Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato di Bologna ha svolto un’importante operazione di controllo straordinario del territorio nelle zone di Pilastro e limitrofe, mirata a contrastare i reati contro il patrimonio e il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Durante l’intervento, che ha visto la partecipazione di diversi reparti tra cui il Commissariato “Bolognina-Ponte Vecchio”, il Reparto Prevenzione Crimine, un’unità cinofila antidroga e la Polizia Locale, sono state identificate 26 persone e due arresti sono stati effettuati.

L’operazione è iniziata alle ore 17, quando due soggetti sono stati fermati in via Zagabria. Fin da subito, i due hanno mostrato un comportamento sospetto e cercato di evitare il controllo, allontanandosi in direzioni opposte. Uno dei due, un 24enne italiano, è stato trovato in possesso di un panetto di hashish nel marsupio. La successiva perquisizione del suo veicolo, con l’ausilio del cane antidroga Havana, ha portato al rinvenimento di 316 grammi di hashish e circa 3 grammi di cocaina. Un ulteriore controllo dell’abitazione del giovane ha consentito di scoprire altri 536 grammi di hashish, per un totale di 852 grammi. Per lui è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio, mentre l’altro ragazzo, un 20enne, è stato sanzionato per possesso di una modesta quantità di hashish.

Nel corso della stessa operazione, un altro arresto è stato effettuato nei confronti di un cittadino marocchino di 41 anni, incensurato e regolare sul territorio italiano. L’uomo, alla vista della Polizia, ha cercato di darsi alla fuga in via Romolo Amaseo, scatenando una breve colluttazione con gli agenti, che lo hanno fermato dopo essere stati colpiti con calci e pugni. Durante la fuga, l’uomo ha gettato un sacchetto contenente circa 3 grammi di cocaina. Gli agenti coinvolti sono stati dimessi con una prognosi di due giorni. Il cittadino marocchino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanze stupefacenti.

Per entrambi gli arrestati è stata disposta la direttissima, prevista per la mattinata odierna. L’operazione ha confermato l’impegno della Polizia di Stato nel contrasto a fenomeni di criminalità e nel garantire la sicurezza del territorio.

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La Polizia di Stato, con l’intervento tempestivo delle pattuglie della Squadra Volanti, ha identificato e deferito due minori di origine tunisina, ospiti di una struttura di accoglienza nella provincia, per il reato di furto con strappo. L’episodio si è verificato qualche giorno fa, quando una persona anziana è stata vittima di uno scippo nei pressi dell’ingresso del sottopasso ferroviario di Piazza Santa Brigida.

La segnalazione, pervenuta al numero di emergenza 113, ha immediatamente attivato le forze dell’ordine, che si sono recate sul posto per raccogliere testimonianze e avviare le indagini. Grazie all’ausilio delle immagini provenienti dal sistema di videosorveglianza urbano, i poliziotti sono riusciti a identificare e rintracciare i presunti responsabili del furto in breve tempo.

Nel corso delle successive perquisizioni, gli agenti hanno rinvenuto parte della refurtiva, tra cui uno smartphone di ultima generazione e un iPod, che sono stati prontamente restituiti alla vittima.

Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e gli indagati, nel rispetto del Codice di Procedura Penale, avranno la possibilità di difendersi dinanzi all’Autorità Giudiziaria.

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Gli agenti della Polizia di Stato, al termine di una delicata indagine coordinata dalla Procura di Roma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di un trentunenne gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata.

L’attività investigativa dei poliziotti del commissariato “Prati”, nei confronti dell’uomo, è scaturita dalle dichiarazioni della giovane vittima che, in sede di denuncia, ha raccontato di essere stata da avvicinata dall’uomo mentre, a bordo di un autobus, stava raggiungendo il centro sportivo presso il quale lei si allena.

Sedutosi accanto alla quindicenne, il giovane ha iniziato a farle i complimenti per il suo aspetto per poi arrivare a baciarle la mano, le guance e toccarle i capelli. Quando poi la ragazza spaventata ha preso il cellulare per chiedere aiuto, lui glielo ha strappato di mano per fare uno squillo al proprio numero.

A quel punto la vittima, fortemente spaventata da queste morbose attenzioni, è scesa dal mezzo pubblico ma, l’uomo, non contento, l’ha seguita fino in palestra e ha cercato di baciarla sulle labbra. Solo allora la giovane è riuscita a divincolarsi e a chiedere aiuto al suo allenatore all’interno del centro sportivo.

Dai successivi accertamenti condotti dai poliziotti è poi emerso che il 31enne, nei giorni seguenti, ha iniziato a chiamarla e a mandare foto e messaggi. Peraltro, solo un paio di mesi prima, era stato denunciato per un episodio simile commesso ai danni di un’altra giovanissima vittima.

Per questi motivi nei confronti del trentunenne il Pubblico Ministero ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, la misura della custodia cautelare in carcere e l’uomo è stato portato presso la casa circondariale di Regina Coeli.

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