano per fare uno squillo al proprio numero.
A quel punto la vittima, fortemente spaventata da queste morbose attenzioni, è scesa dal mezzo pubblico ma, l’uomo, non contento, l’ha seguita fino in palestra e ha cercato di baciarla sulle labbra. Solo allora la giovane è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto al suo allenatore all’interno del centro sportivo.
Dai successivi accertamenti condotti dai poliziotti è poi emerso che il 31enne, nei giorni seguenti, ha iniziato a chiamarla e a mandare foto e messaggi. Peraltro, solo un paio di mesi prima, era stato denunciato per un episodio simile commesso ai danni di un’altra giovanissima vittima.
Per questi motivi nei confronti del trentunenne il Pubblico Ministero ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, la misura della custodia cautelare in carcere e l’uomo è stato portato presso la casa circondariale di Regina Coeli.
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Cronaca
Evasione dagli arresti domiciliari: arrestato un uomo a Castelmassa
Un 44enne di origini marocchine è stato arrestato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Castelmassa per evasione dagli arresti domiciliari. L’uomo, non nuovo a trasgressioni delle misure restrittive a cui era sottoposto, è stato sorpreso dai militari fuori dalla sua abitazione, nonostante fosse soggetto a un divieto assoluto di uscire.
Durante un controllo di routine finalizzato a verificare il rispetto delle prescrizioni a carico di persone con misure restrittive, i Carabinieri hanno notato l’individuo in compagnia di una donna all’interno di un’auto parcheggiata nei pressi della sua abitazione. Accortosi della presenza dei militari, l’uomo ha cercato di fuggire, ma è stato rapidamente intercettato mentre rientrava in casa.
Interrogato, l’uomo ha ammesso di aver violato le condizioni degli arresti domiciliari. Messo a disposizione della Procura della Repubblica di Rovigo, è stato poi condotto davanti al Tribunale di Rovigo, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
L’arresto evidenzia l’impegno costante delle forze dell’ordine nel monitorare il rispetto delle misure cautelari e restrittive, contribuendo così alla prevenzione di ulteriori illeciti e garantendo la sicurezza della comunità. L’uomo rimane accusato di evasione, ma la sua responsabilità penale dovrà essere accertata durante il processo, con la presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva.
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Cronaca
Scoperto traffico di droga durante i domiciliari: arrestato 26enne di Adrano
Un giovane di 26 anni di Adrano, già sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, ha tentato di continuare la sua attività illecita di spaccio trasformando la sua abitazione in un vero e proprio punto di distribuzione di droga. Il piano messo in atto dal pusher è stato però sventato grazie all’attività di monitoraggio della Polizia di Stato.
Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano avevano notato un comportamento sospetto nei pressi della casa del giovane. Un incessante via-vai di persone che si fermavano per pochi minuti davanti alla sua abitazione, per poi allontanarsi velocemente, ha insospettito i poliziotti, che hanno deciso di effettuare un controllo mirato.
La perquisizione ha portato alla luce l’attività di spaccio. Nella casa del giovane, gli agenti hanno trovato circa 400 grammi di marijuana, suddivisi in dosi pronte per essere vendute. La droga era nascosta in vari punti della casa, tra cui una scarpiera e uno sgabuzzino. Oltre alla sostanza stupefacente, sono stati rinvenuti un micro telefono cellulare, quattro bilancini di precisione (di cui due con tracce di cocaina) e due cartucce di calibro 7.65, detenute illegalmente.
Il giovane, arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e per detenzione di munizionamento di armi comuni, è stato portato davanti al giudice per il processo per direttissima. Nonostante la gravità del reato, il giudice ha convalidato l’arresto e disposto nuovamente per il giovane gli arresti domiciliari, con l’aggiunta del braccialetto elettronico.
L’operazione segna un altro successo della Polizia di Stato contro il traffico di droga nella zona, ribadendo l’importanza del controllo e della vigilanza costante per contrastare attività illecite, anche da parte di chi sembra già in custodia agli organi di giustizia.
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Cronaca
Sequestrate a Palermo tonnellate di pesce privo di tracciabilità e in cattive condizioni igieniche
Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza della Compagnia di Bagheria e la Capitaneria di Porto di Porticello ha portato al sequestro di otto tonnellate e mezzo di pesce privo di certificazioni di tracciabilità e conservato in condizioni igieniche non sicure, in una ditta operante a Santa Flavia. Il valore commerciale del pesce sequestrato ammonta a oltre 100.000 euro.
L’intervento è stato effettuato nell’ambito di attività di controllo economico del territorio. Al momento dell’accesso, i militari hanno subito riscontrato la presenza di circa 700 kg di diverse specie di pescato privo di attestazioni sull’origine. A questo primo ritrovamento, è seguito un approfondimento delle condizioni di conservazione, che ha rivelato la presenza di un totale di 7.800 kg di prodotti ittici in celle frigorifere situate in locali non dichiarati e privi delle necessarie certificazioni sanitarie, collocati in aree aziendali sconosciute all’amministrazione finanziaria.
Il sequestro ha visto anche la partecipazione dei medici dell’A.S.P. di Palermo, i quali hanno confermato le precarie condizioni di conservazione dei prodotti. I finanzieri, insieme alla Capitaneria di Porto, hanno provveduto a confiscare 700 kg di pesce che, per la mancanza di tracciabilità e le inadeguate condizioni sanitarie, sono stati distrutti. Gli altri 7.800 kg sono stati posti sotto sequestro e la loro vendita è stata sospesa in attesa di ulteriori accertamenti. Al titolare della ditta è stata applicata una sanzione amministrativa provvisoria di 1.500 euro.
Le attività di controllo svolte mirano a tutelare le imprese che operano nella legalità, contrastando la concorrenza sleale di chi viola le normative, e a garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti ittici destinati al consumo. La tracciabilità del pescato, elemento fondamentale per la qualità del mercato ittico, rappresenta una garanzia per i consumatori e una tutela per l’intero settore del commercio del pesce, che punta a standard elevati in termini di sicurezza alimentare.
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