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Tecnologia

ChatGPT ora parla come Babbo Natale, anche in italiano

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OpenAI ha introdotto una nuova funzionalità che permette agli utenti di interagire con ChatGPT come se fosse Babbo Natale, disponibile anche in italiano.

Questa opzione, parte della modalità avanzata Advanced Voice Mode, consente di dialogare con l’IA esclusivamente tramite la voce, senza dover digitare nulla. È attivabile su tutte le piattaforme supportate (mobile, web, Windows e macOS) e sarà disponibile fino ai primi giorni di gennaio. Per accedere alla funzione, basta cliccare sull’icona a forma di fiocco di neve accanto alla barra dei prompt e selezionare la voce di Babbo Natale. Le conversazioni svolte in questa modalità non verranno memorizzate né influenzeranno la cronologia o la memoria del chatbot.

L’annuncio è parte di un “calendario dell’avvento tecnologico” con cui OpenAI ha promesso di rilasciare una serie di novità in 12 giorni.

Oltre alla voce di Babbo Natale, OpenAI sta introducendo funzionalità avanzate come la condivisione di video e schermo nelle conversazioni vocali. Questa innovazione, disponibile nei prossimi giorni per gli utenti ChatGPT Plus e Pro in diversi Paesi, inclusa l’Italia, elimina la necessità di descrivere situazioni complesse a parole o caricare immagini. Per utilizzare la condivisione dello schermo, sarà sufficiente accedere al menu dei tre punti e selezionare l’opzione “Condividi schermo”.

Una novità che promette di rendere l’esperienza con ChatGPT ancora più immersiva e versatile, soprattutto durante il periodo delle festività natalizie.

Tecnologia

Instagram lancia i “Reel di prova” per supportare la creatività dei creator

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Instagram introduce i “Reel di prova”, una nuova funzione dedicata ai creator per sperimentare con formati e stili di contenuti senza coinvolgere direttamente i propri follower.

Una soluzione per testare nuovi contenuti

Questa opzione permette di caricare brevi video che non vengono mostrati nella griglia del profilo né ai follower, ma sono suggeriti esclusivamente agli utenti che non seguono l’account. Secondo Meta, la funzione risponde alle preoccupazioni di molti creator, spesso restii a condividere contenuti sperimentali per il timore di ricevere un riscontro negativo o di non soddisfare le aspettative della loro community.

Come funzionano i Reel di prova

  1. Attivazione: Prima di pubblicare un video, i creator possono selezionare l’opzione “di prova” (chiamata “trial”) per caricare il reel in una sezione separata.
  2. Visibilità limitata: I reel non saranno visibili ai follower né appariranno nella griglia del profilo, ma saranno consigliati a utenti esterni.
  3. Metriche: Dopo 24 ore, i creator potranno analizzare le prestazioni del video (visualizzazioni, like, condivisioni, commenti) per valutare il gradimento del contenuto.
  4. Decisione finale: Se i risultati sono soddisfacenti, sarà possibile pubblicare il video anche per i follower. Inoltre, contenuti con alte visualizzazioni nei primi tre giorni potranno essere pubblicati automaticamente.

Un incentivo alla sperimentazione

L’obiettivo dei Reel di prova è incentivare i creator a esplorare nuovi formati di storytelling e argomenti, aiutandoli a comprendere in anticipo come i contenuti potrebbero essere recepiti. Secondo una nota ufficiale, “i creator possono avere un’idea preliminare del successo di un contenuto senza rischiare di compromettere il rapporto con il loro pubblico principale”.

Limiti della funzione

Nonostante i vantaggi, ci sono alcune criticità:

  • Tempo per ottenere visibilità: I reel di prova potrebbero richiedere più tempo per emergere, non essendo subito mostrati ai follower.
  • Incertezza sui risultati: Anche se un reel ottiene buoni risultati tra nuovi utenti, non è detto che avrà lo stesso impatto tra i seguaci abituali.

Una spinta alla creatività

Questa novità mira a ridurre la pressione sui creator, permettendo loro di testare nuove idee in un ambiente controllato. I Reel di prova rappresentano un passo avanti per stimolare la creatività e migliorare l’esperienza degli utenti su Instagram, bilanciando sperimentazione e coinvolgimento del pubblico.

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Tecnologia

Google lancia Gemini 2.0: l’assistente universale del futuro

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Google ha presentato Gemini 2.0, un’innovativa intelligenza artificiale progettata per aprire la strada a un assistente universale capace di trasformare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Questo nuovo sistema combina la generazione avanzata di video, audio e contenuti multimediali con capacità di azione autonoma, inclusa la navigazione online.

Un salto verso l’autonomia degli agenti intelligenti

“Nell’ultimo anno, abbiamo lavorato per sviluppare modelli più ‘agentici’, in grado di comprendere meglio il contesto, anticipare azioni e agire autonomamente sotto la supervisione umana”, spiegano Koray Kavukcuoglu e Demis Hassabis di Google DeepMind. Questa nuova frontiera dell’IA è al centro di Gemini 2.0, che sfrutta “agenti intelligenti” per elaborare e interagire con testi, immagini, audio e video, portando a termine attività complesse in modo autonomo.

I prototipi in sviluppo

Google sta testando le potenzialità di Gemini 2.0 attraverso diversi prototipi:

  • Progetto Astra: esplora le capacità future di un assistente universale IA.
  • Jules: un agente IA pensato per supportare gli sviluppatori.
  • Progetto Mariner: una soluzione innovativa per l’interazione uomo-agente, che consente di delegare compiti di navigazione web a un assistente artificiale tramite il browser Chrome. Mariner può interpretare e gestire elementi complessi sullo schermo, dalle immagini ai moduli, portando a termine attività online in autonomia.

Questi sviluppi segnano un passo importante verso l’integrazione degli agenti IA nelle attività quotidiane, mantenendo il controllo umano come principio fondamentale per uno sviluppo responsabile e sicuro.

Gemini 2.0 nei prodotti Google

Gemini 2.0 sarà presto integrato nei prodotti Google, con alcuni sviluppatori che già testano versioni sperimentali del modello. La funzione AI Overview, attualmente disponibile in alcuni Paesi, consente interazioni più complesse con i motori di ricerca, raggiungendo oltre un miliardo di persone. Nei prossimi mesi è prevista un’espansione globale, anche se al momento non è disponibile in Italia.

Un futuro connesso e più intelligente

Con Gemini 2.0, Google punta a ridefinire il concetto di assistente artificiale, rendendolo un partner versatile e affidabile per affrontare le sfide quotidiane. Grazie agli agenti intelligenti, sarà possibile non solo ottenere risposte ma anche delegare compiti complessi, trasformando l’interazione uomo-macchina in un’esperienza fluida e personalizzata.

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Dalla robotica all’IA: nasce in Italia un’alleanza tra ricerca e industria

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Robotica, nuovi materiali, intelligenza artificiale e salute sono i settori strategici al centro di una nuova collaborazione tra ricerca e industria, pensata per promuovere tecnologie innovative e sostenere lo sviluppo del Paese.

Questa è la missione dell’Industrial Liaison Program (ILP), un’iniziativa dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) che partirà ufficialmente il 1° gennaio 2025. Il programma, presentato oggi a Roma, mira a creare un network di aziende per condividere risorse e competenze, rendendo possibili investimenti su tecnologie avanzate che nessuna azienda potrebbe affrontare da sola.

Unire forze per innovare

“L’obiettivo è fare di questo progetto il punto di partenza per un network di aziende”, ha dichiarato Giorgio Metta, direttore scientifico dell’IIT. “Alcune tecnologie richiedono investimenti così significativi che nessuna realtà industriale può sostenerli da sola”.

La proposta dell’IIT è chiara: costruire una partnership stabile con le aziende, per dimostrare come le tecnologie emergenti possano trasformarsi in applicazioni industriali, contribuendo a creare un vantaggio competitivo per l’Italia.

Ricerca come motore di sviluppo

Durante l’evento, Gabriele Galateri di Genola, presidente dell’IIT, ha sottolineato il ruolo fondamentale della ricerca per la crescita di un Paese. “La ricerca non è una spesa: ogni euro destinato alla ricerca si moltiplica in occupazione e conoscenza”, ha affermato, criticando i tagli lineari al settore come una scelta miope. “È il momento di agire insieme per investire nel futuro”.

Ispirazione da modelli internazionali

Il programma ILP si ispira a esperienze di successo a livello globale, come quelle del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dell’A*Star di Singapore, dell’Università di Berkeley e dell’Imperial College di Londra. Questi esempi dimostrano come collaborazioni tra ricerca e industria possano generare innovazione e progresso.

I prossimi passi

Secondo Metta, il programma partirà con un gruppo di 6-10 aziende, per poi valutarne i risultati entro il 2025. L’obiettivo è costruire relazioni continuative con le imprese, sensibilizzandole sull’importanza di integrare nuove tecnologie nei processi produttivi.

Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il sistema industriale italiano, offrendo un ponte tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, con l’ambizione di rendere l’Italia un leader nell’innovazione tecnologica globale.

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