Attualità
Madre Cecilia Sala “Sono soddisfatta dell’incontro con la Meloni”
ROMA (ITALPRESS) – “Questo incontro mi ha aiutato. Avevo bisogno di guardarci negli occhi anche tra mamme. La fiducia è tanta, sicuramente stanno lavorando e io sono un pò come Cecilia, sono un pò un soldato: aspetto e rispetto il lavoro che stanno facendo. Quello che potrò fare da parte mia lo farò. Sicuramente loro stanno facendo il loro” Così Elisabetta Vernoni, la mamma di Cecilia Sala, la giornalista italiana in prigione in Iran, incontrando i giornalisti all’uscita da Palazzo Chigi dove ha incontrato la premier Giorgia Meloni. Le telefonate con Cecilia “non sono frequenti” ha aggiunto. Quella di ieri è stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che l’avevano arrestata. Poi c’è stato l’incontro con l’ambasciatrice. Ieri è stato proprio un regalo. Arrivano così inaspettate, quando vogliono loro. Quindi io sono lì ad aspettare la telefonata” afferma. “Purtroppo avrei voluto notizie più rassicuranti da parte sua e invece nelle domande che ho fatto mi ha risposto che non ha un cuscino su cui appoggiare la testa. Si fa e si combatte per ottenere rispetto”.
Sull’incontro con Giorgia Meloni ha detto che “la premier ha fatto un salto di qualità sulle rassicurazioni: è stata più precisa e puntuale ed è questo che io volevo. Sono soddisfatta dell’incontro afferma Elisabetta Vernoni che è preoccupata per le le condizioni di vita carcerarria della figlia. “Si è parlato di cella singola, ma non esistono, ci sono solo le celle di detenzione comuni e poi ci sono quelle di punizione, Cecilia è in una di queste” spiega, poi parla di due punti importanti. “La prima cosa per me sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi le decisioni importanti di forza del nostro Pese per ragionare sul rientro in Italia. Io non piango e non chiedo tempi” aggiunge. “Importante è che le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni che non ha commesso nulla non siano quelle che la segnano per tutta a vita”.
foto: Agenzia Fotogramma
(ITALPRESS).
Attualità
Usa, il Congresso certifica la vittoria di Trump alle presidenziali
WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il Congresso degli Stati Uniti ha ufficialmente certificato la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali. Nonostante la tempesta di neve la sessione congiunta si è riunita a Capitol Hill, con la vicepresidente Kamala Harris, che ha personalmente certificato la sua sconfitta, così come già accaduto al repubblicano Richard Nixon nel 1961 e al democratico Al Gore nel 2001.
In aula era presente anche il vicepresidente eletto JD Vance, seduto in prima fila, accolto con un applauso al momento della certificazione ufficiale della vittoria nel suo Stato d’origine, l’Ohio, che ha ufficialmente espresso i suoi voti elettorali per la coppia Trump-Vance.
La votazione si è svolta dopo che quattro anni fa una folla di sostenitori di Trump ha preso d’assalto il Campidoglio nel tentativo di bloccare la certificazione della sua sconfitta del 2020. Da allora l’attuale presidente eletto ha continuato a rilanciare teorie complottistiche in merito alla vittoria di Joe Biden.
A distanza di quattro anni la certificazione del Congresso si è svolta in un clima pacifico e formale, con i risultati ufficiali che riportano la vittoria di Trump con 312 voti del collegio elettorale contro i 226 di Kamala Harris. I repubblicani hanno ottenuto la maggioranza anche al Senato, ottenendo un leggero vantaggio sulla Camera dei rappresentanti.
Ciò comporta che Trump avrà un margine di manovra in merito all’attuazione del suo programma pianificato di tagli alle tasse e di repressione degli immigrati che vivono illegalmente in tutto il Paese dal momento del suo insediamento, previsto il prossimo 20 gennaio.
In merito a quanto accaduto il 6 gennaio di quattro anni fa, Trump ha più volte reso nota l’intenzione di graziare le circa 1500 persone accusate di aver preso parte all’assalto di Capitol Hill, occasione in cui oltre 140 agenti di polizia sono stati aggrediti, con i rivoltosi che hanno causato danni per oltre 2,8 milioni di dollari.
Proprio in virtù di quanto accaduto quel giorno, il Congresso ha approvato una legge volta a rafforzare le misure di salvaguardia, in modo da garantire che il tradizionale processo di certificazione dei voti venga gestito in modo formale, pacifico e legale, così come avvenuto oggi.
In vista della votazione odierna la polizia del Campidoglio e i servizi segreti hanno innalzato una recinzione temporanea attorno a Capitol Hill, definendo il 6 gennaio come “evento speciale di sicurezza nazionale”. Il capo della polizia del Campidoglio Thomas Manger ha affermato che la recinzione verrà rimossa solamente dopo l’insediamento di Trump.
– foto xp6/Italpress –
(ITALPRESS).
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Attualità
Proteste a Seul nonostante la tempesta di neve: migliaia in piazza contro Yoon Suk Yeol
A Seul, migliaia di sudcoreani hanno continuato a protestare nonostante una tempesta di neve, sia a favore che contro il presidente Yoon Suk Yeol, al centro di un intenso caos politico. Le manifestazioni sono scaturite dalle sue azioni controverse, tra cui un tentativo fallito di applicare la legge marziale e il suo tentativo di resistenza all’arresto il giorno prima della scadenza del suo mandato.
Lo scorso mese, Yoon ha scosso la politica sudcoreana con la sua dichiarazione di legge marziale, che ha provocato un acceso conflitto politico e sociale. Da allora, il presidente si è rintanato nella sua residenza presidenziale, circondato da centinaia di agenti di sicurezza.
Venerdì, un tentativo di arresto da parte degli investigatori si è concluso in un braccio di ferro di sei ore con il suo servizio di sicurezza presidenziale. L’operazione è stata sospesa a causa di timori per la sicurezza, con anche i suoi sostenitori che si sono accampati all’esterno della sua residenza.
Nonostante la forte nevicata che ha colpito la capitale, oggi migliaia di persone si sono radunate nuovamente davanti alla residenza di Yoon. Tra di loro, vi erano sia i suoi sostenitori, che chiedono l’annullamento dell’impeachment, sia gli oppositori, che continuano a chiedere la sua rimozione. La situazione a Seul continua a essere tesa, con una forte polarizzazione politica tra i cittadini.
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Attualità
Ue, Musk assicuri che l’uso di X non sia improprio nelle elezioni
La Commissione Europea ha chiesto a Elon Musk di garantire che la sua piattaforma X non venga utilizzata in modo improprio, specialmente durante i processi elettorali. Un portavoce della Commissione ha sottolineato che, pur non essendo il Digital Services Act una legge che censura i contenuti, esistono dei limiti, soprattutto quando una piattaforma rischia di avere un impatto negativo su eventi critici come le elezioni.
La preoccupazione riguarda il rischio che X possa essere utilizzata per interferire nei processi elettorali o in ambiti politici, e quindi Musk è stato sollecitato a garantire che non ci siano abusi nell’uso della piattaforma, evitando rischi sistemici legati a tale utilizzo.
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