Tecnologia
Trend tecnologici del 2025: IA, quantum computing e nuove sfide digitali
L’anno appena iniziato promette di essere un punto di svolta per molte tecnologie emergenti, dalle applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale alle normative sempre più stringenti sui social media. Ecco i principali trend delineati dagli esperti per il 2025.
1. Agenti di Intelligenza Artificiale (AI Agents)
Gli AI Agents, software dotati della capacità di agire e decidere autonomamente, saranno protagonisti. Gartner prevede che questa tecnologia, ancora agli esordi (solo l’1% delle applicazioni aziendali ne fa uso), crescerà esponenzialmente, coprendo un terzo delle applicazioni entro il 2028. Progetti come Jarvis di Google, in grado di eseguire ricerche online e compiti complessi, rappresentano il futuro. Entro il 2028, il 15% delle decisioni lavorative quotidiane potrebbe essere affidato a questi agenti intelligenti.
2. Il nodo TikTok negli Stati Uniti
Il futuro di TikTok negli USA sarà deciso il 19 gennaio, con la possibilità di un bando totale. Il presidente eletto Donald Trump ha chiesto alla Corte Suprema di bloccare l’entrata in vigore del divieto, previsto per il giorno successivo al suo insediamento. Per ByteDance, la società madre, un bando rappresenterebbe una perdita significativa, considerando che un terzo della valutazione globale della piattaforma, stimata a 300 miliardi di dollari, proviene dagli Stati Uniti.
3. L’anno delle tecnologie quantistiche
Secondo le Nazioni Unite, il 2025 sarà l’anno delle tecnologie quantistiche, celebrando il centenario della nascita della meccanica quantistica. Comunicazioni ultraveloci e sicure, computer più potenti e applicazioni che spaziano dall’economia all’energia pulita e alla sicurezza informatica saranno al centro dell’attenzione globale. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto rivoluzionario di queste tecnologie.
4. La crescita dei “slop”
Il termine “slop”, coniato per indicare i contenuti di bassa qualità generati dall’IA per attirare traffico e ricavi pubblicitari, è in rapida diffusione. Gli “slop” includono articoli, immagini e video privi di valore, come le famose “case da sogno” inesistenti o meme surreali come lo “Shrimp Jesus”. Gli esperti prevedono che questi contenuti diventeranno l’equivalente dello spam per le e-mail.
5. Stretta su social media e smartphone per minori
Governanti di tutto il mondo stanno adottando misure per regolamentare l’uso dei dispositivi mobili e dei social media tra i più giovani:
- Italia: vietati gli smartphone in classe.
- Australia: introdotto un divieto totale dei social media per i minori di 16 anni.
- Francia, Olanda e Grecia: norme restrittive simili sono già in vigore.
- Usa: molti Stati stanno imponendo restrizioni all’uso dei social media da parte dei minori.
In Italia, esperti ed educatori hanno proposto di vietare i telefoni personali ai minori di 14 anni e i social media agli under 16.
6. Ansia digitale e salute mentale
Il fenomeno del “brain rot”, o rimbambimento digitale, continua a essere oggetto di attenzione. L’uso eccessivo dei dispositivi elettronici, la “FOMO” (Fear of Missing Out) e l’esposizione a contenuti inappropriati sollevano crescenti preoccupazioni per la salute mentale, in particolare tra i giovani. La consapevolezza dell’impatto negativo della tecnologia sta portando a richieste di interventi educativi e legislativi.
Il 2025 sarà un anno cruciale per il consolidamento di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il quantum computing, ma anche per affrontare le sfide sociali ed etiche legate all’uso della tecnologia.
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Tecnologia
La Commissione Europea difende il Digital Services Act: “nessuna censura”
La libertà di espressione è un principio fondamentale al centro del Digital Services Act (DSA), la normativa europea che stabilisce le regole per la gestione dei contenuti online da parte degli intermediari digitali. In risposta alle recenti preoccupazioni sollevate dal fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, la Commissione Europea ha voluto chiarire che il DSA non impone la rimozione di contenuti leciti, ma si concentra sulla lotta ai contenuti illegali.
Un portavoce della Commissione, interpellato dall’ANSA, ha precisato che “la moderazione dei contenuti non significa censura”. La normativa, infatti, è pensata per garantire un equilibrio tra la protezione degli utenti da contenuti dannosi e la tutela dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione e d’informazione.
Il Digital Services Act stabilisce le responsabilità per piattaforme come Facebook, YouTube e altre, obbligandole a intervenire contro contenuti che violano le leggi, come quelli che incitano alla violenza, alla discriminazione o alla diffusione di disinformazione. Tuttavia, il DSA sottolinea che non si tratta di una censura generalizzata, ma di misure per contrastare contenuti che siano effettivamente dannosi o illegali, nel pieno rispetto delle libertà individuali.
La Commissione Europea ha ribadito che la normativa è un passo importante per garantire un internet più sicuro, evitando che piattaforme di grande portata diventino veicoli per attività illegali, senza compromettere i diritti degli utenti di esprimersi liberamente.
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Tecnologia
Chirurgia d’urgenza sempre più tecnologica, spazio anche all’IA
La chirurgia d’urgenza è uno dei settori più cruciali della medicina, perchè si occupa di interventi che richiedono un’azione immediata per salvare la vita del paziente o prevenire gravi complicanze. In situazioni critiche, il tempo è un fattore determinante: ogni minuto può fare la differenza tra la vita e la morte, rendendo essenziale una risposta rapida e coordinata da parte di equipe altamente specializzate. L’aggiornamento continuo del personale, l’adozione di tecniche chirurgiche avanzate e l’uso di tecnologie diagnostiche immediate sono fondamentali per garantire il successo degli interventi. Sono questi alcuni dei temi trattati da Hayato Kurihara, direttore della chirurgia d’urgenza del Policlinico di Milano e vicepresidente della European Society for Trauma and Emergency Surgery, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Il diabete viene sempre considerato la malattia con la maggiore incidenza nei paesi occidentali. Ebbene, se prendessimo tutte le situazioni che hanno bisogno di una procedura chirurgica urgente, l’incidenza è di un terzo superiore al diabete e il doppio di una qualsiasi diagnosi di tumore – ha esordito – In Italia abbiamo 30 milioni di accessi in pronto soccorso, buona parte di questi accessi richiede una valutazione chirurgica d’urgenza”.
La chirurgia d’urgenza è dunque fondamentale per il sistema sanitario: “Gli interventi da chirurgia d’urgenza sono quelli in caso di gravi infezioni, di peritoniti, di occlusioni, o ancora appendiciti, ischemie, poi ci sono quelli legati a una patologia d’urgenza traumatica, come possono essere multi traumi o ferite da taglio e quant’altro – ha spiegato Kurihara – Gli interventi più frequenti in chirurgia d’urgenza sono quelli per le peritoniti e le occlusioni intestinali, ma quel che conta per il chirurgo è riuscire a mantenere le sue skill operando anche in situazioni più tranquille e non sempre d’urgenza, altrimenti avremo dei pessimi chirurghi d’urgenza”.
“La chirurgia mininvasiva e laparoscopica ha cambiato radicalmente l’approccio agli interventi di chirurgia d’urgenza, e si comincia già a parlare di intelligenza artificiale – ha ribadito – Le sale operatorie moderne ormai sembrano astronavi, ci stiamo spingendo veramente all’estremo, anche sulla chirurgia d’urgenza, non dimenticando però che dobbiamo sempre saper fare un intervento tradizionale”. Il Policlinico di Milano è tra i fiori all’occhiello in questo settore: “Credo sia stata la prima chirurgia d’urgenza al mondo. Il livello è altissimo, con una squadra giovane motivata, tra le mille difficoltà in virtù dell’enorme volume di pazienti – ha sottolineato il professore, prima di parlare di alcuni progetti portati avanti nel campo della formazione – L’Emergency Surgery Course è uno dei due progetti che stiamo portando avanti, è dedicato alla formazione di chirurghi generali che vogliono focalizzare la loro cultura e la loro leadership sulle patologie chirurgiche spontanee e non traumatiche. Viceversa, c’è un altro corso, il Definitive Surgery Trauma Care, messo a punto dalla International Association for Trauma Surgery and Intensive Care, che è dedicato proprio a quei chirurghi che hanno una bassa esposizione al trauma violento, per portarli fuori dalla loro zona di comfort, per insegnargli manovre che capitano raramente, ma che possono salvare la vita ai pazienti”.
C’è però una crescente difficoltà legata al ricambio generazionale: “Non è sufficiente la gratificazione nel gestire il paziente, la medicina d’urgenza va ristrutturata – ha rivendicato Kurihara – Anche perchè, consuma il medico: provate a immaginare fare tanti turni di notte, i ritmi circadiani vanno a farsi benedire. Bisogna cercare di attirare i nuovi medici. C’è un grande interesse altrove, in Spagna sta esplodendo la chirurgia d’urgenza e metà del nuovo personale è donna”. Infine, sulla gestione dello stress per un medico impegnato nella chirurgia d’urgenza: “Come gestire lo stress? Semplice, non lo gestisco. Alla fine, la maggiore difficoltà nel team è quella comunicativa – ha concluso – Se c’è un posto in cui il chirurgo è tranquillo e sereno è proprio la sala operatoria”.
– foto tratta da video Medicina Top –
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Tecnologia
Meta riduce la moderazione dei contenuti: addio al fact-checking negli Stati Uniti
Meta, il colosso dei social media, ha annunciato un cambiamento radicale nella gestione dei contenuti sulla sua piattaforma, segnando la fine del programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. Il fondatore e CEO Mark Zuckerberg ha comunicato la decisione tramite un post, sottolineando che il nuovo approccio sarà orientato verso l’adozione di “note della comunità”, un sistema simile a quello utilizzato da X (precedentemente Twitter).
Questa mossa è stata interpretata da molti osservatori come un possibile segnale di allineamento con la nuova amministrazione Trump. Il recente cambio di leadership all’interno di Meta, con la nomina di Joel Kaplan a capo degli affari globali, ha ulteriormente alimentato queste speculazioni. Kaplan, che ha ricoperto il ruolo di vice capo di gabinetto sotto l’amministrazione di George W. Bush, è noto per i suoi solidi legami con i repubblicani. Sostituisce Nick Clegg, ex vicepremier del Regno Unito e leader dei Liberal Democratici britannici, segnando una svolta verso una gestione più in sintonia con il panorama politico conservatore.
Con questo cambiamento, Meta intende rivoluzionare il modo in cui vengono affrontate le informazioni false o fuorvianti sulla piattaforma, affidandosi maggiormente alla comunità degli utenti per segnalare e contestualizzare i contenuti.
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