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Mozambico: 1.500 detenuti evasi durante proteste post-elettorali

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Oltre 1.500 detenuti sono evasi da una prigione di massima sicurezza a Maputo, approfittando dei disordini scoppiati a seguito della controversa conferma del partito Frelimo come vincitore delle recenti elezioni. I disordini sono proseguiti per tre giorni, intensificandosi dopo l’annuncio dei risultati elettorali.

Il capo della polizia nazionale Bernardino Rafael ha confermato che 1.534 detenuti sono riusciti a fuggire dal carcere situato a circa 15 chilometri dalla capitale. Il grave incidente è avvenuto in un periodo di alta tensione politica, alimentato dalle contestazioni sull’esito delle elezioni. Le autorità stanno ora cercando di ristabilire l’ordine e recuperare i fuggitivi, mentre la situazione resta tesa nella capitale e nelle aree circostanti.

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E’ morto il saggista e critico letterario Walter Pedullà

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 94 anni, Walter Pedullà, saggista, critico letterario e giornalista. Nato a Siderno, è stato critico letterario del quotidiano Avanti! dal 1961 al 1993 e negli ultimi anni ha collaborato al Messaggero, dopo aver scritto per l’Unità, Italia Oggi e Il Mattino. Ha fondato nel 2001 due riviste culturali: L’Illuminista e Il Caffè illustrato.
E’ stato presidente della Rai da febbraio 1992 a luglio 1993 e presidente del Teatro di Roma dal 1995 al 31 ottobre 2001.
L’Amministratore Delegato, Giampaolo Rossi, e il Cda della Rai lo ricordano in una nota: “La notizia della scomparsa di Walter Pedullà addolora profondamente tutta la Rai, nel ricordo della grande passione con la quale ha operato dal 1977 al 1992 nel Consiglio di amministrazione del Servizio Pubblico, di cui è stato anche presidente dal 1992 al 1993”.
“Con lui- prosegue la nota- scompare un uomo di grande cultura, un “maestro” della critica del Novecento con una visione “alta” del ruolo della Rai, al cui servizio ha sempre messo il proprio sapere e la propria esperienza. Ai suoi familiari la sincera vicinanza e il cordoglio di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Servizio Pubblico”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

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Flat tax al 7% per lo sviluppo e il rilancio dell’Appennino centrale

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ROMA (ITALPRESS) – Attrarre cittadini pensionati provenienti dall’estero, che potranno usufruire di una tassazione semplificata e ridotta sul reddito, con l’obiettivo del ripopolamento e dello sviluppo. A raggiungere questo risultato può contribuire la flat tax al 7%, strumento fiscale già attivo nel nostro Paese e dedicato ai cittadini residenti all’estero da almeno 5 anni, percettori di un reddito da pensione da un soggetto straniero, che vogliono venire a vivere dell’Appennino centrale.
Le potenzialità di questa misura e gli strumenti utili per diffonderne le caratteristiche tra i soggetti potenzialmente interessati sono state descritte a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa, organizzata dal Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli a cui ha partecipato il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli.
“Come Farnesina siamo molto interessati a questa iniziativa del Governo perchè c’è una proiezione estera di questa norma interna – ha affermato il Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli -. Il nostro ruolo è quello di presentare, attraverso la rete delle Ambasciate e dei Consolati che sostiene l’azione del Governo e di tutti i Ministeri, le prospettive e le opportunità che le leggi italiane offrono alle persone che vivono all’estero: sia agli iscritti all’AIRE, che possono così mantenere un richiamo alle loro origini, sia a chi è attratto dalla nostra bella Italia. In particolare, l’Appennino centrale, con i suoi piccoli centri ricchi di fascino e una qualità di vita invidiabile, rappresenta un’opportunità unica. Un progetto che la Farnesina prenderà a cuore”.
“Storia, arte, cultura, piccoli borghi immersi in una bellissima natura – ha spiegato il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli -. Il miglior biglietto da visita per l’Appennino centrale risiede proprio nel suo patrimonio unico e nella qualità della vita che è in grado di garantire. Siamo convinti che queste caratteristiche abbiamo un potenziale attrattivo anche nei confronti di quella platea estera che è alla ricerca di uno stile di vita “slow”. A ciò si vanno ad aggiungere anche i vantaggi fiscali della Flat Tax al 7%, una misura il cui potenziale non è ancora stato attivato in misura sufficiente. Oggi, con la presenza e il sostegno del Vice ministro Cirielli e del Ministero degli Esteri diamo un segnale concreto del condiviso impegno per la valorizzazione dei nostri territori. Il Governo Meloni, infatti, accanto alla ricostruzione materiale post-sisma, mi ha anche affidato la riparazione economica e sociale di queste comunità e la Flat Tax al 7% si inserisce a pieno titolo all’interno di questa strategia di rilancio e sviluppo. Questa misura può suscitare interesse soprattutto, ma non solo, tra i pensionati di origine italiana che vivono in Nord America, Germania, Francia e Inghilterra. Facendo rete, l’obiettivo è quello di raggiungere una platea sempre più ampia”.
La misura: è prevista la possibilità di assoggettare tutti i redditi con la formula della Flat Tax (compresi i redditi da pensione estera), le persone fisiche che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, in un comune con meno di 20 mila abitanti situato all’interno delle zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016-2017. Inoltre, i soggetti interessati non devono essere stati residenti in Italia nei cinque periodi d’imposta precedenti al trasferimento e devono provenire da Paesi con i quali esistono accordi di cooperazione amministrativa in materia fiscale. L’imposta è calcolata in modo forfettario, con un’aliquota del 7% sui redditi esteri per i nove anni successivi a quello in cui diviene efficace l’opzione.
Gli incentivi fiscali hanno già confermato in più occasioni la loro funzionalità ed efficacia in diversi campi di applicazione, anche al fine di realizzare obiettivi di rilevanza sociale. Il fisco, dunque, può rappresentare un acceleratore delle politiche sociali e la Flat Tax al 7% è uno degli strumenti operativi adottati per incentivare lo sviluppo economico dei territori dell’Appennino centrale colpiti dagli eventi sismici del 2016-2017 e, al contempo, mitigare il processo di spopolamento in corso in queste aree interne (secondo i dati Istat, tra il 1° gennaio 2016 e il 1° gennaio 2022, la popolazione residente nel cratere 2016 si è ridotta del 6,3%). L’Appennino centrale si candida dunque a diventare un punto di riferimento per l’economia della terza età: quella “silver economy” che si rivolge prioritariamente ai cittadini over 65 in buona salute, con solide posizioni patrimoniali e la propensione a investire tempo e risorse nella qualità della vita.

– foto ufficio stampa Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016 –

(ITALPRESS).

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La Guerra Informatica: Un Nuovo Campo di Battaglia

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La guerra informatica, conosciuta anche come cyber guerra, è un conflitto che si svolge nel cyberspazio, dove le nazioni, le organizzazioni e gli individui si affrontano usando strumenti digitali, come attacchi informatici, hacking e manipolazione dei dati. In questo nuovo scenario, le tradizionali strategie belliche sono sostituite o affiancate da operazioni che coinvolgono malware, spyware e altre forme di attacchi digitali.

Caratteristiche della Guerra Informatica

La guerra informatica può assumere diverse forme, tra cui:

  1. Attacchi ai sistemi critici: Le infrastrutture vitali di un paese, come le centrali elettriche, i sistemi di trasporto, le comunicazioni e i servizi sanitari, sono vulnerabili a attacchi informatici. Un attacco ben pianificato potrebbe paralizzare un intero paese, creando caos e danni economici.
  2. Spionaggio informatico: Le operazioni di spionaggio informatico, o cyber-spionaggio, sono utilizzate per ottenere segreti aziendali, dati sensibili o informazioni politiche. Le agenzie di intelligence possono infiltrarsi nei sistemi nemici per raccogliere dati riservati.
  3. Attacchi alla fiducia e alla disinformazione: I cyber attacchi non si limitano solo alla distruzione dei sistemi, ma possono anche riguardare la diffusione di disinformazione o manipolazione dell’opinione pubblica attraverso social media, fake news e propaganda online.

Perché la Guerra Informatica è Così Pericolosa?

La guerra informatica presenta una serie di sfide uniche rispetto ai conflitti tradizionali:

  • Anonimato: Gli attacchi possono essere compiuti da attori statali o non statali che operano sotto copertura, rendendo difficile identificare il responsabile.
  • Rapidità e invisibilità: Gli attacchi informatici possono essere lanciati in pochi minuti e avere impatti devastanti in tempi molto brevi, senza essere immediatamente percepiti da chi li subisce.
  • Conseguenze globali: Poiché il cyberspazio è globale, un attacco informatico può avere impatti su più nazioni e continenti, complicando la risposta e la gestione del conflitto.

Esempi di Conflitti e Attacchi nel Cyberspazio

  • Stuxnet (2010): Un attacco informatico mirato contro il programma nucleare iraniano, considerato uno dei più sofisticati mai realizzati. Il virus informatico ha danneggiato le centrifughe nucleari in Iran, impedendo al paese di progredire nel suo programma di arricchimento dell’uranio.
  • Attacchi alla Russia e all’Ucraina: Durante il conflitto tra Ucraina e Russia, i cyber attacchi hanno svolto un ruolo centrale, con attacchi che hanno preso di mira infrastrutture critiche, come i sistemi di energia e le comunicazioni.

Prepararsi alla Guerra Informatica

Nell’era digitale, le nazioni e le aziende devono investire in difese informatiche robuste. La sicurezza cibernetica è diventata un settore vitale per la protezione degli interessi nazionali e privati. La cooperazione internazionale, la creazione di leggi per regolamentare i comportamenti nel cyberspazio e l’educazione sulle migliori pratiche di sicurezza sono essenziali per prevenire un’escalation della guerra informatica.

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