Cronaca
Bologna | Smantellata frode fiscale in un ente no-profit, scoperto utilizzo illecito di fondi
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Bologna hanno portato alla luce una frode fiscale all’interno di un ente no-profit attivo nel Nuovo Circondario Imolese, che, invece di perseguire scopi solidaristici, è stato utilizzato per mascherare operazioni lucrative a favore dei soci, in particolare del presidente dell’associazione.
L’ente, formalmente un’associazione di volontariato operante nel trasporto in ambulanza di persone, si è rivelato essere un “schermo” per attività illecite. Sebbene gli Enti del Terzo Settore siano caratterizzati dalla finalità non lucrativa, l’associazione in questione ha sfruttato i benefici fiscali previsti per queste organizzazioni, come l’esenzione dall’IRES e IVA, per sottrarre denaro derivante dalla propria attività a fini personali.
L’analisi dei documenti contabili e dei bilanci dell’associazione ha rivelato numerosi prelievi effettuati dal presidente, i quali sono stati utilizzati per spese private e non per scopi solidaristici. Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Imola, hanno permesso di ricostruire il volume d’affari dell’ente negli ultimi quattro anni, che è stato successivamente ricondotto a tassazione ordinaria per un importo di circa 310.000 euro.
L’operazione dimostra l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro le frodi fiscali, anche in settori che, come quello del volontariato, dovrebbero operare per il bene della collettività. L’azione delle Fiamme Gialle tutela i cittadini onesti e garantisce un mercato basato sull’equità e sulla leale concorrenza.
Cronaca
Reggio Calabria | Violenza sessuale di gruppo: arrestati 3 giovani responsabili
Alle prime luci dell’alba odierna, in un comune pre-aspromontano della Città Metropolitana di Reggio Calabria, gli Agenti della Polizia di Stato del Commissariato Distaccato di Pubblica Sicurezza di Palmi (RC), col supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Sud-Orientale di Siderno (RC), hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa lo scorso 17 dicembre 2024 dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica presso il medesimo Tribunale, diretta dal Procuratore Dott. Roberto Placido DI PALMA, con cui è stata disposta la misura cautelare della Custodia in Istituto Penale per i Minorenni (I.P.M.) per 3 giovani, all’epoca dei fatti tutti minorenni, indiziati, allo stato del procedimento in fase di Indagini Preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive, del reato di violenza sessuale di gruppo aggravata perché commessa in pregiudizio di una ragazza, anche lei, all’epoca dei fatti, minorenne.
L’attività info-investigativa, condotta anche col supporto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha portato a ritenere la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dei 3 indagati che, sia pur giovanissimi, avrebbero compiuto reiterate violenze sessuali di gruppo in pregiudizio di una minorenne, consumate nell’arco temporale che va da gennaio 2022 sino agli inizi di novembre 2023, palesando una personalità del tutto sganciata dalle regole del vivere civile e totalmente orientata verso il soddisfacimento dei più biechi istinti sessuali, evincibili talora anche dal ricorso al metodo del reclutamento dei compartecipi al gruppo per i turpi scopi, senza il consenso della giovane vittima o nonostante la stessa manifestasse il proprio dissenso, ed in spregio della sua figura femminile, talora costretta ad accettare la ripresa dei momenti del rapporto sessuale o derisa con epiteti dispregiativi.
Nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, sono fatte salve diverse nuove risultanze nel corso delle fasi successive del procedimento a carico dei 3 giovani.
Cronaca
Matera | Sei persone allontanate dalla provincia per truffe a danno di anziani
Il Questore della Provincia di Matera ha disposto l’applicazione della misura di prevenzione del Foglio di via obbligatorio per sei individui, che non potranno fare ritorno nei comuni di Matera, Grassano e Nova Siri per i prossimi tre anni. La decisione arriva a seguito di un’attenta attività investigativa, condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Matera e in collaborazione con i Carabinieri, finalizzata al contrasto delle truffe, in particolare quelle ai danni di anziani.
I soggetti colpiti dal provvedimento, di cui cinque residenti in Campania e uno in provincia di Bari, sono stati identificati come parte di una rete di truffatori specializzati nell’ingannare persone anziane. Le vittime venivano contattate telefonicamente da presunti avvocati o agenti delle Forze dell’Ordine che, con la scusa di evitare problemi legali a familiari, pretendevano denaro o gioielli. Questo tipo di truffa, che sfrutta la paura e l’ignoranza delle persone più vulnerabili, si è rivelato particolarmente efficace nei comuni di Matera, Grassano e Nova Siri, dove erano giunte diverse richieste di intervento da parte delle vittime.
Dopo aver analizzato le circostanze e le modalità dei reati, la Questura ha riscontrato che i soggetti coinvolti non avevano alcun interesse economico legittimo nelle aree interessate né un’attività lavorativa che giustificasse la loro presenza. Di conseguenza, la loro permanenza nella zona è stata ritenuta sospetta e potenzialmente legata alla commissione di reati.
Oltre ai sei soggetti provenienti da fuori provincia, è stato adottato un simile provvedimento nei confronti di un pregiudicato di Altamura, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. La misura del Foglio di via obbligatorio impedisce ai truffatori di rientrare nei comuni indicati, come ulteriore deterrente alla reiterazione dei reati.
L’azione della Polizia di Stato si inserisce in un ampio piano di prevenzione e sensibilizzazione, con particolare attenzione alle truffe verso gli anziani. L’invito alle persone più vulnerabili è quello di diffidare sempre di telefonate sospette e di non consegnare mai denaro o beni a sconosciuti. Le forze dell’ordine sono sempre a disposizione per segnalare qualsiasi attività sospetta, garantendo il massimo impegno nel proteggere la sicurezza dei cittadini.
Cronaca
Roma | Arrestati tre complici per furto e tentato furto in abitazione
Tre cittadini georgiani, due uomini e una donna, sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato con l’accusa di furto e tentato furto in abitazione. Gli arresti sono stati eseguiti a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma.
I tre complici sono ritenuti responsabili di due episodi criminosi verificatisi lo scorso luglio. L’indagine, condotta dagli agenti del Commissariato Vescovio, ha preso avvio grazie all’analisi delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza che ha permesso di ricostruire i dettagli dei furti.
Il primo episodio risale alla notte del 14 luglio, quando i tre si sarebbero introdotti in un appartamento di via Sirte, forzando la porta d’ingresso. Durante la fuga, avrebbero rubato una serie di oggetti di valore, tra cui trenta penne stilografiche di edizione limitata, monili in oro, collane in corallo e 400 euro in contante. Tutto questo è stato documentato dalle immagini di videosorveglianza installate nell’abitazione.
Il secondo episodio si è verificato il 29 luglio, quando i tre complici hanno tentato di entrare in un appartamento di via Fogliano, utilizzando lo stesso modus operandi. Tuttavia, dopo aver danneggiato la serratura della porta d’ingresso, non sono riusciti ad accedere all’interno dell’abitazione. I loro movimenti sono stati ripresi da uno spioncino digitale installato sul portone, che li ha immortalati mentre si allontanavano senza portare a termine il furto.
A seguito delle indagini e delle perquisizioni domiciliari effettuate, è emerso che i tre erano in possesso di numerosi oggetti, tra cui elettrodomestici, computer e altri dispositivi elettronici, la cui provenienza non sono stati in grado di giustificare. Gli oggetti sono stati successivamente riconosciuti come provenienti da furti commessi in altre abitazioni della città.
Al termine delle operazioni, i tre sono stati arrestati e trasferiti in carcere. Sono ora accusati di furto e tentato furto in concorso, con l’aggravante di aver commesso i reati in abitazione.
Si sottolinea che gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti, in attesa di un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, in quanto il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari.
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