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Cronaca

Parma | Bancarotta fraudolenta: sequestrati 13 mezzi agricoli per un valore di 350.000 euro

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I finanzieri del Comando Provinciale di Parma hanno eseguito un provvedimento di sequestro per un totale di 13 mezzi agricoli, del valore di circa 350.000 euro, in relazione a un’indagine su una società del parmense operante nel settore della produzione vegetale, dichiarata fallita nel dicembre 2021. L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Parma su richiesta della Procura, riguarda i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale.

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma hanno rivelato una serie di operazioni fraudolente attuate dagli indagati per drenare risorse dalla società, accumulando debiti e aggravando il dissesto economico. Tra le pratiche illecite, sono emersi prelievi non giustificati di circa 450.000 euro e il mancato adempimento di obbligazioni fiscali e previdenziali, per oltre 2 milioni di euro.

Un aspetto significativo delle indagini riguarda la distrazione dei 13 mezzi agricoli, che, nei giorni immediatamente precedenti al fallimento, sono stati denunciati come smarriti e successivamente reimmatricolati con targhe nuove a favore di una società parallela, riconducibile a un familiare di uno dei soci della società fallita. La nuova impresa, operante nello stesso settore e nello stesso luogo, è stata costituita appositamente per nascondere il patrimonio sottratto.

Inoltre, gli amministratori della società fallita non avrebbero consegnato le scritture contabili obbligatorie, sottraendole dai documenti ufficiali e ostacolando le indagini. Durante l’esecuzione del sequestro, le forze dell’ordine hanno eseguito acquisizioni documentali e perquisizioni in altre province, tra cui Cremona e Reggio Emilia.

Questa operazione, coordinata dalla Procura di Parma e supportata dalla Guardia di Finanza, dimostra l’impegno nella lotta contro le frodi economico-finanziarie e nel contrastare attività criminose che danneggiano l’economia locale e l’erario pubblico. L’obiettivo è proteggere le imprese oneste e garantire la legalità nel panorama economico.

Si precisa che la presunzione di innocenza resta in vigore fino a una sentenza definitiva di condanna.

Cronaca

Schio (VI) | Arrestato uomo per violazione del divieto di avvicinamento alla madre

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Un uomo di 58 anni, residente a Malo, è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Schio per aver violato il divieto di avvicinamento imposto dal Tribunale di Vicenza. La misura cautelare, che includeva anche l’uso del braccialetto elettronico, era stata disposta a seguito di un’indagine per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre dell’uomo.

L’episodio si è verificato quando il sistema di controllo elettronico ha segnalato alla Centrale Operativa dei Carabinieri la presenza del soggetto nelle immediate vicinanze dell’abitazione della persona offesa. I militari, intervenuti prontamente, hanno rintracciato l’uomo mentre usciva dalla casa della madre. In flagranza di reato, l’uomo è stato arrestato per la violazione del provvedimento restrittivo.

Le autorità hanno agito immediatamente per garantire la sicurezza della vittima e far rispettare le misure cautelari. L’arresto evidenzia l’importanza del monitoraggio elettronico come strumento per prevenire il rischio di ulteriori violazioni e garantire l’efficacia delle disposizioni giudiziarie.

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza dell’arrestato sarà accertata definitivamente solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.

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Cronaca

Bari | Daspo per tifoso ultras e provvedimenti contro condotte illecite

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Il Questore di Bari ha emesso un Daspo di cinque anni nei confronti di un tifoso dell’US Avellino Calcio per comportamenti criminosi durante una partita disputata il 13 dicembre scorso presso lo stadio “Tonino D’Angelo” di Altamura. Durante l’incontro tra Team Altamura e Avellino, l’uomo ha lanciato un petardo in direzione di uno steward a bordo campo. A seguito delle indagini, condotte dalle D.I.G.O.S. delle Questure di Bari e Avellino, il tifoso è stato arrestato in modalità differita.

Oltre a questo episodio, altri quattro Daspo, definiti “fuori contesto,” sono stati notificati a persone coinvolte in reati non direttamente legati a eventi sportivi, ma giudicati potenzialmente rischiosi per la sicurezza durante manifestazioni sportive. Questi provvedimenti, introdotti dal Decreto Sicurezza bis, hanno una durata variabile: tre anni per tre persone e un anno per una quarta, tutte deferite per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Il Daspo “fuori contesto” rappresenta un importante strumento nelle mani delle autorità per prevenire episodi di violenza e illegalità dentro e fuori dagli stadi, rafforzando il controllo sulla sicurezza pubblica e garantendo un ambiente più sicuro per le manifestazioni sportive.

La Divisione Anticrimine della Questura di Bari ha proceduto alla notifica dei provvedimenti, confermando il costante impegno delle forze dell’ordine nella gestione della sicurezza e nella lotta contro comportamenti che minano l’integrità degli eventi sportivi.

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Cronaca

Milano | Aeroporto Linate: sequestrati 24 esemplari di corallo protetto provenienti dal Pacifico

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Durante un’operazione di controllo presso l’aeroporto di Linate, funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Milano 3 e Finanzieri del Comando Provinciale Milano hanno intercettato e sequestrato 24 esemplari di corallo della specie protetta Scleractinia spp. Il materiale, per un peso complessivo di circa 1,35 kg, era nascosto in una valigia appartenente a un passeggero proveniente dall’isola di Guam, nell’Oceano Pacifico.

Questi coralli rientrano tra le specie tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES), che regola il commercio internazionale di fauna e flora minacciate di estinzione. L’obiettivo principale della convenzione è preservare la biodiversità, contrastando il traffico illecito che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di queste specie.

L’operazione è stata possibile grazie a una stretta collaborazione tra l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) e la Guardia di Finanza, che hanno agito sulla base di informazioni fornite nell’ambito della Convenzione di Napoli II. Le segnalazioni, generate da un controllo preliminare effettuato presso un altro scalo europeo, hanno consentito un’ispezione mirata al momento dell’arrivo a Linate, con esito positivo.

Questo sequestro evidenzia l’efficacia della sinergia tra le autorità italiane e internazionali nella lotta contro il commercio illegale di flora e fauna selvatica, sottolineando l’importanza di azioni congiunte per proteggere il patrimonio naturale globale.

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