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Cronaca

Vicenza | Violenza e minacce a Bassano del Grappa: denuncia per porto abusivo di arma e altri reati

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Nella serata di martedì 31 dicembre 2024, un intervento tempestivo da parte degli agenti della Polizia di Stato di Bassano del Grappa ha portato alla denuncia di un 38enne cittadino marocchino per vari reati, tra cui violenza privata, minaccia, porto abusivo di arma e danneggiamento aggravato. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro la persona e il patrimonio, è stato anche sanzionato per ubriachezza.

L’episodio si è verificato intorno alle ore 21.00, quando una segnalazione alla Centrale Operativa indicava la presenza di un individuo armato di coltello in un distributore di carburante situato in via Marinali. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno identificato immediatamente l’uomo, il quale, alla vista della polizia, ha lanciato un coltello in un cestino dei rifiuti. Il coltello, un serramanico con lama di circa 6 cm, è stato successivamente sequestrato dalle autorità.

Le indagini hanno rivelato che l’uomo aveva precedentemente molestato alcune ragazze in piazza Garibaldi, danneggiato il citofono di un’abitazione e, poco dopo, aveva minacciato alcuni ragazzi con il coltello. Inoltre, è emerso che aveva esercitato violenza privata nei confronti di altre persone.

Durante l’accompagnamento al Commissariato di Pubblica Sicurezza, l’uomo ha mantenuto un atteggiamento ostile e aggressivo, rifiutandosi di collaborare con gli agenti. Successivamente, a seguito degli accertamenti, l’individuo è stato denunciato in stato di libertà per violenza privata, minaccia aggravata e porto di oggetti atti a offendere. Inoltre, le immagini della videosorveglianza comunale hanno permesso di accertare il reato di danneggiamento aggravato.

Infine, a causa del suo stato di ebbrezza, l’uomo è stato anche multato ai sensi dell’articolo 688 del Codice Penale, che punisce il reato di ubriachezza. Il suo comportamento violento e aggressivo ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno garantito la sicurezza dei cittadini e la repressione delle azioni illecite durante le festività.

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Cronaca

Reggio Calabria | Arrestato il responsabile degli incendi dolosi a Marina di Gioiosa Ionica

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Un lungo e inquietante periodo di incendi dolosi che ha terrorizzato la comunità di Marina di Gioiosa Ionica sembra finalmente giungere al termine. I Carabinieri della Stazione locale, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, hanno arrestato un uomo di 60 anni, residente in zona, accusato di essere l’autore di una serie di attentati incendiari che hanno scosso la cittadinanza.

L’inchiesta, che ha preso avvio il 14 ottobre 2024, ha messo in luce un piano criminale ben orchestrato. Nel corso dei mesi successivi, l’uomo ha appiccato incendi a 11 autovetture, creando paura e danni ingenti. Ogni episodio si è rivelato più pericoloso del precedente, minacciando non solo le auto, ma anche le abitazioni circostanti, lambite dalle fiamme. Le indagini hanno confermato che l’autore degli incendi conosceva perfettamente il territorio e agiva con una freddezza inquietante, studiando ogni mossa con attenzione. Per eludere l’intervento delle forze dell’ordine, l’uomo ha agito con una strategia precisa: dopo aver causato un incendio, si spostava velocemente in altre aree della città, creando caos e ritardando la gestione degli altri roghi.

Le indagini dei Carabinieri hanno svelato anche un movente personale dietro questi atti di vandalismo: l’uomo, infatti, nutriva rancore verso alcune delle sue vittime, spesso professionisti locali. Questo risentimento, unito al desiderio di vendetta, lo ha spinto a colpire la sua comunità, alimentando un clima di paura e insicurezza.

Un elemento cruciale per la risoluzione del caso è stato il ritrovamento di un ordigno incendiario che non era esploso correttamente. L’analisi dell’ordigno e dei materiali utilizzati ha fornito ai Carabinieri gli ultimi tasselli per incastrare l’indagato, che nel frattempo si era reso irreperibile per ostacolare le indagini.

Grazie al lavoro meticoloso e al coordinamento con la Procura, gli investigatori sono riusciti a ricostruire gli eventi e raccogliere le prove necessarie per arrestare l’uomo. Il 60enne dovrà ora rispondere davanti al Tribunale di Locri per i reati di incendi dolosi e per aver creato un clima di terrore nella sua città. Il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari, e per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva.

L’operazione segna una vittoria importante per la comunità di Marina di Gioiosa Ionica, che ora può finalmente tornare a vivere in tranquillità, liberata dal terrore che l’ha pervasa per mesi.

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Cronaca

Catania | Arrestato 35enne per maltrattamenti in famiglia: aggressioni alla compagna e alla madre

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La Polizia di Stato ha arrestato un 35enne di origini polacche per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua compagna e della madre, dopo un intervento avvenuto a Catania, nella zona di via Principe Nicola, il 25 dicembre scorso. L’uomo, con numerosi precedenti penali, è accusato di aver aggredito fisicamente le due donne, ma resta presunto innocente fino a un eventuale giudizio definitivo.

Il fatto è accaduto poco prima di pranzo, quando una donna ha chiamato la sala operativa della Questura, riferendo di essere stata aggredita dal compagno. La donna ha raccontato che l’uomo, dopo aver sentito il miagolio del gatto in casa, si è alzato di scatto dal letto e ha cominciato a inveire contro la madre, per poi rivolgere insulti e minacce anche nei confronti della compagna. Dopo un alterco, la donna ha reagito colpendolo con uno schiaffo, ma l’uomo ha risposto in modo violento, afferrandola per i polsi, strattonandola e strangolandola.

Il 35enne ha ammesso di fare uso di sostanze stupefacenti, un comportamento confermato sia dalla madre che dalla compagna, che hanno riferito che negli ultimi tempi il consumo di droga lo ha reso più irascibile e violento, con frequenti scatti d’ira. La compagna ha dichiarato che le violenze erano ormai una costante da anni. Nonostante le minacce di suicidio e il tentativo di impedire alla donna di uscire di casa, la vittima non aveva mai avuto il coraggio di denunciare, temendo ritorsioni per amore del figlio che avevano avuto nel 2020. La donna aveva però sporto diverse segnalazioni, che avevano portato all’emissione di un provvedimento di ammonimento nei confronti del compagno.

Anche la madre dell’uomo ha confermato le violenze e ha raccontato di averle subite personalmente, aggiungendo che il figlio chiedeva continuamente denaro per acquistare droga e che spesso la minacciava di morte.

Gli agenti, dopo aver raccolto le testimonianze delle vittime, hanno arrestato il 35enne, che è stato portato nel carcere di Piazza Lanza in attesa di comparire davanti al giudice per il giudizio di convalida. Il caso mette in evidenza l’importanza di denunciare le violenze domestiche e di sostenere le vittime, che spesso si trovano a vivere in condizioni di grande sofferenza e paura.

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Cronaca

Roma | Maxi operazione contro il traffico di stupefacenti: 27 arresti

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Un’importante operazione antidroga ha avuto luogo a Roma, con il coinvolgimento di oltre 200 agenti della Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.). Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 27 persone, accusate di far parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Di questi, 21 sono stati arrestati e 6 posti agli arresti domiciliari.

L’operazione è il risultato di un’accurata indagine coordinata dalla D.D.A. e svolta dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di quattro strutture organizzative stabili nel quartiere Laurentino 38 della Capitale, il cui scopo era l’approvvigionamento e la distribuzione di grandi quantità di cocaina e hashish nelle “piazze di spaccio” dei quartieri limitrofi, tra cui Ponti V, VI, IX e XI.

Ogni struttura organizzativa si basava su un preciso schema gerarchico: alcuni membri si occupavano dei contatti con i fornitori, altri del trasporto delle sostanze, e infine i pusher erano responsabili della distribuzione diretta ai clienti. Per eludere i controlli delle forze di polizia, i membri dell’organizzazione si servivano anche di taxi, utilizzati come mezzo di trasporto per occultare l’attività illecita.

L’operazione di oggi, che segna un significativo intervento contro il traffico di stupefacenti nella capitale, è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno delle autorità nel contrastare le attività criminose legate al narcotraffico. Le misure cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma, sono state adottate in fase di indagini preliminari, e fino a un eventuale pronunciamento definitivo, gli indagati godono della presunzione di non colpevolezza.

Questa operazione conferma la determinazione delle forze di polizia e della Procura della Repubblica nel contrastare in modo sempre più incisivo le organizzazioni criminali che operano nel traffico di droga, una delle principali minacce alla sicurezza pubblica.

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