Cronaca
Bovisio Masciago: 38enne Ucciso dalla Compagna durante una Lite Domestica
Tragedia a Bovisio Masciago, in provincia di Monza-Brianza, dove Marco Magagna, 38 anni, è stato ucciso con una coltellata al torace dalla compagna, Stella Boggio, 33 anni, nella loro abitazione. L’aggressione è avvenuta al culmine di una lite, durante la quale la donna avrebbe reagito alle percosse subite.
Dopo l’incidente, Stella Boggio ha chiamato i soccorsi e le forze dell’ordine, dichiarando di essersi difesa dall’aggressione del compagno. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118, ma per Magagna non c’è stato nulla da fare: è arrivato già privo di vita al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio.
Stella Boggio è stata portata in caserma per essere interrogata e successivamente arrestata. Agli inquirenti ha dichiarato: “Mi ha aggredito e io mi sono difesa”. Secondo le prime ricostruzioni, la donna avrebbe impugnato un coltello da cucina durante l’aggressione, colpendo il compagno al petto.
Non risultano precedenti denunce per violenze domestiche, ma il rapporto tra i due si era deteriorato negli ultimi tempi. Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, anche attraverso le testimonianze dei vicini di casa e dei conoscenti della coppia.
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Cronaca
Brescia | Rapina a mano armata, arrestato un 23enne dalla Polizia di Stato
Un 23enne è stato arrestato dalla Polizia di Stato in flagranza di reato dopo aver rapinato un anziano nei pressi di Via Canipari. L’intervento tempestivo di un agente della Polizia, libero dal servizio, ha permesso di arrestare il giovane e recuperare il portafoglio rubato.
L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di domenica, quando l’agente in servizio libero ha sentito le urla di una donna che indicava un soggetto in fuga dopo aver commesso il reato. Immediatamente, il poliziotto ha chiesto supporto alla Centrale Operativa della Questura, decidendo di inseguire il rapinatore. Dopo averlo raggiunto a una breve distanza, l’agente si è qualificato e gli ha intimato l’alt, riuscendo a bloccarlo e a recuperare il portafoglio sottratto alla vittima.
Nel frattempo, la volante del Commissariato Carmine è arrivata sul posto, confermando l’arresto del giovane, che è stato portato in Questura per il completamento delle formalità di rito. Il 23enne, ora in stato di arresto, dovrà rispondere del reato di rapina ai danni dell’anziano.
Questo arresto sottolinea l’importanza della prontezza e della professionalità delle forze dell’ordine, pronte a intervenire anche fuori servizio per garantire la sicurezza dei cittadini e combattere la criminalità.
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Cronaca
Forlì-Cesena | Sequestro di banconote false per un valore complessivo di oltre 22.000 euro
Nel corso del 2024, la Guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha sequestrato un consistente quantitativo di banconote false, per un valore complessivo superiore ai 22.000 euro. Le operazioni sono state parte di un ampio intervento volto a contrastare la circolazione di denaro contraffatto e a garantire la sicurezza nella gestione dell’euro, con un focus sulla lotta al fenomeno del “falso monetario”.
Le Fiamme Gialle hanno individuato e sequestrato un totale di 516 banconote false, la maggior parte delle quali con taglio da 50 euro. In particolare, sono stati rinvenuti 246 biglietti da 50 euro, con un valore di 12.300 euro, seguiti da 167 banconote da 20 euro per un importo pari a 3.340 euro. Minor quantità di banconote false sono state trovate nelle denominazioni da 10 euro (41 pezzi per 410 euro), 100 euro (55 esemplari per 5.500 euro), 5 euro (4 biglietti per 20 euro) e 200 euro (3 pezzi per 600 euro).
I principali luoghi di ritrovamento sono stati i centri commerciali, supermercati, autogrill e altre attività della grande distribuzione, in particolare a Forlì e Cesena, i comuni più colpiti dal fenomeno. Alcuni dei falsi sono stati anche versati alle casse continue degli istituti bancari. Le indagini hanno portato a segnalazioni alla Procura della Repubblica per il reato di falsificazione monetaria e spendita di denaro falso, con indagini ancora in corso.
Un contributo importante nelle indagini è stato fornito dal Centro Nazionale Analisi (C.N.A.) della Banca d’Italia, che ha collaborato con la Guardia di Finanza per analizzare le banconote sequestrate e rintracciare eventuali collegamenti con altri crimini. I risultati delle indagini hanno portato all’identificazione di alcune aree di produzione e distribuzione delle banconote false.
Le forze dell’ordine continueranno a monitorare attentamente il fenomeno per prevenire ulteriori frodi e tutelare i risparmi dei cittadini, garantendo il contrasto alle attività economiche illegali che mettono a rischio l’economia locale e nazionale.
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Cronaca
Venezia | Estorsione: arrestato 24enne per la tecnica del “cavallo di ritorno”
Un giovane di 24 anni, italiano, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione “San Marco”, con il supporto della squadra di “Venezia-Castello”, con l’accusa di estorsione. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato dopo un’indagine condotta dagli agenti a seguito di un furto di un telefono cellulare risalente allo scorso novembre.
Il furto si era verificato quando un cittadino veneziano aveva lasciato il suo telefono per pochi secondi sul bancone di un ristorante nel centro storico. Il ladro, dopo aver sottratto il dispositivo, aveva messo in atto la cosiddetta tecnica del “cavallo di ritorno”, una pratica illegale in cui il malintenzionato richiede una somma di denaro in cambio della restituzione della refurtiva. In questo caso, l’estorsore aveva richiesto 500 euro per restituire il telefono.
La vittima, allertata dalle minacce, aveva subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri. Grazie a un’attenta operazione, i militari avevano organizzato un incontro tra la vittima e il sospetto, nel quale si sarebbe dovuto avvenire il passaggio di denaro e il ritorno del cellulare. Al momento dello scambio, i Carabinieri sono intervenuti tempestivamente, arrestando il giovane proprio mentre riceveva il denaro e restituiva il telefono.
Il 24enne è stato arrestato per estorsione, ma il procedimento penale è ancora in corso e la colpevolezza del giovane dovrà essere accertata attraverso il processo, con una sentenza definitiva. Questo episodio testimonia l’efficacia dell’intervento delle forze dell’ordine nel contrastare fenomeni di microcriminalità come l’estorsione legata ai furti.
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