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Cronaca

Arezzo | Sequestrati 363 kg di fuochi d’artificio pericolosi, denunciato un commerciante

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Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la Guardia di Finanza di Arezzo ha intensificato i controlli sul territorio per contrastare la vendita abusiva di fuochi d’artificio e giochi pirotecnici non sicuri. Un’attività particolarmente delicata, in quanto l’uso non regolamentato di questi articoli può rappresentare un serio pericolo per la sicurezza pubblica.

Nei giorni scorsi, i militari del Gruppo di Arezzo hanno effettuato un controllo in un esercizio commerciale, scoprendo una notevole quantità di materiale pirotecnico stoccato in modo non conforme alle normative di sicurezza. Tra i prodotti sequestrati, figuravano anche fuochi d’artificio appartenenti alla categoria F4, destinati esclusivamente a professionisti con adeguata esperienza. Questi articoli, se non gestiti correttamente, possono risultare estremamente pericolosi, con il rischio di provocare gravi danni a persone, edifici e abitazioni circostanti in caso di innesco accidentale.

In totale, sono stati sequestrati 363 kg di fuochi d’artificio. Il titolare dell’attività, un uomo di origine cinese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Arezzo per il reato di commercio abusivo di materie esplodenti, in violazione dell’articolo 678 del Codice Penale. Questo reato prevede severe sanzioni per chi traffica con articoli pericolosi senza le necessarie autorizzazioni e garanzie di sicurezza.

L’operazione, che si inserisce in un ampio piano di monitoraggio per garantire la sicurezza dei cittadini durante le festività, testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro il commercio illecito e nel tutelare la salute pubblica. Le forze dell’ordine, infatti, sono sempre più attive nella prevenzione di incidenti legati alla vendita di materiali esplosivi non conformi, con l’obiettivo di evitare gravi tragedie, soprattutto in un periodo dell’anno caratterizzato da un uso massiccio di articoli pirotecnici.

Il procedimento penale nei confronti dell’indagato è ancora nelle fasi preliminari, e come previsto dalla legge, l’uomo deve considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva.

Cronaca

Olbia | Bancarotta Fraudolenta: Sequestrati Beni per 2 Milioni di Euro a Imprenditore

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Nuovo caso di bancarotta fraudolenta per distrazione portato alla luce dalla Guardia di Finanza di Olbia, in collaborazione con la Compagnia di Tempio Pausania. Le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure interdittive nei confronti di un imprenditore locale e a un decreto di sequestro preventivo di immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Le Accuse e i Provvedimenti

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, riguarda il fallimento di una società operante nel settore dei ricambi auto. L’imprenditore è accusato di bancarotta fraudolenta per distrazione, con provvedimenti che prevedono il divieto di ricoprire incarichi direttivi in imprese e società e il divieto di esercitare la professione di commercialista.

Parallelamente, è stato disposto il sequestro di immobili che erano stati ceduti a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato a due società riconducibili al medesimo commercialista. La cessione, secondo le accuse, era simulata: i beni, pur risultando venduti, erano rimasti nella disponibilità del socio fallito senza che fosse stato corrisposto alcun compenso.

Le Indagini

Le operazioni investigative si sono concentrate su una serie di trasferimenti immobiliari che avrebbero privato i creditori della società fallita di garanzie patrimoniali. L’attività è stata condotta con il supporto di un magistrato specializzato in reati economici e finanziari, in seno al gruppo “Economia” della Procura di Tempio Pausania.

Gli elementi raccolti hanno evidenziato una strategia fraudolenta mirata a sottrarre beni al patrimonio della società fallita, danneggiando gravemente i creditori rimasti insoddisfatti.

Obiettivo: Tutela dei Creditori

L’azione delle Fiamme Gialle ha come obiettivo principale la tutela dei creditori e il ripristino delle garanzie patrimoniali, riportando nell’alveo della legalità operazioni immobiliari irregolari.

Garanzia del Diritto di Difesa

I provvedimenti cautelari adottati sono stati emessi in fase preliminare e, come sottolineato dal Procuratore della Repubblica, sono subordinati al giudizio di merito e alla valutazione del Giudice del Riesame. Gli indagati, fino a sentenza definitiva, devono considerarsi presunti innocenti.

Interesse Pubblico

La Procura ha autorizzato la diffusione delle informazioni nel rispetto del Decreto Legislativo n. 188/2021, evidenziando l’interesse pubblico nel contrasto alla criminalità economico-finanziaria. L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta alle condotte fraudolente che compromettono il tessuto economico e sociale.

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Cronaca

Tivoli | Lite per un taglio di barba finisce in rissa: arrestati tre uomini

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TIVOLI TERME (RM) – Una semplice discussione su un taglio di barba ritenuto insoddisfacente è degenerata in una rissa violenta che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri. L’episodio, avvenuto in Piazza della Queva, ha portato all’arresto di tre uomini, gravemente indiziati di rissa aggravata e lesioni personali.

L’Intervento dei Carabinieri

La segnalazione al numero di emergenza “112” è giunta nella serata di ieri, allertando i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme e una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia. Giunti sul posto, i militari hanno trovato due uomini, entrambi cittadini egiziani, di cui uno con gravi ferite da arma da taglio al volto e al collo. Le vittime sono state immediatamente soccorse e trasportate all’ospedale di Tivoli, dove hanno ricevuto cure mediche per lesioni giudicate guaribili in diversi giorni.

La Dinamica della Lite

Le prime indagini, basate su testimonianze e immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno permesso di ricostruire l’accaduto. La lite sarebbe scoppiata tra un barbiere di 24 anni, impiegato in un salone della zona, e un cliente di 28 anni. La disputa, inizialmente verbale, avrebbe avuto origine dalla lunga attesa e dalla presunta insoddisfazione per il taglio della barba. La situazione è rapidamente degenerata, coinvolgendo un terzo individuo e culminando in un’aggressione con un’arma da taglio.

Sequestro dell’Arma e Arresti

Durante il sopralluogo, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una lama insanguinata nascosta in un tombino nelle vicinanze della scena. I gravi elementi indiziari raccolti hanno portato all’arresto dei tre uomini, ora a disposizione della Procura della Repubblica per il giudizio di convalida.

Conseguenze Legali

Gli arresti sono avvenuti in fase di indagini preliminari, e gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a una sentenza definitiva. L’episodio ha acceso i riflettori su questioni di sicurezza e tensioni sociali in un’area frequentata da molti cittadini stranieri, suscitando preoccupazione tra i residenti della zona.

Reazioni della Comunità

L’accaduto ha scosso la comunità locale, portando i cittadini a riflettere sull’importanza di mantenere la calma e il rispetto reciproco nelle relazioni quotidiane. Le autorità hanno ribadito il loro impegno nel garantire sicurezza e giustizia per evitare che episodi del genere si ripetano in futuro.

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Cronaca

Arrestato l’Attentatore Incendiario che Aveva Tenuto Col Fiato Sospeso Marina di Gioiosa Ionica

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Si chiude il cerchio su una serie di attentati incendiari che, negli ultimi tre mesi, avevano seminato panico e preoccupazione a Marina di Gioiosa Ionica, nella provincia di Reggio Calabria. I Carabinieri della Stazione di Marina di Gioiosa Ionica, coordinati dalla Procura della Repubblica di Locri guidata dal dott. Giuseppe Casciaro, hanno individuato e arrestato il presunto autore, un uomo di 60 anni del posto, grazie a un’indagine meticolosa e complessa.

Una Spirale di Terrore

A partire dal 14 ottobre 2024, il territorio era stato teatro di undici episodi incendiari documentati dagli inquirenti. Le vittime includevano cittadini comuni e noti professionisti della zona, con episodi che spesso avevano messo in pericolo anche gli abitanti delle case vicine. Le fiamme non si limitavano a distruggere beni materiali, ma avevano creato una vera e propria atmosfera di paura.

Un Metodo Sofisticato

L’uomo agiva di notte, utilizzando travestimenti accurati per evitare l’identificazione. In alcuni casi, si era avvalso di un ombrello aperto per coprire la sua sagoma dalle telecamere di sorveglianza. Nonostante le precauzioni, il lavoro degli investigatori ha permesso di raccogliere prove schiaccianti contro di lui e altri due complici.

L’Arresto di un Complice in Flagrante

Dieci giorni prima dell’arresto del presunto autore principale, un complice di 21 anni era stato fermato in flagranza di reato a Grotteria Mare. Il giovane, completamente travisato, portava con sé un ordigno incendiario artigianale, pronto per essere usato. L’intervento tempestivo dei Carabinieri aveva evitato un altro potenziale disastro, dato che l’attacco pianificato avrebbe messo in pericolo anche le abitazioni vicine.

Indagini in Corso e Precauzioni Legali

Gli arresti, avvenuti in sede di indagini preliminari, non rappresentano una condanna definitiva. Tutti gli indagati restano presunti innocenti fino a un’eventuale sentenza definitiva. L’operazione, tuttavia, rappresenta una svolta fondamentale per restituire serenità ai cittadini di Marina di Gioiosa Ionica.

Un Messaggio di Sicurezza per la Comunità

L’arresto del 60enne e dei suoi complici segna un punto di svolta nella lotta contro la criminalità locale. Le autorità hanno ribadito il loro impegno a garantire sicurezza e giustizia, rassicurando i residenti che il territorio sarà costantemente monitorato per prevenire ulteriori atti del genere.

La vicenda dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine per preservare la sicurezza delle comunità.

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