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Il Milan celebra i suoi 125 anni con una festa speciale a San Siro

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Il Milan si prepara a vivere una serata indimenticabile per celebrare i suoi 125 anni di storia. Prima della partita contro il Genoa, che segnerà la data esatta dell’anniversario, il club rossonero ha organizzato un evento speciale a San Siro, con un programma ricco di emozioni, spettacoli e celebrazioni per onorare le leggende che hanno fatto la storia del club.

La serata inizierà alle 19:45 con la cerimonia di premiazione delle nuove “Legends” del Milan, che entreranno ufficialmente nella Hall of Fame del club. Marco van Basten, Filippo Inzaghi e Andriy Shevchenko, eletti dai tifosi rossoneri, si uniranno al Vice Presidente Onorario Franco Baresi, primo membro della Hall of Fame, per ricevere un trofeo speciale realizzato da Tiffany & Co. La cerimonia sarà un momento emozionante, con i tifosi che potranno rendere omaggio a questi grandi campioni.

La festa proseguirà alle 20:30 con lo spettacolo dedicato al 125° anniversario del Milan, che trasformerà San Siro in un palcoscenico magico. Musiche, giochi di luce e scene iconiche racconteranno la straordinaria storia del club, con la voce narrante dell’attore Luca Ward. Giovani calciatori e calciatrici del settore giovanile del Milan prenderanno parte a questa narrazione speciale, che coinvolgerà l’intero stadio in un’esperienza unica.

Sul campo, le Legends rossonere più iconiche come Gullit, Rijkaard, Pato e Seedorf sfileranno sotto gli occhi dei tifosi, mostrando i trofei vinti con il club. Inoltre, l’evento vedrà la partecipazione del trio musicale Meduza, che per la prima volta si esibirà a San Siro, aggiungendo un tocco di musica elettronica all’atmosfera già carica di emozioni.

La serata culminerà con la presentazione della nuova maglia celebrativa del 125° anniversario, realizzata in collaborazione con PUMA, e con l’iniziativa benefica che vedrà dieci bambini provenienti da famiglie vulnerabili di Milano scendere in campo come mascotte durante la partita. La Fondazione Milan, inoltre, lancerà una raccolta fondi per sostenere i suoi progetti sociali, come “Il Milan per tutti” e “Sport for All”, che promuovono l’inclusività e l’accessibilità.

Con una serata così ricca di attività, il Milan non solo celebra il suo glorioso passato, ma guarda anche al futuro, unendo il popolo rossonero in un’occasione unica di festa, solidarietà e passione.

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Alberto Razzetti sfiora la finale nei 400 misti al Mondiale di Budapest

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Alberto Razzetti, giovane talento del nuoto italiano, ha disputato questa mattina le eliminatorie dei 400 misti al Mondiale di nuoto in vasca corta di Budapest, fermando il cronometro su 4’02″18. Con questo tempo, il venticinquenne di Livorno si è classificato quinto, non riuscendo a guadagnarsi un posto diretto in finale, che è stata dominata dal britannico Max Litchfield con un tempo di 4’00″37.

Razzetti, già autore di un eccezionale Mondiale con tre medaglie iridate (tutti metalli preziosi), ha espresso soddisfazione per la sua prestazione, pur riconoscendo che ci sarebbe ancora spazio per miglioramenti. “Stamattina va bene così”, ha dichiarato, mostrando un buon stato di forma e una mentalità positiva in vista delle prossime gare. Il nuotatore ha anche commentato l’assenza di Daiya Seto, il campione in carica giapponese, che non è riuscito a qualificarsi per la finale, aggiungendo: “Mi spiace per Seto, ma sapevo che stava male.”

Nonostante il risultato nelle eliminatorie, Razzetti è determinato a fare bene nel pomeriggio, pronto a dare il massimo per risalire in classifica e cercare una medaglia nella finale del 400 misti.

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L’Inter celebra il Natale a San Siro: discorsi, famiglia e ambizione

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Venerdì sera il clima natalizio ha avvolto l’Inter, che ha organizzato la tradizionale festa di Natale in un luogo simbolico: lo stadio di San Siro. Un’occasione speciale per riunire non solo i giocatori e lo staff tecnico, ma anche tutti i dipendenti del club, in un momento di condivisione e celebrazione.

La serata, pensata per consolidare il senso di appartenenza al club, è stata scandita dagli interventi di Simone Inzaghi e del presidente nerazzurro, Giuseppe Marotta. L’allenatore ha rivolto un caloroso ringraziamento a tutti coloro che contribuiscono al successo dell’Inter, anche a chi opera dietro le quinte. “È il mio quarto Natale con questa maglia, ed è motivo di orgoglio. Ripensando ai traguardi raggiunti, credo che possiamo fare ancora di più e inseguire nuovi successi”, ha dichiarato con determinazione.

Il presidente Marotta, dal canto suo, ha messo l’accento sul concetto di famiglia, definendo l’Inter come un insieme di persone unite da valori comuni. “La festa di Natale rappresenta il senso di unità. La scorsa stagione è stata splendida, e grazie al supporto di Oaktree siamo in grado di proseguire il nostro percorso con sostenibilità e ambizione. Non è il denaro a garantire le vittorie, ma la competenza e la cultura del lavoro”. Un richiamo importante a perseguire il successo con equilibrio, lontano da arroganza e proclami.

La serata è stata anche l’occasione per riflettere sui successi ottenuti e sulle sfide future. Con la Lazio all’orizzonte nella trasferta di lunedì sera all’Olimpico, l’Inter continua a guardare al campionato con ambizione, puntando a confermarsi ai vertici. Il clima festoso di San Siro ha fatto da cornice a un momento che va oltre il calcio giocato, rafforzando quel senso di comunità che da sempre caratterizza il club nerazzurro.

Tra brindisi e sorrisi, l’Inter ha ribadito i valori che la guidano: ambizione, rispetto e una forte identità collettiva, ingredienti che saranno fondamentali per affrontare il prosieguo della stagione.

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Theo Hernandez verso la panchina contro il Genoa: le scelte di Fonseca

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Paulo Fonseca sembra aver preso una decisione importante in vista della sfida del Milan contro il Genoa: Theo Hernandez potrebbe non partire titolare. La scelta, maturata all’indomani della sfida contro la Stella Rossa in Champions League, è stata confermata nelle ultime ore e, secondo quanto riportato, non ha nulla a che fare con punizioni o dissidi personali. Si tratta piuttosto di una strategia mirata, sia per il bene della squadra che per quello del giocatore stesso.

Il tecnico portoghese, con il pieno sostegno della società, ha avuto un confronto diretto con il terzino a Milanello. Il dialogo, stando alle indiscrezioni, è stato costruttivo e orientato a rilanciare il rendimento del francese, che finora ha faticato a ritrovare la brillantezza delle stagioni passate. Una scelta simile era stata adottata con successo per Rafael Leao, che dopo un periodo di panchina ha mostrato segnali di ripresa. Tuttavia, il carattere e la reazione psicologica di Theo potrebbero rappresentare una sfida diversa.

Il momento delicato di Theo Hernandez ha inevitabilmente alimentato le speculazioni di mercato, con alcuni che ipotizzano una possibile cessione già a gennaio. Tuttavia, sostituire un giocatore del suo calibro non sarebbe semplice, e la stagione è ancora lunga: il Milan avrà bisogno del miglior Theo per affrontare gli impegni futuri.

Fonseca ha già dimostrato di affidarsi a Terracciano in quattro occasioni quando Theo non è stato schierato dall’inizio. Tuttavia, le prestazioni del sostituto non hanno sempre convinto, lasciando aperta la porta a soluzioni alternative. Tra le opzioni possibili c’è il coinvolgimento di alcuni giovani provenienti dal settore giovanile.

Uno dei nomi più caldi è quello di Jimenez, che ha già assaporato la prima squadra nella scorsa stagione in Coppa Italia. Un’altra ipotesi è Bartesaghi, con 10 presenze in prima squadra ma mai schierato dal primo minuto. Considerando che Fonseca sta già concedendo più spazio a talenti emergenti come Francesco Camarda, non è da escludere che anche il reparto difensivo possa beneficiare di questa apertura ai giovani.

Con il Genoa all’orizzonte, la rifinitura sarà decisiva per capire quale direzione prenderà il tecnico. Il Milan, impegnato su più fronti, ha bisogno di scelte ponderate che bilancino l’esperienza dei titolari e l’entusiasmo dei giovani. Una cosa è certa: la gestione di Theo Hernandez rappresenta un banco di prova sia per Fonseca che per il giocatore, chiamato a dimostrare di poter ritrovare il suo ruolo centrale nella squadra.

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