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Tv e Spettacolo

È morta Olivia Hussey, la Giulietta di Zeffirelli

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Olivia Hussey, la celebre interprete di Giulietta nell’adattamento cinematografico di “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli, è morta ieri, venerdì 27 dicembre, all’età di 73 anni. L’attrice argentina naturalizzata britannica, che aveva combattuto contro il tumore al seno dal 2008, si è spenta “a casa circondata dai suoi cari”, come comunicato sul suo account ufficiale di Instagram. Il post ha descritto Hussey come una persona straordinaria, il cui calore e gentilezza hanno toccato profondamente chi l’ha conosciuta.

Nata il 17 aprile 1951 a Buenos Aires, Hussey aveva solo 15 anni quando interpretò Giulietta accanto a Leonard Whiting nel celebre film di Zeffirelli. La pellicola, che ha portato un grande successo internazionale, è stata candidata a quattro premi Oscar, e Hussey ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui un David di Donatello e un Golden Globe come attrice rivelazione. Successivamente, lavorò di nuovo con Zeffirelli nel ruolo di Maria nella miniserie “Gesù di Nazareth” (1977), un’epica coproduzione internazionale che vantava un cast stellare.

Oltre a “Romeo e Giulietta” e “Gesù di Nazareth”, Olivia Hussey ha avuto una lunga carriera cinematografica, recitando in film come “Black Christmas” (1974), “Assassinio sul Nilo” (1978), e in numerosi ruoli televisivi, tra cui “Psycho IV: The Beginning” (1990) e “It” (1990), dove interpretò la madre di Bill Denbrough.

Negli anni, Hussey ha anche fatto parlare di sé per la battaglia legale contro la Paramount, accusata di aver diffuso una scena di nudo non autorizzata nel film “Romeo e Giulietta”.

Il suo contributo al cinema e alla televisione lascia un segno indelebile, e la sua figura continuerà a rimanere viva nella memoria di tutti i suoi ammiratori.

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Gal Gadot racconta un’esperienza traumatica durante la gravidanza: “Un coagulo nel cervello e la paura di non farcela”

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Gal Gadot ha scelto di chiudere il 2024 condividendo un’esperienza personale che ha segnato profondamente la sua vita. L’attrice, celebre per il suo ruolo in “Wonder Woman”, ha raccontato di aver affrontato un momento di enorme difficoltà poco prima della nascita della sua quarta figlia, Ori, avvenuta lo scorso marzo. A pochi mesi dal parto, mentre si trovava all’ottavo mese di gravidanza, Gadot ha scoperto di avere un coagulo di sangue nel cervello, una diagnosi che l’ha colpita duramente.

In un post sui social, Gal ha rivelato di aver trascorso settimane di sofferenza a causa di mal di testa insopportabili che la costringevano a rimanere a letto. La situazione è stata chiarita solo grazie a una risonanza magnetica, che ha confermato la presenza di un coagulo potenzialmente pericoloso. L’attrice ha spiegato che, in quel momento, la sua vita e quella della sua famiglia sono state messe a dura prova dalla consapevolezza della fragilità dell’esistenza. “Mi ha ricordato quanto velocemente tutto possa cambiare”, ha scritto, condividendo il suo desiderio di resistere e superare il difficile momento.

La situazione è diventata urgente e, dopo la diagnosi, Gal Gadot è stata operata d’urgenza in poche ore. La sua bambina, Ori, è nata in quel frangente di incertezza e paura. “Il suo nome, che significa ‘la mia luce’, non è stato scelto per caso”, ha scritto l’attrice, riflettendo sul significato profondo che ha assunto quel nome, simbolo di speranza in un momento tanto critico.

Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo dei medici e a settimane di cure, Gal ha superato il difficile periodo e oggi è completamente guarita. La sua esperienza le ha insegnato l’importanza di ascoltare il proprio corpo e di prestare attenzione a qualsiasi segnale che potrebbe nascondere un problema più serio. In particolare, ha sottolineato che, pur essendo una condizione rara, il coagulo cerebrale (CVT) può essere diagnosticato e trattato con successo se riconosciuto tempestivamente.

La Gadot ha anche voluto sensibilizzare il pubblico sulla consapevolezza di queste problematiche, rivelando che la CVT colpisce circa 3 donne incinte su 100.000, in particolare nella fascia di età sopra i 30 anni. La sua testimonianza vuole essere un invito a non sottovalutare i sintomi e a fidarsi dei segnali del proprio corpo, una lezione di vita che oggi, a distanza di mesi, Gal Gadot vuole condividere con i suoi follower.

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“A Capodanno tutti da me”: Massimo Boldi protagonista di una commedia natalizia in anteprima assoluta

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Il 1° gennaio, in seconda serata, Canale 5 regalerà ai suoi telespettatori un’esclusiva anteprima del film “A Capodanno tutti da me”, con un cast ricco di nomi noti della commedia italiana. Protagonista assoluto è Massimo Boldi, che interpreta Lorenzo Colombo, un senatore della Repubblica che, alla vigilia dei suoi 75 anni, si prepara a festeggiare il compleanno e la pensione proprio la notte di Capodanno. Il film, che vede anche le partecipazioni straordinarie di Alessandro Greco e Giucas Casella, riunisce un cast che include anche Nancy Brilli, Paolo Conticini, Massimo Ceccherini, Raffaella Fico, Federica Lucaferri, Simone Montedoro, Emanuela Fresi, e molti altri.

In questo film, Boldi, che compirà 80 anni il prossimo luglio, veste i panni di un ex sessantottino che, dopo una carriera politica e personale che ha tradito molti dei suoi ideali giovanili, si trova a fare i conti con il passato durante una festa di Capodanno. Lorenzo Colombo, infatti, invita alla sua festa coloro che, nel lontano 1968, lottavano insieme a lui per un mondo migliore, ma che, nel tempo, hanno visto il senatore cambiare radicalmente. Un vero e proprio ritorno alle origini, dove il vecchio spirito di lotta si mescola con le riflessioni sulle scelte fatte nel corso degli anni.

Accanto a Boldi, il film vede la presenza di un cast di attori che hanno reso celebri i film di commedia italiani, come Nancy Brilli nei panni dell’ex compagna di Lorenzo, Patrizia, e Massimo Ceccherini, che interpreta il cantante Santo. Paolo Conticini, invece, veste i panni dell’avvocato Ciro, uno degli amici storici di Lorenzo. Un aspetto curioso e intrigante del film è l’apparizione di un mago (interpretato da Giucas Casella), il cui incantesimo scatena una vera e propria sliding doors temporale, facendo rivivere a Lorenzo momenti del suo passato, tra amori e vecchi amici, attraverso una sorta di magia televisiva.

“A Capodanno tutti da me” è l’adattamento cinematografico di una commedia di Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, che sono anche i registi del progetto. La produzione, a cura di Time Multimedia di Gianluca Vania Pirazzoli, figlio del compianto maestro Pinuccio, ha visto anche il contributo musicale dello stesso Pirazzoli.

Questa commedia, con il suo mix di nostalgia, riflessione e comicità, promette di essere un’ottima scelta per inaugurare l’anno nuovo con risate e momenti di intrattenimento, facendo tornare gli spettatori in un’epoca in cui, per molti, i sogni e le speranze per il futuro erano ancora vivi e intensi.

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Addio a Dayle Haddon, icona degli anni ’70 e ’80: dalla carriera di attrice alla missione sociale

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È scomparsa all’età di 76 anni Dayle Haddon, l’attrice e modella canadese che negli anni ’70 e ’80 ha conquistato il cuore del pubblico, prima come modella e successivamente come volto di numerose campagne pubblicitarie e attrice. La sua morte, avvenuta a Solebury, in Pennsylvania, è stata causata da un tragico incidente: una fuga di monossido di carbonio dovuta a un malfunzionamento nell’impianto di riscaldamento della casa dove si trovava, quella di suo genero, l’attore Marc Blucas. L’incidente ha anche coinvolto altre persone, tra cui alcuni soccorritori che sono stati trattati per esposizione al gas.

Nata a Montreal nel 1948, Dayle Haddon si era distinta fin da giovane per la sua straordinaria bellezza e talento. Iniziò la sua carriera come ballerina nel “Les Grands Ballets Canadiens” a soli 13 anni, ma ben presto la sua figura da modella la portò a diventare uno dei volti più noti degli anni ‘60 e ‘70. A 18 anni, aveva vinto il titolo di Miss Montreal e aveva posato sulla copertina di “Sports Illustrated Swimsuit Issue”. La sua bellezza non passò inosservata e nel corso della sua carriera fu nominata due volte tra le “Dieci donne più belle” dalla rivista “Harper’s Bazaar”.

Nel cinema, Dayle Haddon ha vissuto un percorso variegato. Dopo i primi ruoli in film come Il più grande atleta del mondo della Disney, la sua carriera decollò anche grazie al suo impegno come attrice nel filone della commedia sexy italiana. Tra i film più noti, La cugina con Massimo Ranieri, La supplente con Carmen Villani, e 40 gradi all’ombra del lenzuolo, dove recitò al fianco di Marty Feldman. Negli anni ’80, Haddon fu anche scelta per il ruolo di Dale Arden in Flash Gordon, ma fu sostituita all’ultimo momento dalla canadese Melody Anderson.

Superata la soglia dei 35 anni, Dayle Haddon ha trovato una nuova dimensione nel mondo della pubblicità. Diventata il volto di L’Oréal, ha contribuito in modo significativo al successo della linea Age Perfect, con vendite incrementate del 50%. Il suo contributo nell’industria cosmetica non si fermò qui: Haddon fu anche un’attiva sostenitrice della bellezza naturale e del benessere femminile.

Oltre alla carriera, Haddon ha dedicato una parte significativa della sua vita al sociale. Fondatrice dell’organizzazione no-profit WomenOne, ha collaborato con Free The Children per finanziare borse di studio in Kenya, raccogliendo oltre 150.000 dollari per l’istruzione delle ragazze. Nel 2008 fu nominata ambasciatrice Unicef, a testimonianza del suo impegno verso i diritti e la dignità delle donne e dei bambini.

Con la sua scomparsa, il mondo della moda, del cinema e della beneficenza perde una grande figura che ha saputo unire bellezza, talento e impegno sociale, lasciando un segno indelebile.

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