Cronaca
Avellino | Sequestrati 500mila euro nel polo conciario di Solofra
La Compagnia della Guardia di Finanza di Solofra, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, ha eseguito il sequestro probatorio di 500mila euro nell’ambito di un’indagine per autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Il provvedimento riguarda un pluripregiudicato, legale rappresentante di una società “fantasma” operante nel settore conciario, accusato di aver occultato abilmente i capitali illeciti agli inquirenti.
Indagine complessa e risultati investigativi
L’operazione è il risultato di un’articolata attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle, iniziata con l’acquisizione di documentazione nel corso di precedenti indagini di polizia giudiziaria. Tali attività avevano già portato all’adozione di misure cautelari personali e reali contro un’associazione criminale dedita a frodi fiscali e riciclaggio, sia a livello nazionale che transnazionale.
Grazie all’analisi approfondita dei flussi finanziari della società “dominus” coinvolta nel circuito illecito, gli investigatori sono riusciti a rintracciare le somme sottratte ai precedenti sequestri disposti dall’Autorità Giudiziaria. Inoltre, è stato individuato un flusso di capitali illeciti destinati a essere reinvestiti in attività economiche legali, un’operazione finalizzata a occultare l’origine delittuosa del denaro.
Lotta al riciclaggio e tutela dell’economia legale
L’intervento delle Fiamme Gialle di Solofra testimonia l’impegno costante della Procura della Repubblica di Avellino e della Guardia di Finanza irpina nel contrastare il riciclaggio di capitali illeciti. Questi fondi, infatti, rappresentano una minaccia per la crescita economica e occupazionale delle imprese, alimentando circuiti finanziari opachi e distorsivi.
L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di azioni volte a tutelare l’economia legale, garantendo condizioni di competitività e trasparenza per le imprese oneste. Il sequestro di 500mila euro è un passo significativo nella lotta alla criminalità economica e nella salvaguardia del tessuto produttivo del territorio.
Cronaca
Verbania | Violenta lite familiare, una donna arrestata per lesioni personali aggravate
Un grave episodio di violenza domestica si è verificato nei giorni scorsi a Intra, Verbania, dove la Polizia di Stato è intervenuta a seguito di una segnalazione per una lite familiare. Gli agenti della Sezione Volanti, giunti rapidamente sul posto, hanno trovato una scena drammatica all’interno di un appartamento, con una donna gravemente ferita e l’altra intenta a immobilizzarla.
L’allarme era stato lanciato da una vicina di casa, testimone dell’aggressione. Secondo le prime ricostruzioni, una delle due sorelle coinvolte avrebbe colpito l’altra al capo con un oggetto contundente, identificato come un appendi cappello da termosifone. La vittima è stata trovata a terra in una pozza di sangue, con ferite tali da richiedere un immediato ricovero in ospedale. I medici hanno emesso una prognosi di 30 giorni.
Gli agenti, non senza difficoltà, sono riusciti a separare le due donne e a porre fine all’aggressione. L’oggetto utilizzato come arma è stato sequestrato, mentre l’aggressora è stata arrestata per tentato omicidio. Le prime indagini suggeriscono che il conflitto sia scaturito da problemi di alcolismo della vittima e da ripetute richieste di denaro per l’acquisto di bevande alcoliche.
L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto, riformulando l’accusa in lesioni personali aggravate e disponendo per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Il caso evidenzia ancora una volta la complessità e la drammaticità delle dinamiche familiari che possono sfociare in episodi di violenza estrema, richiamando l’importanza di interventi tempestivi e di supporto per affrontare le problematiche sottostanti.
Cronaca
Bologna | Smantellata rete di spaccio, 22 arresti e ingenti sequestri di droga
La Polizia di Stato di Bologna ha portato a termine un’importante operazione antidroga culminata nell’esecuzione di 22 misure cautelari in carcere. L’indagine, avviata nel maggio 2021, ha svelato una complessa rete di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti che operava principalmente nel quartiere Pilastro della città.
L’operazione ha permesso di individuare un’organizzazione criminale composta da spacciatori italiani che rifornivano clienti di origine araba. A loro volta, questi ultimi distribuivano la droga acquistata nelle principali piazze di spaccio. Il sodalizio utilizzava diverse basi operative per stoccare la droga e metodi di comunicazione sofisticati per eludere le intercettazioni.
Le indagini hanno portato alla scoperta di un gruppo albanese che fungeva da fornitore principale, con consegne regolari di oltre 3 kg di cocaina ogni due settimane. Complessivamente, sono stati sequestrati 800 grammi di cocaina, 150 grammi di eroina e 1 kg di marijuana, oltre a una pistola semiautomatica detenuta illegalmente da uno degli indagati.
Nel corso dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, sono state arrestate in flagranza di reato altre sette persone. Le accuse spaziano dalla detenzione e spaccio di stupefacenti al porto illegale di armi.
L’operazione rappresenta un colpo significativo al traffico di droga nella città, evidenziando ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il crimine organizzato e la diffusione di sostanze stupefacenti.
Cronaca
Ginosa (TA) | Arrestato un 27enne per violazione del divieto di avvicinamento
I Carabinieri di Ginosa hanno arrestato un 27enne di origine romena per aver violato il divieto di avvicinamento alla casa familiare e alla sua compagna, misura cautelare già disposta nei suoi confronti a seguito di un precedente arresto per maltrattamenti.
La vicenda si è svolta durante un intervento dei militari, recatisi presso l’abitazione della vittima per una notifica. Con sorpresa, hanno trovato il giovane all’interno dell’abitazione, in chiara violazione del provvedimento restrittivo che gli era stato imposto. Di fronte a tale situazione, gli agenti hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, applicando le disposizioni previste dal “codice rosso” che regolano le misure di tutela per le vittime di violenza di genere.
Il 27enne è stato trasferito alla casa circondariale di Taranto, dove rimarrà in attesa del giudizio di convalida. Le autorità hanno sottolineato l’importanza delle normative introdotte negli ultimi anni, che consentono di agire con maggiore rapidità per proteggere le vittime e prevenire ulteriori episodi di violenza.
In attesa dell’esito del procedimento giudiziario, viene ribadito che l’indagato gode della presunzione di innocenza fino a una sentenza definitiva. Questo episodio rappresenta un ulteriore esempio dell’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro la violenza di genere e nella tutela delle persone vulnerabili.
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