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Cronaca

Brescia | Smantellata filiera di profumi contraffatti

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La Guardia di Finanza di Brescia ha portato a termine un’importante operazione volta a contrastare il commercio di prodotti contraffatti, in particolare profumi falsificati recanti i marchi di prestigiose case di profumeria italiane e internazionali.

L’indagine è scaturita da un controllo economico del territorio, durante il quale è stato fermato un cittadino di origine straniera sorpreso mentre cercava di vendere profumi contraffatti a un altro soggetto, anch’esso straniero. La perquisizione del veicolo del venditore ha portato alla scoperta di una chiave riconducibile a un capannone situato a Castenedolo, in provincia di Brescia.

Giunti sul posto, i finanzieri hanno individuato un locale nascosto dietro un muro di cartongesso, appositamente costruito per evitare che venisse individuato durante eventuali ispezioni. All’interno del deposito sono stati rinvenuti oltre 5.000 flaconi di profumi falsificati, oltre a codici a barre utilizzati per simulare la legittimità dei prodotti.

Il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brescia per ricettazione e commercio di prodotti con marchi contraffatti. L’intervento sottolinea l’impegno delle autorità nella lotta contro la contraffazione, un fenomeno che danneggia l’economia legale, alimenta il lavoro nero e l’evasione fiscale, e compromette la sicurezza dei consumatori.

Questo episodio mette in luce i rischi derivanti dal mercato illecito dei prodotti contraffatti, che non solo mina la reputazione dei marchi coinvolti ma rappresenta anche una seria minaccia per il tessuto produttivo locale e nazionale. La vendita di prodotti falsificati spesso si intreccia con altre attività illecite, amplificando le conseguenze per l’economia e la società.

L’operazione della Guardia di Finanza dimostra ancora una volta l’importanza di un controllo costante e capillare per proteggere i consumatori e tutelare le imprese che operano nel rispetto delle regole.

Cronaca

Bolzano | Violenza domestica a Merano: arrestato uomo per maltrattamenti alla ex compagna

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Nella provincia di Bolzano, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano ha recentemente concluso un’importante indagine riguardante una serie di abusi psicologici e fisici subiti da una donna di 40 anni, vittima di violenze da parte dell’ex compagno. La situazione, già segnalata all’Ospedale locale, ha portato all’attivazione del “Codice Erika”, un protocollo di intervento in caso di violenza domestica.

Le indagini hanno rivelato un quadro inquietante, con la vittima che, da gennaio 2023, è stata costantemente oggetto di minacce, vessazioni e aggressioni, tanto da essere costretta più volte a chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine. Nonostante ciò, non aveva mai formalizzato una denuncia. La situazione è peggiorata quando la donna ha trovato il coraggio di interrompere la relazione violenta, provocando una reazione incontrollata da parte dell’uomo.

Il 10 dicembre 2024, l’ex compagno della donna, non accettando la fine della relazione, l’ha aggredita fisicamente sotto casa dopo una discussione. L’uomo ha anche distrutto il cellulare della vittima, nel tentativo di controllare le sue comunicazioni, per poi aggredirla con violenza. La donna è stata costretta a ricorrere alle cure ospedaliere per le ferite riportate durante l’aggressione.

Grazie all’immediato intervento del personale sanitario, la Polizia di Stato ha avviato un’indagine approfondita, raccogliendo testimonianze e ricostruendo l’intero arco temporale degli abusi. Nonostante la vittima non avesse formalizzato una denuncia, il Questore della Provincia Autonoma di Bolzano, Paolo Sartori, ha ritenuto opportuno emettere un provvedimento di ammonimento nei confronti dell’aggressore, imponendogli di interrompere ogni comportamento violento e di intraprendere un percorso di recupero psicologico.

Il Questore Sartori ha sottolineato come i casi di violenza domestica e di stalking stiano crescendo in modo preoccupante, esprimendo la necessità di affrontare questi fenomeni attraverso una rete di supporto tra istituzioni, enti locali, centri antiviolenza e associazioni di volontariato. La Polizia di Stato continua a essere in prima linea per proteggere le vittime e sensibilizzare la società sulla gravità di tali comportamenti.

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Cronaca

Verbano Cusio Ossola | Sei espulsioni eseguite, tra cui due pericolosi soggetti accompagnati alla frontiera

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Il 12 dicembre 2024, la Polizia di Stato ha eseguito sei espulsioni a seguito di un’intensificazione delle attività di controllo del territorio nella provincia, finalizzate a contrastare l’immigrazione clandestina e i reati predatori. L’operazione si è concentrata in particolare su un posto di controllo organizzato dalla Sezione Volanti della Questura, nei pressi della località di Fondotoce.

Nel corso del controllo, gli agenti hanno fermato un’autovettura sospetta con a bordo quattro cittadini moldavi di età compresa tra i 30 e i 56 anni. Dopo aver effettuato gli accertamenti, è emerso che tre dei quattro soggetti erano irregolari sul territorio nazionale. Il quarto, sebbene in possesso di un documento di patente falsa, è stato denunciato per uso di atto falso. I tre soggetti irregolari sono stati quindi sottoposti a procedura di espulsione.

Due di questi sono stati espulsi tramite accompagnamento immediato alla frontiera di Milano Malpensa, mentre per il terzo è stato emesso un ordine di allontanamento da parte del Questore. In aggiunta, altre tre espulsioni sono state effettuate dallo stesso Ufficio Immigrazione. Tra queste, due cittadine russe, madre e figlia, hanno formalizzato la rinuncia alla domanda di asilo, optando per una partenza volontaria.

L’intensificazione di tali controlli, che continuerà nelle prossime settimane, risponde alla necessità di mantenere alto il livello di sicurezza sul territorio, contrastando fenomeni di criminalità e soggiorno irregolare.

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Cronaca

Parma | Arrestato uomo tunisino con lungo elenco di reati: dovrà scontare più di 10 anni di carcere

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Il 12 dicembre 2024, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un uomo di 35 anni, di nazionalità tunisina, a seguito di un ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di La Spezia. L’uomo, rintracciato nel capoluogo parmense dalla Squadra Mobile, dovrà scontare una pena complessiva di 10 anni, 3 mesi e 4 giorni di reclusione per una serie di reati commessi tra Liguria e Emilia Romagna dal 2013.

Le accuse a suo carico sono molteplici e includono reati gravi come evasione, spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni personali aggravate, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Più recentemente, l’uomo è stato coinvolto in episodi di estorsione a Genova.

Inoltre, oltre alla pena detentiva, l’individuo dovrà pagare una somma di 2.533 euro a titolo di pena pecuniaria, e gli sono state inflitte pene accessorie, tra cui l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per 6 anni e 8 mesi. Il suo lungo percorso criminale, iniziato nel 2013, ha visto numerose condanne, segnando un esempio di incidenza della criminalità nella zona tra Liguria ed Emilia Romagna.

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