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Economia

Snam, la nave rigassificatrice BW Singapore approda in Italia

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ADN24

E’ arrivata in Italia la nave BW Singapore, la FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) che entrerà in esercizio a Ravenna nella primavera del prossimo anno.
L’unità galleggiante, proveniente dai cantieri di Dubai, ha raggiunto il cantiere navale Fincantieri di Palermo, tra i più importanti del Mediterraneo, dove si fermerà per poco più di un mese per operazioni di rifinitura tecnica, nello specifico per lavori meccanici, strumentali ed elettrici e lavori di messa a punto di alcune apparecchiature. Tali attività sono finalizzate alla preparazione della nave rigassificatrice alle successive operazioni di messa in gas e raffreddamento, previste presso il terminal di Cartagena, in Spagna. La nave è attesa poi a Ravenna nel mese di febbraio per il collegamento alla piattaforma d’ormeggio, completata e posata lo scorso novembre, la ricezione di ulteriori quantità di GNL e le ultime attività di verifica propedeutiche all’entrata in esercizio prevista i primi giorni di aprile 2025.
“L’arrivo della nave in acque italiane è un ulteriore tassello della strategia di diversificazione delle forniture di gas avviata nel 2022, che ha consentito al Paese di affrontare con successo la crisi energetica derivante dal conflitto russo-ucraino, anche grazie al contributo del GNL”, ha commentato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam.
“Nei prossimi mesi completeremo tutte le attività finalizzate alla messa in esercizio della nave rigassificatrice a Ravenna, che rafforzerà ulteriormente la sicurezza energetica nazionale, a beneficio dei cittadini e delle imprese”, ha aggiunto.
Con l’entrata in funzione della BW Singapore la capacità complessiva di rigassificazione italiana salirà a 28 miliardi di metri cubi, equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima del conflitto russo-ucraino.
Il gas naturale liquefatto (GNL) è sempre più strategico per la sicurezza e la diversificazione delle forniture energetiche italiane, rappresentando attualmente circa il 25% del consumo totale di gas del Paese. Oltre a Ravenna, Snam detiene partecipazioni significative in tutti i terminali regolati di rigassificazione del GNL operanti in Italia, tra cui il terminale Panigaglia (La Spezia), operativo dal 1971, il terminale Adriatic LNG (Rovigo), in esercizio dal 2009, il terminale OLT FSRU Toscana (Livorno), attivo dal 2013 e la FSRU Italis LNG (Piombino), operativa da luglio 2023.

 

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La Befana porta i saldi: italiani pronti a fare shopping con un budget di 218 euro

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La Befana non porta solo dolci quest’anno, ma anche una serie di sconti irresistibili che attirano milioni di italiani nei negozi. Con l’inizio dei saldi invernali, sono circa otto milioni i consumatori pronti a fare acquisti con un budget medio di 218 euro, secondo un sondaggio Ipsos-Confesercenti. La maggior parte di loro, il 49%, approfitterà degli sconti nei primi tre giorni, rendendo questo periodo perfetto per rinnovare il guardaroba o fare acquisti importanti.

Le principali vie commerciali della penisola sono già affollate, anche se senza la frenesia di altri anni, grazie alla presenza di acquirenti in cerca di occasioni, ma senza il caos da “assalto agli sconti”. Il tutto, con un’aggiunta di turisti che approfittano del ponte per fare shopping, dalle città d’arte alle capitali della moda.

A Milano, il vice-presidente di Confcommercio Gabriel Meghnagi sottolinea che la clientela è per lo più femminile, con gli uomini che inizieranno a fare acquisti solo nei giorni successivi. L’atmosfera generale è quella di un avvio soft, ma positivo. In Toscana, sono affollati i centri commerciali come i Gigli di Campi Bisenzio, dove si sono registrate lunghe file all’apertura, mentre a Torino c’è un ritorno ai negozi di prossimità, con scontrini medi che segnano un incremento rispetto allo scorso anno.

A Napoli e in Sicilia, i consumatori sembrano concentrarsi maggiormente su prodotti griffati, mentre a Roma la situazione è diversa. Massimo Bertoni, presidente della Federmoda capitolina, ha notato una minore affluenza rispetto agli altri anni e ha criticato la pratica degli sconti anticipati, che restano illegali, e la mancanza di controlli. Tuttavia, grandi flussi sono stati registrati negli outlet di Valmontone e Castel Romano. In Valle d’Aosta, dove i saldi sono iniziati il 2 gennaio, l’afflusso di turisti è stato positivo, ma per i risultati a Bolzano si dovrà aspettare l’8 gennaio, data di avvio dei saldi nella città altoatesina.

Per quanto riguarda la spesa, il budget medio per il Centro Italia è di 262,87 euro, mentre al Sud si attesta a 215,13 euro, con le regioni del Nord che si fermano a poco meno di 200 euro. La fascia di età che investe di più è quella tra i 35 e i 65 anni, con un budget medio di 238,88 euro, mentre gli under 35 spendono meno, circa 176,27 euro.

L’80% dei consumatori preferisce ancora i negozi fisici per almeno un acquisto, mentre il 54% acquisterà anche online. Tra i prodotti più gettonati ci sono maglioni e felpe (51%), calzature (49%), pantaloni e gonne (31%), oltre a maglie e top (30%). Non mancano poi articoli come l’intimo (28%), le camicie (22%) e borse e capispalla (21%). I saldi sono così il momento perfetto per soddisfare desideri e necessità, tra sconto e convenienza.

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Il Caffè a 2 Euro al Bar: perché i prezzi della colazione sono in aumento

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Il costo della colazione sta aumentando in modo significativo, con alcuni prodotti essenziali come burro, caffè e cioccolato che registrano aumenti fino al 49%. Secondo un’indagine di Assoutenti, il caffè al bar, che ogni anno rappresenta un’abitudine per milioni di italiani, ha visto un incremento del 18,1% rispetto al 2021. Il prezzo medio per una tazzina di espresso è salito a 1,21 euro, ma in alcune città, come Bolzano, il costo arriva a 1,38 euro. Le cause principali di questi aumenti sono legate a eventi climatici estremi che hanno ridotto la produzione di caffè, come nel caso di Brasile, Vietnam e Honduras, ma anche a problematiche logistiche e all’aumento dei costi di produzione. Inoltre, il cioccolato ha subito rincari simili, con il prezzo medio di una tavoletta che è passato da 1,26 euro a 1,60 euro. Non solo caffè e cioccolato: anche il burro ha visto un incremento del 48,8%, con un prezzo medio che ha raggiunto i 13,35 euro al chilo.

In questo scenario di aumento generale dei costi delle materie prime, Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha evidenziato che queste modifiche potrebbero portare a un cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani, spingendo i cittadini a fare sacrifici sulla qualità dei prodotti per contenere la spesa. Il Ministero del Made in Italy, invece, ha criticato l’Unione Europea per le normative sulla deforestazione che hanno contribuito ad aggravare la crisi delle materie prime, rischiando di danneggiare le economie di molti Paesi produttori.

Il futuro sembra suggerire che, con la continua crescita dei costi, l’ipotesi di un caffè a 2 euro al bar non sia più un miraggio, ma una possibilità concreta.

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Economia

Anno difficile per Stellantis: drastico calo della produzione in Italia

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Il 2024 è stato segnato come un anno particolarmente negativo per Stellantis, con un significativo calo della produzione nei suoi stabilimenti italiani, il più basso dal 1956. Secondo il report della Fim-Cisl, la produzione complessiva di auto e furgoni si è ridotta del 36,8%, passando da 751.384 unità nel 2023 a soli 475.090 nel 2024. La situazione è stata particolarmente grave a Mirafiori con un calo del 69,8%, seguito da Melfi con una riduzione del 63,5%.

Questa riduzione ha avuto impatti diretti anche sulle immatricolazioni che hanno visto un decremento del 9,9% rispetto all’anno precedente, con una conseguente riduzione della quota di mercato del 3%. Le previsioni non sembrano promettenti, con attese di continui cali di produzione anche per il 2025, come confermato dal responsabile europeo del gruppo, Jean Philippe Imparato.

Il sindacato ha messo in luce la necessità urgente di prorogare gli ammortizzatori sociali per mitigare l’impatto sui lavoratori, stimando che circa 25.000 posti di lavoro tra Stellantis e l’indotto sono a rischio. Il calo della produzione è stato accompagnato da numerosi stop produttivi presso vari stabilimenti, con il settore automobilistico che subisce le pressioni della transizione verso l’energia elettrica e la digitalizzazione.

In risposta a questa situazione critica, Stellantis ha promesso investimenti per due miliardi di euro e acquisti per sei miliardi di euro dai fornitori italiani per il 2025. Tuttavia, permangono incertezze riguardo iniziative cruciali come la Gigafactory e il rilancio di Maserati, con il sindacato che richiede un dialogo approfondito sia con l’azienda che con il governo.

A livello europeo, la crisi del settore automobilistico sarà al centro di una manifestazione a Bruxelles il prossimo 5 febbraio, organizzata da IndustriAll Europe, per sollecitare risposte coordinate alla crisi che affligge tutti i produttori di automobili. La Fim-Cisl critica inoltre la decisione del governo di ridurre i fondi destinati al settore auto, sottolineando l’insufficienza delle misure nazionali di fronte a una crisi di portata continentale.

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