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Nicolò Barella: “Il mio futuro è all’Inter, voglio diventare una bandiera”
Nicolò Barella ha definitivamente messo a tacere le voci che lo volevano lontano dall’Inter, soprattutto dopo l’interesse mostrato dalla Premier League, con club come il Manchester City e il Newcastle a fare pressing per il centrocampista. In un’intervista a DAZN, il 27enne ha chiarito senza equivoci il suo pensiero sul futuro: “Il mio futuro lo vedo all’Inter. Vedo un progetto serio e la possibilità di fare qualcosa di grande”, ha dichiarato. Barella ha ribadito che non ha mai avuto intenzione di lasciare il club, nemmeno di fronte alle offerte, e ha assicurato di non aver avuto alcun confronto con il suo procuratore riguardo a trasferimenti.
Queste dichiarazioni sono un segnale importante anche per la dirigenza nerazzurra, che può così contare sulla stabilità di un giocatore fondamentale per il presente e il futuro del club. Il presidente Giuseppe Marotta, infatti, si è mostrato fiducioso riguardo al percorso dell’Inter, in particolare in vista degli impegni in Champions League, dove la squadra si è prefissata l’obiettivo di tornare in finale, dopo la sconfitta con il Manchester City.
Barella ha condiviso questo sogno, dicendo: “Avendo perso la finale con il City, l’obiettivo è quello. Non ci deve distogliere dal campionato che rimane importantissimo per noi. Abbiamo tutte le possibilità per farlo anche noi e ci proveremo.” L’ex Cagliari ha aggiunto che la competizione in campionato è altrettanto cruciale e che l’Inter è determinata a puntare su entrambi gli obiettivi.
Parlando della sua crescita professionale, Barella ha riconosciuto l’importante ruolo di Simone Inzaghi nel suo sviluppo. “Ha portato dei miglioramenti. Ha aggiunto qualcosa che abbiamo immagazzinato e ora abbiamo trovato l’equilibrio perfetto”, ha dichiarato. L’allenatore nerazzurro, infatti, ha contribuito a valorizzare le doti di Barella, portandolo a diventare uno dei migliori centrocampisti a livello mondiale.
Sul piano delle sfide imminenti, Barella ha fatto il punto sugli avversari che l’Inter dovrà affrontare nelle prossime settimane. Il prossimo match vedrà la squadra di Inzaghi impegnata contro una Lazio in grande forma, seguita da una sfida con l’Atalanta, che Barella considera una squadra di grande qualità. “Faccio i complimenti alla Lazio, ma noi guardiamo al nostro cammino”, ha detto il centrocampista. “Dopo un campionato come quello scorso non è facile ritrovare quella mentalità, ma arriverà”, ha aggiunto, sottolineando la determinazione di un gruppo che sta trovando sempre più coesione, anche grazie alle recenti prestazioni in Champions League.
Con un futuro solido all’Inter e un percorso che promette altre soddisfazioni, Barella continua a essere un pilastro indiscusso per il club e per la nazionale. La sua visione di lungo termine, insieme alla sua ambizione, è chiara: diventare una bandiera della squadra nerazzurra e aiutare il club a raggiungere traguardi storici.
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Danilo chiarisce il suo futuro alla Juventus: “Rimango fino a giugno”
Nonostante le voci di mercato che lo accostano al Napoli per il prossimo mercato di gennaio, Danilo ha voluto fare chiarezza sul suo futuro alla Juventus, ribadendo il suo impegno verso il club bianconero. Il difensore brasiliano, intervistato dopo la vittoria della Juventus contro il Manchester City, ha dichiarato di non aver mai avuto intenzione di lasciare il club e di voler rispettare il contratto in essere fino a giugno.
“Non ho mai detto di voler andare via, neanche in estate quando erano circolate voci di mercato”, ha affermato Danilo ai microfoni di Sky Sport. “Il mio obiettivo è concentrarmi sulla Juventus e dare il massimo fino alla fine della stagione”. Con il contratto in scadenza a giugno, il brasiliano ha confermato che non ha intenzione di lasciare a metà stagione. “Essere il capitano della Juventus è un onore e una grande responsabilità. Sarò qui fino alla fine per supportare i miei compagni e per essere pronto quando il mister avrà bisogno di me”, ha aggiunto, rimandando ogni discorso sul suo futuro a dopo la conclusione del campionato.
Danilo ha sottolineato come la sua missione in questa seconda parte della stagione sia quella di dare tutto per la Juventus. “È una sfida che accetto con determinazione. Non torno indietro e cerco sempre di migliorare e di essere pronto per la squadra. Quello che posso dare alla Juve va oltre il campo, sono convinto di quello che faccio”.
Il difensore ha anche commentato la splendida vittoria contro il Manchester City, che ha dato nuova linfa alle speranze di qualificazione diretta in Champions League. “Ci voleva una prestazione di squadra come quella di ieri, abbiamo mostrato sinergia, coraggio e ambizione, qualità che ci mancavano da un po’. Dobbiamo mantenere questo spirito fino alla fine”, ha concluso Danilo, confermando il suo impegno a guidare la Juventus in questa fase cruciale della stagione.
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Fonseca e il gioco delle colpe: la squadra in bilico
Quello che sembra un reality show si trasforma in una storia ricca di nomi, accuse e una crescente sensazione di sfiducia. Paulo Fonseca, allenatore che non ha paura di esprimere i suoi dissapori, sembra sempre più al centro di un circolo vizioso in cui ogni partita offre nuovi colpevoli. Che si tratti di Tomori e della difesa, dei tiri sbagliati da Theo Hernandez e Leao o delle decisioni arbitrali contro la sua squadra, Fonseca sembra avere sempre qualcosa o qualcuno a cui attribuire la responsabilità di ogni insuccesso.
Le sue dichiarazioni, spesso dure e mai troppo sfumate, mettono in evidenza un aspetto curioso: se il tecnico è pronto a nominare chi, secondo lui, non sta dando il massimo, ci si chiede perché resti alla guida di una squadra che lui stesso ammette di non riuscire a controllare. Il fatto che Fonseca sembri ricercare costantemente un alibi, piuttosto che prendersi la piena responsabilità dei fallimenti, solleva dubbi sulla sua relazione con i giocatori e sulla sua capacità di motivare il gruppo.
Eppure, non è una novità che gli allenatori, soprattutto quando la pressione cresce, si sfoghino contro la squadra, ma in questi casi un dirigente dovrebbe probabilmente intervenire per mediare e chiarire la situazione. Fonseca, però, appare più incline a puntare il dito, lasciando poco spazio all’autocritica. Non è il primo allenatore a farlo, e probabilmente non sarà l’ultimo, ma la sua posizione sembra ogni giorno più difficile da giustificare.
L’allenatore, pur non facendo nomi precisi, lascia intendere che alcuni giocatori non stiano dando il massimo. Tra i sospetti, Theo Hernandez e Davide Calabria sembrano i principali indiziati, ma la vera domanda è un’altra: perché Fonseca non è riuscito a creare un legame solido con il suo gruppo? Le scelte di formazione, come le ripetute panchine a Leao, potrebbero averminato l’armonia e lo spirito di squadra, ma questo non basta a spiegare il malcontento che si respira.
La verità sembra essere che il tecnico non sia riuscito a instaurare una comunicazione efficace con la squadra e che, nonostante il suo impegno, la fiducia reciproca non sia mai decollata. La mancanza di coesione tra allenatore e giocatori potrebbe essere alla base di questa spirale negativa che rischia di compromettere il cammino della squadra. Resta solo da capire se il faccia a faccia annunciato dopo la partita con la Stella Rossa riuscirà a risolvere la situazione, o se, come nel miglior stile di un reality, dovremo aspettare il prossimo episodio per scoprire chi sarà il prossimo “nominato”.
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Baroni “Gara difficile, ma Ajax-Lazio sarà spettacolare”
“Mi aspetto una partita difficile, proprio perchè affrontiamo una squadra che ha cultura di gioco. Abbiamo guardato le loro partite, sappiamo che hanno ottime individualità ma anche un grande collettivo. Sarà una sfida aperta perchè si incontrano due squadre che giocano; sarà un grande spettacolo”. Queste le parole dell’allenatore della Lazio, Marco Baroni, alla vigilia della sfida di Europa League contro l’Ajax. Poi su Farioli: “Ci fa piacere che un allenatore italiano alleni una squadra importante come l’Ajax – sottolinea il tecnico biancoceleste – ma noi dobbiamo fare la nostra partita e lo faremo.
Questa Lazio può metterli in difficoltà e lo farà”, spiega Baroni che parla anche dell’assenza dei tifosi biancocelesti, visto il divieto di trasferta. “E’ chiaro che ci mancherà la loro voce, ma poi c’è anche quel sentire che noi abbiamo dentro di noi. E noi li sentiamo, ci saranno, sarà ancora di più una molla emotiva per fare bene”. Per quanto riguarda gli infortunati, Baroni spiega: “Provedel è con noi anche se ha avuto un attacco influenzale, anche a Napoli è andato in campo con qualche linea di febbre. Romagnoli e Vecino contiamo di recuperarli con l’Inter, ma ora pensiamo a chi è qui e andrà in campo domani”. Infine, parlando di Noslin, Baroni ricorda: “Ha avuto un impatto devastante quando è arrivato a Verona. Qui a Roma aveva i parametri per essere preso e noi abbiamo deciso di dargli questa possibilità. Ha qualità, è un giocatore da Lazio. Non ho dubbi che continuerà così, perchè ha una professionalità incredibile, deve solo pensare a lavorare e andare in campo”, conclude.
– Foto Ipa Agency –
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