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Cronaca

Vibo Valentia | Scoperti oltre 11.000 litri di gasolio adulterato, due distributori sotto sequestro

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Nel corso di una mirata operazione congiunta, il Gruppo della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha portato a termine un controllo volto a contrastare la commercializzazione di carburante non conforme alla legge. L’attività ha avuto come obiettivo quello di accertare la qualità del carburante distribuito nel vibonese e individuare eventuali abusi legati all’adulterazione del gasolio.

L’intervento, che rientra in un protocollo di intesa tra la Guardia di Finanza e l’ADM, ha permesso di identificare e sequestrare oltre 11.000 litri di gasolio adulterato, custoditi nelle cisterne di due distributori stradali. Il carburante era già collegato agli erogatori e pronto per la vendita al pubblico. I controlli, infatti, sono stati finalizzati a garantire che le stazioni di rifornimento rispettassero le normative fiscali, la qualità del prodotto e la trasparenza dei prezzi.

A seguito dell’analisi preliminare, eseguita tramite un laboratorio mobile fornito dalla Direzione Regionale Campania dell’ADM, è stato confermato che il gasolio presentava un grado di infiammabilità inferiore rispetto ai limiti stabiliti dalla legge, segno di una miscelazione con altre sostanze che ne riducevano la capacità di combustione. Un ulteriore esame, effettuato dal Laboratorio Chimico di ADM a Catania, ha confermato la presenza di tale adulterazione.

Di conseguenza, i responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia per frode nel commercio e per sottrazione al pagamento delle accise sui prodotti energetici. È stato disposto il sequestro preventivo dei carburanti adulterati, convalidato dall’Autorità Giudiziaria, e sono state applicate sanzioni pecuniarie, oltre al recupero delle accise evase.

Uno dei due distributori coinvolti è già sottoposto a amministrazione giudiziaria, in quanto sequestro preventivo finalizzato alla confisca, nell’ambito di un procedimento penale in corso a Catanzaro legato alla criminalità organizzata.

Questa operazione si inserisce nell’attività quotidiana delle forze di polizia e dell’ADM per garantire la sicurezza dei prodotti energetici e contrastare i traffici illeciti, grazie anche alla stretta cooperazione tra le due amministrazioni. Si sottolinea che il procedimento è ancora nelle fasi preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà accertata definitivamente solo al termine del processo.

Cronaca

Imperia | Frode fiscale da 600.000 euro: scoperta rete di fatture false

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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia hanno recentemente smascherato un’ingente frode fiscale legata a una società operante nel settore della produzione di apparecchiature luminose, con sedi in provincia di Imperia e in Lombardia. L’indagine, avviata a seguito di un attento monitoraggio da parte della Guardia di Finanza sui contribuenti ad alto rischio di evasione, ha portato alla scoperta di un meccanismo fraudolento che ha visto l’uso di fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di circa 600.000 euro.

Le indagini sono scattate dopo l’analisi delle banche dati in uso al Corpo, che hanno rivelato come l’impresa in questione ricevesse fatture d’acquisto da diverse “cartiere”, ossia società senza effettiva operatività e prive degli obblighi fiscali necessari, come il versamento delle imposte dovute. Queste fatture, che dichiaravano operazioni mai avvenute, venivano utilizzate dalla società per ridurre l’importo delle imposte da versare.

Gli accertamenti hanno visto l’intervento del personale specializzato in informatica forense della Guardia di Finanza, che ha eseguito una serie di perquisizioni presso la sede dell’impresa e acquisito “evidenze digitali” dai dispositivi informatici in uso all’azienda. Questi dati hanno confermato l’infondatezza delle operazioni fatturate, facendo emergere il tentativo di evadere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre imposte dirette.

Al termine della verifica fiscale, gli amministratori della società, una coppia di coniugi di nazionalità cinese, sono stati denunciati per dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti, in violazione del D.Lgs. 74/2000. La Procura della Repubblica di Imperia ha chiesto, e il G.I.P. ha accettato, un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza dell’imposta evasa, pari a oltre 150.000 euro. I finanzieri, dunque, hanno proceduto al sequestro di beni, conti correnti, quote societarie e denaro contante, per un ammontare che corrisponde all’importo dell’imposta evasa.

Questo caso evidenzia l’ampiezza del fenomeno delle frodi fiscali, che permettono a determinate imprese di gonfiare i costi attraverso operazioni fittizie, sottraendo risorse fondamentali per le finanze pubbliche. La Guardia di Finanza, impegnata nella prevenzione e contrasto di tali attività illegali, prosegue il suo lavoro per garantire che risorse cruciali per il benessere collettivo non vengano sottratte da condotte fraudolente.

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Cronaca

Montagnana (PD) | Arrestato giovane per spaccio di droga: scoperta ingente quantità di cocaina e hashish

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Un’operazione congiunta dei Carabinieri di Montagnana, del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Este, e con il supporto dei Cinofili di Torreglia, ha portato all’arresto di un 20enne di origine marocchina, residente in un comune della bassa padovana, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine è partita nei giorni scorsi, quando i militari hanno monitorato il giovane, sospettato di essere coinvolto in attività illecite legate al traffico di droga. Dopo aver acquisito informazioni utili, hanno richiesto alla Procura della Repubblica di Rovigo un decreto di perquisizione personale e locale. L’operazione ha avuto esito positivo grazie anche all’intervento del cane antidroga “Zico”, che ha permesso di scoprire una sostanza stupefacente nascosta in modo ingegnoso.

Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto oltre 700 grammi di cocaina purissima, suddivisa in 12 involucri pronti per lo spaccio, e circa 100 grammi di hashish. La droga era nascosta all’interno di una pentola, occultata in un mobile del sottotetto dell’abitazione. Trovati anche strumenti per la pesatura, tra cui un bilancino di precisione, utilizzato per dosare le sostanze.

Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato e, su disposizione della Procura di Rovigo, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del Comando Compagnia di Este, in attesa dell’udienza di convalida. L’inchiesta è ancora in fase preliminare, e sarà solo al termine del processo che la colpevolezza dell’indagato potrà essere ufficialmente accertata.

Questa operazione dimostra ancora una volta l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare il traffico di droga e il loro impegno costante nella lotta alla criminalità, garantendo la sicurezza della comunità.

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Schio (VI) | Arrestato uomo per violazione del divieto di avvicinamento alla madre

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Un uomo di 58 anni, residente a Malo, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Schio per aver violato il divieto di avvicinamento imposto dal Tribunale di Vicenza. La misura cautelare, che includeva anche l’uso del braccialetto elettronico, era stata disposta a seguito di un’indagine per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre dell’uomo.

L’episodio si è verificato quando il sistema di controllo elettronico ha segnalato alla Centrale Operativa dei Carabinieri la presenza del soggetto nelle immediate vicinanze dell’abitazione della persona offesa. I militari, intervenuti prontamente, hanno rintracciato l’uomo mentre usciva dalla casa della madre. In flagranza di reato, l’uomo è stato arrestato per la violazione del provvedimento restrittivo.

Le autorità hanno agito immediatamente per garantire la sicurezza della vittima e far rispettare le misure cautelari. L’arresto evidenzia l’importanza del monitoraggio elettronico come strumento per prevenire il rischio di ulteriori violazioni e garantire l’efficacia delle disposizioni giudiziarie.

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza dell’arrestato sarà accertata definitivamente solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

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