Connect with us

Tecnologia

La Commissione Europea difende il Digital Services Act: “nessuna censura”

Published

on

La libertà di espressione è un principio fondamentale al centro del Digital Services Act (DSA), la normativa europea che stabilisce le regole per la gestione dei contenuti online da parte degli intermediari digitali. In risposta alle recenti preoccupazioni sollevate dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, la Commissione Europea ha voluto chiarire che il DSA non impone la rimozione di contenuti leciti, ma si concentra sulla lotta ai contenuti illegali.

Un portavoce della Commissione, interpellato dall’ANSA, ha precisato che “la moderazione dei contenuti non significa censura”. La normativa, infatti, è pensata per garantire un equilibrio tra la protezione degli utenti da contenuti dannosi e la tutela dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione e d’informazione.

Il Digital Services Act stabilisce le responsabilità per piattaforme come Facebook, YouTube e altre, obbligandole a intervenire contro contenuti che violano le leggi, come quelli che incitano alla violenza, alla discriminazione o alla diffusione di disinformazione. Tuttavia, il DSA sottolinea che non si tratta di una censura generalizzata, ma di misure per contrastare contenuti che siano effettivamente dannosi o illegali, nel pieno rispetto delle libertà individuali.

La Commissione Europea ha ribadito che la normativa è un passo importante per garantire un internet più sicuro, evitando che piattaforme di grande portata diventino veicoli per attività illegali, senza compromettere i diritti degli utenti di esprimersi liberamente.

The post La Commissione Europea difende il Digital Services Act: “nessuna censura” first appeared on ADN24.

Tecnologia

“Omi”: il ciondolo intelligente che potrebbe leggere i pensieri

Published

on

By

Al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas, una startup americana ha presentato un gadget innovativo che promette di rivoluzionare l’interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale. Si chiama “Omi”, un piccolo ciondolo che potrebbe diventare il prossimo trend nell’adozione di dispositivi intelligenti da parte dei consumatori.

Omi è un accessorio grande quanto una caramella, ma con una tecnologia all’avanguardia che, secondo i creatori, nel giro di due anni potrebbe teoricamente leggere i pensieri di chi lo indossa. Nik Shevchenko, fondatore di Based Hardware, ha descritto il dispositivo come un assistente IA in grado di “ascoltare” e reagire ai segnali cerebrali attraverso piccoli elettrodi che entrano in contatto con la tempia dell’utente. Il dispositivo, che può essere indossato come un ciondolo o applicato direttamente alla tempia con un nastro medicale, è pensato per eseguire operazioni come sintetizzare un discorso o notificare l’arrivo di messaggi sullo smartphone.

Il dispositivo è stato progettato per interagire con il portatore in modo discreto. Omi è programmato per riconoscere segnali di comunicazione, come la volontà di parlare, e attivarsi solo in determinate circostanze. Una delle sue caratteristiche principali è la possibilità di personalizzare gli avvisi, per evitare interruzioni costanti. Gli utenti potranno anche impostare specifiche fasce orarie in cui il dispositivo sarà attivo, riducendo così la possibilità di essere disturbati da avvisi non richiesti.

Omi, venduto al prezzo di 89 dollari a partire da maggio, si basa su una tecnologia che la startup definisce “brain interface”. Questo tipo di interfaccia permette al dispositivo di interpretare segnali dalla mente senza compromettere la privacy dell’utente, poiché la comunicazione con l’IA si attiva solo quando strettamente necessario. Inoltre, la tecnologia è aperta, il che significa che gli sviluppatori esterni potranno creare applicazioni personalizzate per ampliare le funzionalità di Omi.

Con questo dispositivo, Based Hardware mira a portare l’intelligenza artificiale più vicino alla vita quotidiana, permettendo agli utenti di interagire con la tecnologia in modo completamente nuovo. Omi potrebbe rappresentare il futuro degli accessori smart, ampliando le possibilità per l’intelligenza artificiale nell’ambito consumer.

The post “Omi”: il ciondolo intelligente che potrebbe leggere i pensieri first appeared on ADN24.

Continue Reading

Tecnologia

Chirurgia d’urgenza sempre più tecnologica, spazio anche all’IA

Published

on

By

La chirurgia d’urgenza è uno dei settori più cruciali della medicina, perchè si occupa di interventi che richiedono un’azione immediata per salvare la vita del paziente o prevenire gravi complicanze. In situazioni critiche, il tempo è un fattore determinante: ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte, rendendo essenziale una risposta rapida e coordinata da parte di equipe altamente specializzate. L’aggiornamento continuo del personale, l’adozione di tecniche chirurgiche avanzate e l’uso di tecnologie diagnostiche immediate sono fondamentali per garantire il successo degli interventi. Sono questi alcuni dei temi trattati da Hayato Kurihara, direttore della chirurgia d’urgenza del Policlinico di Milano e vicepresidente della European Society for Trauma and Emergency Surgery, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

“Il diabete viene sempre considerato la malattia con la maggiore incidenza nei paesi occidentali. Ebbene, se prendessimo tutte le situazioni che hanno bisogno di una procedura chirurgica urgente, l’incidenza è di un terzo superiore al diabete e il doppio di una qualsiasi diagnosi di tumore – ha esordito – In Italia abbiamo 30 milioni di accessi in pronto soccorso, buona parte di questi accessi richiede una valutazione chirurgica d’urgenza”.
La chirurgia d’urgenza è dunque fondamentale per il sistema sanitario: “Gli interventi da chirurgia d’urgenza sono quelli in caso di gravi infezioni, di peritoniti, di occlusioni, o ancora appendiciti, ischemie, poi ci sono quelli legati a una patologia d’urgenza traumatica, come possono essere multi traumi o ferite da taglio e quant’altro – ha spiegato Kurihara – Gli interventi più frequenti in chirurgia d’urgenza sono quelli per le peritoniti e le occlusioni intestinali, ma quel che conta per il chirurgo è riuscire a mantenere le sue skill operando anche in situazioni più tranquille e non sempre d’urgenza, altrimenti avremo dei pessimi chirurghi d’urgenza”.

“La chirurgia mininvasiva e laparoscopica ha cambiato radicalmente l’approccio agli interventi di chirurgia d’urgenza, e si comincia già a parlare di intelligenza artificiale – ha ribadito – Le sale operatorie moderne ormai sembrano astronavi, ci stiamo spingendo veramente all’estremo, anche sulla chirurgia d’urgenza, non dimenticando però che dobbiamo sempre saper fare un intervento tradizionale”. Il Policlinico di Milano è tra i fiori all’occhiello in questo settore: “Credo sia stata la prima chirurgia d’urgenza al mondo. Il livello è altissimo, con una squadra giovane motivata, tra le mille difficoltà in virtù dell’enorme volume di pazienti – ha sottolineato il professore, prima di parlare di alcuni progetti portati avanti nel campo della formazione – L’Emergency Surgery Course è uno dei due progetti che stiamo portando avanti, è dedicato alla formazione di chirurghi generali che vogliono focalizzare la loro cultura e la loro leadership sulle patologie chirurgiche spontanee e non traumatiche. Viceversa, c’è un altro corso, il Definitive Surgery Trauma Care, messo a punto dalla International Association for Trauma Surgery and Intensive Care, che è dedicato proprio a quei chirurghi che hanno una bassa esposizione al trauma violento, per portarli fuori dalla loro zona di comfort, per insegnargli manovre che capitano raramente, ma che possono salvare la vita ai pazienti”.

C’è però una crescente difficoltà legata al ricambio generazionale: “Non è sufficiente la gratificazione nel gestire il paziente, la medicina d’urgenza va ristrutturata – ha rivendicato Kurihara – Anche perchè, consuma il medico: provate a immaginare fare tanti turni di notte, i ritmi circadiani vanno a farsi benedire. Bisogna cercare di attirare i nuovi medici. C’è un grande interesse altrove, in Spagna sta esplodendo la chirurgia d’urgenza e metà del nuovo personale è donna”. Infine, sulla gestione dello stress per un medico impegnato nella chirurgia d’urgenza: “Come gestire lo stress? Semplice, non lo gestisco. Alla fine, la maggiore difficoltà nel team è quella comunicativa – ha concluso – Se c’è un posto in cui il chirurgo è tranquillo e sereno è proprio la sala operatoria”.

– foto tratta da video Medicina Top –

The post Chirurgia d’urgenza sempre più tecnologica, spazio anche all’IA first appeared on ADN24.

Continue Reading

Tecnologia

Meta riduce la moderazione dei contenuti: addio al fact-checking negli Stati Uniti

Published

on

By

Meta, il colosso dei social media, ha annunciato un cambiamento radicale nella gestione dei contenuti sulla sua piattaforma, segnando la fine del programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. Il fondatore e CEO Mark Zuckerberg ha comunicato la decisione tramite un post, sottolineando che il nuovo approccio sarà orientato verso l’adozione di “note della comunità”, un sistema simile a quello utilizzato da X (precedentemente Twitter).

Questa mossa è stata interpretata da molti osservatori come un possibile segnale di allineamento con la nuova amministrazione Trump. Il recente cambio di leadership all’interno di Meta, con la nomina di Joel Kaplan a capo degli affari globali, ha ulteriormente alimentato queste speculazioni. Kaplan, che ha ricoperto il ruolo di vice capo di gabinetto sotto l’amministrazione di George W. Bush, è noto per i suoi solidi legami con i repubblicani. Sostituisce Nick Clegg, ex vicepremier del Regno Unito e leader dei Liberal Democratici britannici, segnando una svolta verso una gestione più in sintonia con il panorama politico conservatore.

Con questo cambiamento, Meta intende rivoluzionare il modo in cui vengono affrontate le informazioni false o fuorvianti sulla piattaforma, affidandosi maggiormente alla comunità degli utenti per segnalare e contestualizzare i contenuti.

The post Meta riduce la moderazione dei contenuti: addio al fact-checking negli Stati Uniti first appeared on ADN24.

Continue Reading

Le più Lette

Copyright © 2017 Zox News Theme. Theme by MVP Themes, powered by WordPress.