Attualità
Manovra da 30 miliardi: tutte le novità e misure principali
La terza manovra del governo Meloni è stata finalmente approvata dal Senato il 28 dicembre, con 112 sì e 67 no, confermando la fiducia al governo. La legge di bilancio, dal valore di 30 miliardi, ha suscitato diverse polemiche politiche, con critiche da parte delle opposizioni, che denunciano una manovra iniqua, a favore delle banche e delle lobby. Nonostante questo, la maggioranza difende la legge come una “manovra di grande equilibrio”, dichiarando che la misura mantiene i conti in ordine senza rinunciare al programma elettorale.
Ecco le principali novità della legge di bilancio 2025:
FISCO
- Taglio del cuneo fiscale: Il governo ha previsto un bonus per i dipendenti con reddito fino a 20.000 euro, mentre per chi ha un reddito tra i 20.000 e i 40.000 euro si prevede una detrazione con decalage. Oltre 17 miliardi sono destinati a queste misure.
- Irpef: La stabilizzazione delle aliquote su tre scaglioni.
- Ires premiale: Per le imprese che accantonano almeno l’80% degli utili e reinvestono una parte significativa.
- Tasse su criptovalute: Rimarranno al 26%, e per la web tax si applicherà solo alle grandi aziende.
FAMIGLIA
- Bonus nuove nascite: Un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni nuovo nato in famiglie con ISEE inferiore ai 40.000 euro.
- Congedo parentale: Aumentato all’80% e allungato da due a tre mesi.
- Bonus nido: Esteso a tutti e reso strutturale.
PENSIONI
- Rivalutazione delle pensioni minime, che passano da 614,77 euro a 617,9 euro.
- Misure di flessibilità in uscita, come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna, sono state prorogate.
LAVORO
- Nuove assunzioni: Le assunzioni di giovani e donne saranno maggiorate con una detrazione del 30%.
- Detassazione premi produttività: Prorogata per tre anni, al 5%.
- Fondi per le PMI: È previsto un fondo di 3 milioni di euro per le imprese dell’indotto Ilva.
CASA
- Bonus ristrutturazioni: Al 50% per la prima casa e al 36% per le altre case, con un limite di 96.000 euro.
- Agevolazioni sui mutui per gli under 36 e giovani coppie sono rinnovate fino al 2027.
SANITÀ
- Nuove risorse per il fabbisogno sanitario e per la prevenzione del tumore al polmone.
- Rinnovo del bonus psicologo e sostegno psicologico a scuola.
PA, MANAGER E MINISTRI
- Blocco parziale del turnover nella Pubblica Amministrazione.
- Tetto ai compensi dei dirigenti pubblici e divieto di stipendi esteri per i membri del governo (norma anti-Renzi).
RAI ED EDITORIA
- Stretta sui costi della RAI, con un incremento del canone da 70 a 90 euro.
- Fondi per l’editoria: 50 milioni di euro per misure a sostegno del settore.
OPERE E TRASPORTI
- 1 miliardo in più per la TAV e Ferrovie per i progetti legati al PNRR.
- Fondi per il Ponte sullo Stretto: 1,5 miliardi di euro.
TAGLI E COPERTURE
- Spending review: Previste riduzioni di spesa per 7,7 miliardi nei ministeri per il triennio 2025-2027.
Questa manovra contiene misure importanti per la crescita economica e il sostegno alla famiglia, ma continua a suscitare un ampio dibattito politico e sociale, con le opposizioni che lamentano l’inadeguatezza di molte misure rispetto alle reali necessità della popolazione.
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Attualità
Governo, Meloni “No al rimpasto”
ROMA (ITALPRESS) – “Rimpasto è una parola alla quale sono abituata e sulla quale tendenzialmente non sono favorevole”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa annuale organizzata a Montecitorio dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.
“Matteo Salvini sarebbe un ottimo ministro degli Interni, ha ragione quando dice che in assenza del procedimento giudiziario avrebbe chiesto e ottenuto il Ministero, ma anche Piantedosi è un ottimo ministro e non penso che allo stato attuale questa cosa sia all’ordine del giorno”, ha sottolineato Meloni.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Attualità
Autonomia, Calderoli “Governo al lavoro sul ddl delega per i Lep”
ROMA (ITALPRESS) – “La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcune disposizioni dell’articolo 3 della legge n. 86 del 2024, in particolare con riguardo alla genericità dei principi e criteri direttivi della delega per la determinazione dei LEP. Essa non ha tuttavia in alcun modo specificato la necessità della fonte primaria per la determinazione dei LEP (anzi richiamando casi già presenti nell’ordinamento di LEP definiti con fonte secondaria, a partire dai LEA), e ha piuttosto censurato l’ipotesi della contemporanea applicabilità di una fonte primaria e di una secondaria”. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia, Roberto Calderoli, nel corso del Question Time al Senato.
“La Corte inoltre non ha in alcun modo condizionato l’attribuzione di forme e condizioni particolari di autonomia su singole materie alla previa determinazione (o persino finanziamento) dei LEP in tutte le materie – ha aggiunto -. La Corte, invece, nel confermare la necessità di subordinare nelle materie LEP l’attribuzione di funzioni alle Regioni richiedenti alla previa determinazione dei relativi livelli essenziali delle prestazioni, si è limitata a specificare che, nel momento in cui il legislatore qualifichi una materia come “no-LEP”, i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengano a prestazioni concernenti diritti civili e sociali”.
“Confermo che il Governo è al lavoro per la definizione di un disegno di legge delega per la determinazione dei LEP, che, sulla base delle indicazioni della Corte, tenga conto delle peculiarità delle singole materie, attraverso la individuazione di specifici principi e criteri direttivi. Come sottolineato anche dalla Corte, di particolare ausilio è a tal fine l’attività istruttoria svolta dal CLEP, che ha concluso i propri lavori lo scorso 31 dicembre – ha aggiunto il ministro -. Quanto poi alle materie non-LEP, la disciplina risultante dall’intervento della Corte risulta invece coerente e pienamente applicabile, senza la necessità di ulteriori interventi legislativi. Non sfuggirà infatti agli interroganti il ricorso da parte della Consulta alla tecnica, da tempo nota e utilizzata, delle sentenze additive o manipolative, attraverso cui la disposizione illegittima viene direttamente sostituita o integrata con altra disposizione conforme a Costituzione. La sentenza non produce quindi effetti ostativi al proseguimento dei negoziati già avviati, con riguardo alle funzioni relative alle materie non LEP, negoziati che naturalmente proseguiranno nel solco delle indicazioni fornite dalla sentenza. Come già detto, in ogni caso mi impegno a non sottoporre al Consiglio dei ministri eventuali schemi di intesa preliminare prima della conclusione della vicenda referendaria”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Cecilia Sala, Meloni “Intenso lavoro di triangolazione diplomatica”
ROMA (ITALPRESS) – “Ieri è stata una bella giornata per il sistema Italia, è stata una bella giornata per me, non ho provato un’emozione più grande in questi due anni rispetto a quella di ieri, quando ho chiamato la mamma di Cecilia Sala per annunciarle che la figlia stava rientrando in Italia”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa annuale organizzata a Montecitorio dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare.
“Su un caso così complesso intervengono moltissimi fattori – ha aggiunto -. Non è un lavoro che ho fatto da sola, intervengono molte questioni, è stato un complesso lavoro di triangolazione diplomatica, con gli Stati Uniti e l’Iran. Non c’è stato un momento di svolta, sono stati messi insieme una serie di tasselli. Le interlocuzioni con l’Iran sono soprattutto di natura diplomatica e di intelligence”.
“In Iran sono presenti oltre 500 italiani, bisogna essere molto attenti a come ci si muove. Per quanto riguarda il caso di Abedini il caso è al vaglio del ministero della Giustizia, tecnico e politico”, ha sottolineato Meloni.
“Bisogna continuare a discutere anche con i nostri amici americani – ha aggiunto -. Ne avrei parlato anche con il presidente Biden, ma la visita a Roma è stata annullata” per l’incendio di Los Angeles. “Le interlocuzioni ci saranno, il lavoro è ancora molto complesso”, ha sottolineato Meloni.
“Sulle dimissioni di Elisabetta Belloni ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono a verità, l’ambasciatrice Belloni ha deciso di anticipare la scadenza del suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti”, ha detto poi il premier rispondendo a una domanda sulle dimissioni del direttore del Dis.
“Elisabetta Belloni è un funzionario capace, di lungo corso la mia stima e il rapporto con lei sono inalterati – ha aggiunto -. Prevedo che il suo percorso non termini qui. Le vicende di questi giorni non c’entrano niente con le sue dimissioni”. Poi l’annuncio che il Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio nominerà il prefetto Vittorio Rizzi nuovo direttore del Dis.
– Foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
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