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La manovra è legge, via libera definitiva dal Senato

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ROMA (ITALPRESS) – Con 112 voti favorevoli, 67 contrari e una astensione, il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l’articolo 1 del disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027. Successivamente l’Aula ha dato il via libera definitivo al provvedimento, con 108 voti favorevoli, 63 contrari e una astensione. La manovra è quindi legge in seconda lettura, senza modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera. “Abbiamo approvato una manovra seria che, senza trascurare gli equilibri di bilancio, mette al primo posto le esigenze delle famiglie e delle imprese italiane. E che ribadisce attenzione e impegno verso il settore pubblico”, sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, esprimendo “grande soddisfazione” per il via libera definitivo alla legge di bilancio.
(ITALPRESS).

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Intesa Sanpaolo prima tra le banche dell’Eurozona come valore di Borsa

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MILANO (ITALPRESS) – Con il valore della chiusura di oggi, pari a 3,8630 euro, Intesa Sanpaolo si colloca al primo posto tra le banche dell’Eurozona come valore di Borsa pari a 69 miliardi di euro superando Santander (67 miliardi di euro) e BNP Paribas (66 miliardi di euro). Inoltre, Intesa Sanpaolo evidenzia un parametro “valore di Borsa/patrimonio” superiore a quello di veri e propri colossi bancari europei come HSBC e UBS.
La strategia del gruppo bancario guidato da Carlo Messina – basata su una consolidata capacità di crescita interna, con un business model caratterizzato da una significativa componente di ricavi generata dal wealth management, una redditività elevata e sostenibile nel tempo, una solida patrimonializzazione e rilevanti investimenti destinati all’innovazione tecnologica e alla crescita delle persone del Gruppo – risulta fortemente apprezzata dagli investitori.
Grazie alla solidità dei risultati Intesa Sanpaolo ha potuto dare vita a uno dei più importanti programmi in ambito internazionale a favore delle persone in situazioni di difficoltà, intervenendo a contrasto della povertà alimentare e favorendo la salute e l’accoglienza. L’impegno di Intesa Sanpaolo è pari a 1,5 miliardi entro il 2027.
Con questi risultati Intesa Sanpaolo affronta il 2025, un anno di particolare importanza che rappresenta per la Banca la conclusione del piano d’impresa lanciato a febbraio 2022 con una previsione di utile netto superiore a 6,5 miliardi di euro e rivista al rialzo da ultimo a ottobre, in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2024, con una previsione di utile netto 2025 a 9 miliardi di euro.
Sono questi i risultati con cui la Banca presieduta da Gian Maria Gros-Pietro e guidata da Carlo Messina andrà verso la prossima primavera, quando gli azionisti dovranno eleggere il nuovo CdA. A partire dalle Fondazioni che – grazie ai dividendi ricevuti dalla Banca – possono promuovere, nei rispettivi territori di appartenenza, i progetti destinati al sociale, alla ricerca, alla cultura.
Il valore di chiusura di oggi conferma Intesa Sanpaolo come la prima banca dell’Eurozona per total shareholder return (crescita del valore del titolo azionario sommata alla distribuzione di dividendi) nel corso degli ultimi 10 anni con un + 213% e ha registrato una crescita in borsa del 115% con un aumento della capitalizzazione di 40 miliardi di euro da gennaio 2014.
I dividendi distribuiti in 10 anni da Intesa Sanpaolo sono stati pari a 31 miliardi di euro con un Cash Dividend Yield cumulato pari al 98%.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

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Pnrr, l’Italia chiede alla Commissione Ue la settima rata da 18,3 mld

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stata trasmessa alla Commissione europea la richiesta di pagamento della settima rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pari a 18,3 miliardi di euro. Lo rende noto Palazzo Chigi.
La richiesta presentata dall’Italia segue i lavori della Cabina di regia PNRR del 29 novembre scorso, presieduta dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la verifica del conseguimento dei 67 obiettivi collegati, distinti in 32 target e 35 milestone.
“L’Italia è la prima Nazione europea a presentare formale richiesta per il pagamento della settima rata del PNRR. E’ un primato che ci consentirà presto di superare quota 140 miliardi di euro, oltre il 72% della dotazione complessiva del Piano. Il 2025 sarà un anno fondamentale per la fase 2 del PNRR, cioè la messa a terra degli investimenti. E’ una fase cruciale, che non ammette ritardi e che vede il Governo e tutte le Amministrazioni coinvolte in prima linea per raggiungere l’obiettivo”, ha dichiarato il presidente Meloni.
Tra gli obiettivi della settima rata, gli investimenti per l’implementazione delle infrastrutture di trasmissione dell’energia elettrica (SA CO I.3 e Tyrrhenian link), il potenziamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale, dei nodi metropolitani e dei principali collegamenti nazionali, la riqualificazione di molte stazioni ferroviarie, le misure per la cybersicurezza, l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (COT) per rafforzare le prestazioni in materia di salute pubblica, gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, il conferimento di 55.000 borse di studio agli studenti meritevoli meno abbienti per l’accesso all’Università, di 7.200 borse di dottorato nei settori della ricerca, della PA e della cultura e di 6.000 borse di dottorato innovative dedicate alle imprese.
Agli investimenti si aggiungono diverse riforme strategiche, come la legge sulla concorrenza, il completamento delle misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione, la revisione del servizio civile universale per favorire la partecipazione dei giovani e il provvedimento sulle rinnovabili, in linea con gli ambiziosi obiettivi della nuova missione REPowerEU del PNRR dell’Italia.
“I 67 obiettivi connessi alla settima richiesta di pagamento sono la riprova del costruttivo impegno portato avanti dal Governo, in sinergica collaborazione con la Commissione europea e con tutti i soggetti preposti all’attuazione del Piano – ha affermato il ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti -. Si tratta di misure fondamentali per la modernizzazione e la crescita dell’Italia, quali l’avvio degli interventi per il potenziamento delle infrastrutture portuali, ferroviarie, stradali e urbanistiche, che rappresentano un presupposto fondamentale per proseguire nello sviluppo del Mezzogiorno e nella concreta riduzione dei divari territoriali. Il PNRR non ammette soste: a partire dai primi giorni del 2025 lavoreremo alacremente per il conseguimento degli obiettivi inseriti nelle ultime tre rate e per il monitoraggio rafforzato sullo stato di attuazione del Piano, al fine di individuare tutti gli aggiustamenti necessari per portare a compimento le riforme e gli investimenti programmati”.
In linea con quanto accaduto con le precedenti richieste di pagamento, il versamento della settima rata avverrà al termine del consueto iter di valutazione previsto dalle procedure europee, finalizzato a verificare il conseguimento delle milestone e dei target previsti.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Conte “Ridurre l’orario di lavoro a 32 ore settimanali”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mentre in Italia la priorità della maggioranza Meloni è migliorare la vita e i già lauti stipendi dei ministri, in Spagna il Governo ha stretto un accordo con i sindacati per ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio.
Una misura giusta, che in altri Paesi ha già prodotto ottimi risultati: le lavoratrici e i lavoratori hanno più tempo da dedicare agli affetti personali e alla vita sociale. In questo modo si migliora anche la produttività e si registrano importanti benefici per l’ambiente anche grazie al risparmio energetico”. Lo scrive su X il presidente del M5S Giuseppe Conte.
“In Italia, il Movimento 5 Stelle propone da tempo di fare lo stesso. A inizio legislatura abbiamo presentato un disegno di legge per ridurre l’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di salario, premiando le aziende che avviano la sperimentazione – aggiunge -. La nostra battaglia non si ferma. Nel 2025 torneremo alla carica affinchè questa soluzione possa essere sperimentata anche nel nostro Paese”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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