Cronaca
Catania | Operazione “Villa Glori”: smantellato gruppo criminale
Nelle prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto di reparti specializzati, hanno dato esecuzione a una vasta operazione coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica. L’intervento ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti di 12 persone, sei delle quali sono state condotte in carcere, mentre altre sei sono state sottoposte all’obbligo di dimora. Parallelamente, sono state effettuate perquisizioni domiciliari e notifiche di informazioni di garanzia a ulteriori otto indagati.
L’inchiesta, denominata “Villa Glori”, si è concentrata su un’organizzazione criminale con base operativa nel quartiere Picanello di Catania. Il gruppo era attivo in diverse attività illecite, tra cui furti aggravati di veicoli, estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. I membri della banda si sarebbero serviti di strumenti tecnologici avanzati per portare a termine numerosi furti di automobili, chiedendo poi ai proprietari somme di denaro ingenti, tramite il metodo del “cavallo di ritorno”, per la restituzione dei mezzi. In alternativa, i veicoli venivano smontati e i pezzi immessi nel mercato nero.
Le indagini hanno inoltre permesso di accertare che il gruppo era coinvolto nel traffico e nella detenzione di sostanze stupefacenti, tra cui marijuana, hashish e droghe sintetiche. Durante l’operazione sono stati sequestrati elementi ritenuti utili a confermare il presunto coinvolgimento degli indagati nelle attività criminali contestate.
L’azione delle forze dell’ordine rappresenta un passo significativo nel contrasto alla criminalità organizzata locale, colpendo un sistema radicato e pericoloso per la comunità. Le indagini proseguiranno per consolidare il quadro accusatorio e fare luce su tutte le responsabilità degli indagati.
Cronaca
Pescara | Recuperati 700.000 euro di tributi evasi lungo la costa abruzzese
Le Fiamme Gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara hanno recentemente concluso un’importante operazione di controllo fiscale che ha portato al recupero di circa 700.000 euro di tributi locali, in particolare IMU e TARI, dovuti da attività economiche operanti lungo il litorale abruzzese. L’indagine, avviata durante il periodo estivo, ha avuto come obiettivo le attività situate nelle vicinanze del demanio marittimo e fluviale, con l’intento di contrastare l’evasione fiscale e garantire una giusta contribuzione ai Comuni locali.
L’iniziativa nasce da un’analisi approfondita del territorio e si concentra su attività economiche ritenute “a rischio” di evasione. In particolare, il controllo ha riguardato diverse strutture ricettive all’aria aperta, come campeggi e aree per attività turistiche, che spesso omettevano di accatastare gli immobili o ne sottostimavano la rendita catastale, riducendo così l’importo delle imposte locali da versare. Grazie a questa attività di monitoraggio, sono stati individuati numerosi casi di elusione e evasione fiscale, con il conseguente recupero delle somme non corrisposte.
Oltre ai controlli fiscali, l’operazione ha avuto un risvolto anche sul piano della legalità ambientale. I finanzieri hanno infatti sequestrato un’area di circa 15.000 mq situata nelle vicinanze del fiume Pescara, occupata abusivamente da un’attività di ristorazione. La Guardia di Finanza ha denunciato nove persone per abusivismo demaniale e ha segnalato un dirigente comunale alla magistratura contabile, ritenuto responsabile di aver agevolato l’occupazione illegale del suolo pubblico.
Questa operazione testimonia l’impegno della Guardia di Finanza nel tutelare il bilancio degli enti pubblici locali e nel contrastare l’illegalità economica e finanziaria, con riflessi positivi sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini. Le risorse recuperate, infatti, andranno direttamente a beneficio delle amministrazioni locali, migliorando la capacità di intervento e di sviluppo delle aree coinvolte.
Con questa attività, la Guardia di Finanza conferma il suo ruolo fondamentale nella protezione della legalità fiscale e nella difesa delle libertà economiche, promuovendo giustizia ed equità nel sistema economico.
Cronaca
Casarano (LE) | Aggressione in cantiere: arrestato un 58enne per lesioni gravi e porto di armi
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Casarano, coadiuvati dal NORM, hanno arrestato un 58enne di Casarano per lesioni personali aggravate e porto ingiustificato di armi. L’intervento dei militari è stato sollecitato a seguito di una segnalazione al numero di emergenza 112, che indicava un’aggressione avvenuta in un cantiere edile della zona.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la vittima, titolare di una ditta edile, stava eseguendo lavori di intonacatura su un muro che separava il cantiere dall’abitazione dell’aggressore, un uomo celibe e disoccupato. Per motivi ancora non chiari, ma apparentemente futili, l’aggressore ha colpito la vittima alla testa con un’accetta, infliggendogli lesioni gravi.
Quando i Carabinieri sono giunti sul luogo dell’incidente, hanno trovato la vittima cosciente ma visibilmente spaventata. I militari hanno subito prestato soccorso e avviato le operazioni di ricostruzione dell’accaduto. L’accetta, presumibilmente utilizzata nell’aggressione, è stata trovata nei pressi del cantiere e sequestrata.
L’aggressore, che appariva agitato, è stato subito fermato e identificato. Nel frattempo, la vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Casarano, dove i medici hanno confermato la gravità delle lesioni riportate. Dopo le formalità di rito, il 58enne è stato posto agli arresti domiciliari, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecce, che sta conducendo le indagini sul caso.
L’episodio sottolinea l’importanza dell’intervento tempestivo delle forze dell’ordine nella prevenzione e nel contrasto di atti di violenza, nonché il rischio che conflitti banali possano sfociare in gravi aggressioni.
Cronaca
Como | Arresto per spaccio di droga: padre e figlio in manette a Capiago Intimiano
Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 52 anni e suo figlio di 20, entrambi residenti a Capiago Intimiano, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il controllo di routine effettuato dagli agenti ha portato alla scoperta di un’ingente quantità di droga e soldi contanti, dando il via all’arresto dei due.
La vicenda è iniziata quando una pattuglia della Polizia di Stato ha fermato una Lancia Y con a bordo i due uomini. Il controllo in banca dati ha rivelato che il 52enne aveva precedenti penali specifici, essendo stato condannato un anno fa per un caso simile, quando era stato trovato in possesso di mezzo chilogrammo di cocaina. L’agitazione mostrata dal sospetto ha indotto gli agenti a estendere il controllo anche alla sua abitazione.
La perquisizione domiciliare ha confermato i sospetti. Nella casa e in un’auto con targa svizzera parcheggiata all’esterno, sono stati trovati circa 150 grammi di cocaina, quasi 300 grammi di hashish, 70 grammi di marijuana, oltre a una somma considerevole di denaro contante, circa 20.000 euro e 2.700 franchi svizzeri. L’assenza di giustificazioni per il possesso di tale somma ha fatto scattare l’arresto per entrambi, ritenuti responsabili di gestire un’attività di spaccio.
Portati in Questura, padre e figlio sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio. Il Pubblico Ministero ha disposto che i due venissero processati per direttissima nella mattinata di oggi.
Questo intervento sottolinea ancora una volta l’efficacia del controllo del territorio e l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti.
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