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Cronaca

Pavia | Tragedia al policlinico: Andreea Antochi, giovane madre muore durante il parto insieme al figlio

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Andreea Mihaela Antochi, una giovane donna di 30 anni residente a Villanterio, in provincia di Pavia, ha perso la vita insieme al suo bambino durante il parto al Policlinico San Matteo di Pavia. La tragedia, che ha sconvolto la comunità e lasciato il marito Florin Catalin Lovin devastato dal dolore, è ora al centro di un’inchiesta per omicidio colposo, volta a fare chiarezza su eventuali responsabilità mediche.

Un travaglio senza fine

La gravidanza di Andreea era stata serena fino ai giorni precedenti il parto, ma le cose sono precipitate durante un lungo travaglio iniziato con l’induzione del parto. Secondo le prime ricostruzioni, nella notte tra il 16 e il 17 dicembre, la donna ha avuto una crisi respiratoria che si è trasformata in arresto cardiaco. I medici hanno tentato di salvarla con un taglio cesareo d’urgenza, ma i loro sforzi sono stati vani. Il neonato, Sasha Andrei, è venuto alla luce vivo ma è morto poche ore dopo.

L’inchiesta della Procura

La Procura di Pavia ha aperto un fascicolo d’indagine con le accuse di omicidio colposo e responsabilità colposa in ambito sanitario. La documentazione clinica è stata acquisita e verranno effettuate autopsie su entrambe le salme per chiarire le cause del decesso. “Il procedimento vuole accertare eventuali condotte colpose e individuare responsabilità”, ha dichiarato la Procura.

Il dolore della famiglia

Florin Catalin Lovin, marito di Andreea, ha affidato ai social un messaggio struggente: “Grazie per i sette anni più belli della mia vita. Vi amerò per sempre. Addio, amori miei.” Il legale della famiglia, Ferdinando Mauro Miranda, ha sottolineato che Florin è determinato a scoprire la verità su quanto accaduto, parlando di una donna che nei giorni precedenti il parto aveva già manifestato malesseri che potrebbero essere stati sottovalutati.

La risposta del Policlinico

La direzione del Policlinico San Matteo ha espresso il proprio cordoglio per la tragica perdita, definendo l’evento un “dramma dolorosissimo” e garantendo piena collaborazione alle autorità per accertare i fatti. In una nota ufficiale, il Policlinico ha ribadito la fiducia nell’alta professionalità del proprio personale medico, impegnato ogni giorno a salvare vite.

Una duplice tragedia che chiede risposte

La morte di Andreea e del piccolo Sasha rappresenta una duplice tragedia che ha lasciato un’intera famiglia senza risposte. Mentre le indagini proseguono, il marito, distrutto dal dolore, spera che la giustizia possa fare luce su eventuali errori o negligenze che potrebbero aver portato a questo epilogo drammatico.

Cronaca

Corigliano-Rossano (CS) | Sequestrati 2 milioni di fuochi d’artificio pericolosi: tre denunciati

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Prosegue senza sosta l’attività di contrasto alle pratiche illecite da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza, che ha recentemente effettuato un importante sequestro di fuochi d’artificio pericolosi. In un deposito abusivo situato nelle zone collinari del Comune di Corigliano-Rossano, i finanzieri hanno scoperto circa 15 tonnellate di fuochi d’artificio, pronti per essere venduti e utilizzati in occasione delle festività natalizie e di Capodanno. Il valore complessivo del materiale sequestrato è di quasi 2 milioni di unità.

L’operazione si inserisce in un’indagine avviata nei mesi precedenti, che aveva già portato all’arresto di un soggetto per la detenzione e commercializzazione di fuochi d’artificio illegali, classificati come veri e propri ordigni esplosivi. L’intensificazione dei controlli ha permesso di scoprire il secondo deposito, dove il titolare non è stato in grado di presentare le autorizzazioni prefettizie necessarie per detenere e vendere tali prodotti.

La pericolosità dei fuochi d’artificio immagazzinati è stata sottolineata dal fatto che una deflagrazione accidentale avrebbe potuto causare gravi danni a persone e cose. Per questo motivo, le Fiamme Gialle, in collaborazione con gli Artificieri della Polizia di Stato di Catanzaro, hanno proceduto al sequestro immediato del materiale esplosivo, mettendo in sicurezza l’area e prevenendo potenziali tragedie.

Al termine delle operazioni, tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria di Castrovillari per la gestione illegale del deposito. L’attività investigativa rientra in un ampio piano della Guardia di Finanza finalizzato a contrastare il fenomeno della produzione, detenzione e commercializzazione di fuochi d’artificio non conformi alle normative di sicurezza, in particolare in vista dell’approssimarsi delle festività di fine anno.

L’operazione dimostra l’impegno costante delle forze di polizia nel garantire la sicurezza pubblica e proteggere i consumatori, oltre a preservare un mercato equo e competitivo. L’azione della Guardia di Finanza contribuisce a tutelare la collettività, assicurando che solo prodotti certificati e sicuri raggiungano i consumatori.

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva di condanna.

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Cronaca

Aversa (CE) | Operazione contro truffa assicurativa: 23 arresti tra Caserta e Napoli

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Un’operazione congiunta tra i Carabinieri del Gruppo di Aversa, il NAS di Caserta e le forze di polizia locali ha portato all’esecuzione di 23 misure cautelari nei confronti di soggetti coinvolti in una complessa rete di truffe assicurative. L’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, segue una lunga indagine che ha svelato un’organizzazione dedita alla falsificazione di documenti per ottenere risarcimenti illeciti da compagnie assicurative.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo operava utilizzando falsi referti medici per simulare lesioni conseguenti a incidenti stradali che in realtà non si erano mai verificati. L’attività delittuosa si è concentrata principalmente su ospedali di Marcianise e Maddaloni, dove medici compiacenti, dietro compenso, rilasciavano referti medici falsi a soggetti perfettamente sani. Questi referti venivano poi usati per avanzare richieste di risarcimento danni alle assicurazioni.

L’organizzazione agiva con un sistema ben strutturato, in cui figuravano falsi testimoni, documenti contraffatti e fatture false per fisioterapia, con l’obiettivo di gonfiare le somme da risarcire. I soggetti coinvolti erano anche in grado di alterare i registri sanitari per aggirare i controlli delle compagnie assicurative.

Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 600.000 euro, provenienti dall’attività illecita. Tra i beni sequestrati figurano anche apparecchiature diagnostiche e strutture sanitarie coinvolte nel raggiro.

Le autorità hanno acquisito oltre 1.700 certificati medici irregolari, mentre sono stati sottoposti a sequestro preventivo anche uno studio diagnostico a Qualiano e un centro fisioterapico a Casal di Principe. La misura cautelare è stata adottata in seguito alle evidenze emerse durante le indagini, ma gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.

L’operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le truffe assicurative e nella tutela della legalità nel settore sanitario. L’inchiesta è ancora nelle fasi preliminari e potrebbero esserci sviluppi ulteriori.

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Cronaca

Acireale (CT) | Sanzionato rivenditore di auto per attività abusiva

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Un’attività di rivendita e noleggio di autovetture usate è stata scoperta e sanzionata dalla Polizia di Stato, a seguito di un’operazione congiunta di controllo amministrativo e contrasto all’abusivismo commerciale. L’operazione è stata condotta dalla squadra di Polizia Amministrativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale, insieme alla Polizia Stradale di Catania e alla Polizia Locale di Acireale.

Il controllo ha riguardato un esercizio situato nella frazione Piano D’Api, nel territorio di Acireale, dove gli agenti hanno verificato la regolarità dell’attività commerciale di noleggio e rivendita di veicoli. Durante il sopralluogo, la Polizia Stradale ha effettuato i necessari accertamenti sui 25 veicoli esposti, escludendo la presenza di irregolarità legate al chilometraggio o al possibile riciclaggio di auto.

Tuttavia, è emerso che l’impresa operava senza le dovute autorizzazioni. Non solo non era stata presentata la richiesta di Segnalazione di Inizio Attività (Scia), ma l’esercizio non possedeva nemmeno le necessarie licenze comunali per poter esercitare la sua attività di rivendita e noleggio. In seguito a questa scoperta, gli agenti hanno chiesto al titolare di fornire la documentazione che comprovasse la legittimità dell’attività, ma la mancanza di permessi ha portato alla chiusura immediata dell’esercizio.

A seguito delle violazioni riscontrate, il titolare è stato sanzionato con una multa di 12.000 euro. La Polizia di Stato ha inoltre notificato le ordinanze di chiusura da parte del Comune di Acireale, confermando l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare fenomeni di abusivismo commerciale e tutelare la legalità nel settore delle attività economiche locali.

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