Cronaca
Agrigento | Operazione antimafia in Sicilia: 23 arresti e sequestro di droga e denaro
Nella mattinata del 17 dicembre 2024, i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, con il supporto dei colleghi delle forze di polizia di Palermo, Trapani e Caltanissetta, hanno eseguito un’importante operazione antimafia che ha portato all’arresto di 23 persone accusate di appartenere alla storica organizzazione mafiosa “Cosa Nostra”. Gli indagati sono stati sottoposti a fermo su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo, Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Agrigento, sono partite nel dicembre 2021 e hanno permesso di ricostruire le attività criminali e l’organizzazione interna delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e Agrigento/Villaseta. Il capo di queste famiglie risulta essere Fabrizio Messina (49 anni) per Porto Empedocle e Pietro Capraro (39 anni) per Agrigento/Villaseta. Nonostante i numerosi interventi delle forze dell’ordine negli anni passati, “Cosa Nostra” agrigentina risulta ancora operativa, con ampie risorse economiche e numerose armi a disposizione.
L’inchiesta ha rivelato che i membri dell’organizzazione continuavano a controllare il territorio e a commettere una serie di reati gravi, tra cui estorsioni, traffico di armi e stupefacenti, incendi e rapine. Tra gli episodi più eclatanti, si segnala l’imposizione a imprenditori locali di assumere persone legate all’organizzazione, danni a beni aziendali tramite incendi e intimidazioni, e il traffico internazionale di droga, con ingenti quantitativi di hashish e cocaina sequestrati durante le operazioni. Solo nell’ultimo mese, oltre 100 kg di hashish e 6 kg di cocaina sono stati confiscati dalle forze dell’ordine.
Durante l’operazione, sono stati effettuati anche sequestri di denaro contante, tra cui 120.000 euro occultati in un’autovettura. Inoltre, un ulteriore arresto in flagranza è stato effettuato per il possesso di circa 200 grammi di cocaina e 2.700 euro in contante.
L’operazione ha anche messo in evidenza una crescente tensione all’interno del panorama mafioso locale, con un possibile scontro tra le diverse fazioni per il controllo del territorio. Le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente per evitare il verificarsi di azioni violente su larga scala.
Tutti gli arrestati sono stati trasferiti nelle carceri siciliane, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. L’indagine prosegue, ma è importante sottolineare che, secondo il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità degli indagati dovrà essere accertata durante il processo.
Cronaca
Villa Literno (CE) | Tentata rapina: arrestato un 32enne georgiano
Un tentativo di rapina sventato grazie alla prontezza di un 48enne di Villa Literno e all’intervento tempestivo dei Carabinieri. Nel pomeriggio di ieri, il proprietario di casa ha notato strani rumori provenire dal cortile della sua abitazione. Incuriosito, si è affacciato e ha sorpreso un uomo intento a maneggiare i suoi attrezzi da lavoro. Subito dopo aver visto l’intruso, il 48enne ha chiamato il numero di emergenza “112” per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
La pattuglia dei Carabinieri di Villa Literno, già in zona, ha raggiunto rapidamente il luogo dell’incidente. Il malvivente, un 32enne georgiano senza fissa dimora, accortosi di essere stato scoperto, ha reagito in modo violento: ha estratto un coltello a serramanico da 20 cm e ha minacciato di uccidere il proprietario di casa se non fosse stato lasciato andare. Nonostante la situazione di pericolo, l’intervento immediato dei Carabinieri ha permesso di disarmare l’uomo e arrestarlo sul posto.
Il coltello è stato sequestrato e l’aggressore, dopo essere stato formalmente denunciato dalla vittima, è stato arrestato per tentata rapina. L’uomo è stato quindi condotto in carcere, dove dovrà rispondere delle accuse di tentata rapina e minaccia. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse, evitando conseguenze più gravi per la vittima.
Cronaca
Verbano Cusio Ossola | Stalking e sorveglianza speciale: arrestato uomo per atti persecutori nei confronti di una giovane donna
Una vicenda di stalking si è conclusa con l’arresto di un uomo e l’applicazione di una sorveglianza speciale nei suoi confronti, a seguito delle persistenti e inquietanti molestie nei confronti di una giovane donna. La storia, che si sviluppa a partire da inizio anno, ha visto la vittima sottoposta a continue azioni persecutorie da parte dell’uomo, che l’aveva seguita e osservata insistentemente sul luogo di lavoro, nonostante il chiaro disinteresse manifestato dalla ragazza.
Il comportamento dell’uomo, che aveva iniziato a frequentare quotidianamente il locale dove la giovane lavorava, ha suscitato in lei un forte senso di paura e di ansia, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini. L’uomo, inoltre, seguiva la ragazza anche dopo il suo turno di lavoro, manifestando un atteggiamento sempre più invadente.
Dopo aver presentato una richiesta di ammonimento, la giovane ha visto la sua situazione peggiorare, portandola a rivolgersi nuovamente alle forze dell’ordine. Una sera, mentre terminava il turno di lavoro, ha notato l’uomo parcheggiato vicino al locale e, temendo per la sua sicurezza, si è rifugiata in cucina. La sua richiesta di aiuto al numero di emergenza 112 ha provocato l’intervento tempestivo degli agenti del Commissariato di Omegna, che hanno arrestato l’uomo, ponendo fine a mesi di tormento per la vittima.
Parallelamente all’azione penale, il Questore di Verbania ha proposto l’applicazione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti del soggetto. Il Tribunale di Torino, dopo aver esaminato la pericolosità dell’individuo, ha accolto la proposta e ha stabilito una serie di restrizioni severe: l’uomo dovrà rimanere a casa dalle 21:00 alle 07:00 del mattino, non potrà accedere a luoghi pubblici tra le 18:00 e le 21:00 e, soprattutto, non avrà alcun contatto con la vittima. Inoltre, l’uomo dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati dalla donna, inclusa la sua abitazione.
L’adozione della sorveglianza speciale è una misura prevista dal Codice Rosso, che consente di applicare restrizioni severe anche a chi non è un criminale organizzato, ma è ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica, con l’obiettivo di prevenire il compimento di atti violenti. Quest’anno, sono già state 15 le sorveglianze speciali emesse dal Tribunale di Torino per casi di stalking e atti persecutori.
Cronaca
Napoli | Smantellata rete illegale di IPTV e pedopornografia, sequestrati oltre 850 mila euro
Un’importante operazione coordinata dalla Procura di Napoli ha portato allo smantellamento di un’associazione per delinquere operante nel campo del diritto d’autore, della pirateria digitale e della diffusione di contenuti pedopornografici. L’operazione, condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di tre persone, accusate di gestire un’attività illecita che ha generato ingenti profitti.
Il promotore del sodalizio, nascosto dietro un’identità fittizia, era il responsabile della gestione di un servizio IPTV pirata che permetteva l’accesso illegale a contenuti video e televisivi, tra cui palinsesti di serie, film e altri programmi delle principali piattaforme di streaming. La rete illegale, operante attraverso 46 siti web, ha coinvolto più di 6.000 utenti, che pagavano abbonamenti mensili o annuali per usufruire dei contenuti non autorizzati. I pagamenti venivano effettuati inizialmente tramite contante e bonifici su conti italiani ed esteri, ma in seguito una parte degli utenti ha iniziato a usare criptovalute, con oltre 2.000 utenti che hanno eseguito pagamenti tramite wallet digitali. Il giro d’affari in soli quattro anni ha superato gli 850.000 euro.
Durante le indagini, è emerso che il principale indagato aveva anche un’attività parallela di diffusione di materiale pedopornografico tramite gruppi WhatsApp, utilizzando un listino prezzi per la vendita di circa 1.600 file pedopornografici. L’analisi forense ha permesso di identificare questi file come materiale illecito, già catalogato a livello internazionale. La perquisizione nella sua abitazione ha portato al sequestro di una vasta quantità di materiale informatico, inclusa una sala server abusiva e dispositivi per la generazione di criptovalute. Inoltre, è stata rinvenuta una serra indoor per la coltivazione di cannabis, utilizzata dal principale indagato per produrre droga.
Nei confronti del promotore dell’associazione è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre i due sodali sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Le indagini sono ancora in corso e i destinatari delle misure cautelari sono considerati presunti innocenti fino a eventuali sentenze definitive.
L’operazione ha anche coinvolto i clienti del servizio IPTV illegale, che rischiano sanzioni amministrative che variano da 150 a 5.000 euro, a seconda della gravità del loro coinvolgimento nell’utilizzo dei contenuti pirata.
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