Cronaca
Ancona | Sanzioni per la vendita di alcolici durante il concerto di Capodanno
La Polizia di Stato di Ancona ha intensificato i controlli in occasione del concerto di Capodanno che si è svolto in Piazza Pertini, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il rispetto delle normative locali. Durante i controlli, gli agenti hanno riscontrato una violazione delle disposizioni emesse dal Sindaco di Ancona in merito alla vendita e al consumo di bevande alcoliche nell’area dell’evento.
In particolare, un minimarket situato in Corso Stamira è stato sanzionato per aver venduto una bottiglia di vino con un contenuto alcolico superiore a 12 gradi a un cittadino tunisino di 27 anni. L’incidente è avvenuto dopo la mezzanotte, ora in cui erano in vigore restrizioni molto chiare, stabilite dall’ordinanza comunale del 23 dicembre scorso. Quest’ordinanza vieta l’introduzione nell’area del concerto di bottiglie, contenitori in vetro e lattine, nonché la vendita e la detenzione di bevande con un grado alcolico superiore a 5 gradi.
Il cittadino tunisino è stato fermato proprio mentre stava uscendo dal minimarket con la bottiglia in mano, violando così le disposizioni per la sicurezza e l’ordine pubblico. A seguito di questo controllo, la Polizia ha notificato il provvedimento sanzionatorio al titolare del negozio, un uomo di 29 anni, che dovrà ora far fronte a una multa compresa tra i 500 e i 5000 euro. Anche il cittadino tunisino, che aveva introdotto la bottiglia nell’area del concerto, è stato multato per un importo di 154 euro.
Questa azione rientra nell’ambito delle misure adottate dalla Questura di Ancona per garantire la sicurezza durante eventi pubblici, soprattutto durante le festività, prevenendo comportamenti che possano compromettere l’ordine e la tranquillità delle manifestazioni. La Polizia continuerà a monitorare attentamente la città e le aree sensibili, per assicurarsi che vengano rispettate tutte le normative in vigore.
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Cronaca
Soriano Calabro (VV) | Gaetano Emanuele, Fratello del Boss Bruno, si Costituisce ai Carabinieri
Gaetano Emanuele, 49 anni, fratello del noto boss ergastolano Bruno Emanuele delle Preserre vibonesi, si è costituito oggi ai carabinieri di Soriano Calabro. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, è stato trasferito nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto dopo l’arresto.
Latitante dal giugno scorso, Emanuele era sfuggito all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale di Catanzaro nell’ambito dell’operazione “Habanero”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda). Tuttavia, il provvedimento è stato successivamente annullato dalla Corte di Cassazione, che ha rinviato il caso al Tribunale del Riesame. Quest’ultimo, lo scorso dicembre, ha annullato la misura cautelare nonostante l’opposizione della Procura generale.
Considerato uno dei vertici della consorteria mafiosa “Fago Savini” di Sorianello, Gaetano Emanuele era accusato di avere un ruolo chiave nella “Strage dell’Ariola” del 2003. L’agguato, avvenuto in località “Ponte dei Cavalli”, causò la morte di Francesco e Giovanni Gallace e Stefano Barilaro, e si inserì nella faida tra i clan Emanuele-Maiolo e i Loielo per il controllo del territorio. Le accuse mosse dalla Dda sono state però rigettate dal Riesame, gettando nuove ombre sulla vicenda.
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Cronaca
Cremona: Imprenditore Edile Bresciano Muore Cadendo dal Tetto
Un imprenditore edile di 51 anni, originario di Brescia, ha perso la vita in un tragico incidente sul lavoro avvenuto a Trescore Cremasco, in provincia di Cremona. L’uomo stava effettuando riparazioni sul tetto di un capannone quando è precipitato da un’altezza di circa cinque metri.
Nonostante l’intervento immediato del personale sanitario della Croce Rossa, i tentativi di rianimarlo si sono rivelati vani. L’impatto con il terreno è stato fatale, e l’uomo è deceduto sul posto.
Carabinieri e Ats hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche dell’incidente e verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Questo tragico episodio riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nei cantieri edili, un settore ancora segnato da frequenti incidenti mortali.
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Cronaca
Trieste | Rapina ai danni di due minorenni, arrestato un giovane egiziano
La Polizia di Stato di Trieste ha arrestato un giovane egiziano di 18 anni, senza fissa dimora, per rapina pluriaggravata in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi od oggetti atti ad offendere. L’arresto è avvenuto la sera del 2 gennaio, dopo una rapina ai danni di due ragazzi minorenni, italiani, che si erano rivolti alla polizia per denunciare l’incidente.
I due giovani, di 16 e 15 anni, hanno raccontato agli agenti di essere stati rapinati da un gruppo di cinque uomini stranieri, armati con coltelli a serramanico, mentre si trovavano in Largo della Barriera Vecchia. I rapinatori avevano sottratto uno smartphone e una somma di denaro contante. Dopo aver ricevuto la segnalazione, le pattuglie della Squadra Volante della Questura di Trieste hanno avviato le indagini e, seguendo le descrizioni fornite dalle vittime, hanno individuato un sospetto che corrispondeva al profilo dei rapinatori.
Il giovane egiziano, visibilmente nervoso e insofferente al controllo delle forze dell’ordine, ha tentato di fuggire ma è stato immediatamente bloccato. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto il coltello a serramanico e lo smartphone rubato, che è stato restituito al legittimo proprietario.
Il ragazzo, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e portato alla Casa Circondariale “Ernesto Mari” di Trieste, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La rapina è stata quindi risolta con tempestività, grazie anche alla professionalità e all’efficacia degli agenti intervenuti. Il padre di una delle vittime ha espressamente ringraziato la polizia per l’intervento che ha permesso di restituire la refurtiva e identificare rapidamente il responsabile.
Il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e, come sempre, vige la presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva.
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