Cronaca
Latina | Intensificato il contrasto all’immigrazione irregolare: 192 espulsioni tra maggio e ottobre
La Polizia di Stato di Latina, seguendo le direttive del Dipartimento della P.S., ha avviato una serie di misure mirate a contrastare l’immigrazione irregolare sul territorio, con un significativo potenziamento dei controlli e delle operazioni di rimpatrio. Il piano di intervento ha visto l’impiego di servizi straordinari di vigilanza e una meticolosa analisi del carteggio giunto all’Ufficio Immigrazione, con un’attenzione particolare alle espulsioni volontarie.
Nel periodo tra il 1° maggio e il 31 ottobre 2024, sono state effettuate ben 192 espulsioni, segnando un aumento del 500% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra queste, si segnalano 9 rimpatri diretti alla frontiera, 25 accompagnamenti verso i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e 30 rimpatri volontari assistiti, che hanno riguardato persone regolarmente supportate nel ritorno ai loro paesi di origine.
L’attività è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato operanti sul territorio, che hanno permesso di accelerare e monitorare efficacemente i rimpatri. Un esempio di questo impegno è rappresentato dal recente rimpatrio di un cittadino liberiano, con numerosi precedenti penali, che è stato regolarmente accompagnato al suo paese d’origine dopo la sua detenzione.
Le operazioni di espulsione non si limitano solo ai rimpatri diretti, ma comprendono anche programmi di rimpatrio assistito che favoriscono il rientro volontario, così da ridurre i rischi connessi all’immigrazione irregolare e offrire un supporto concreto ai migranti nel ritorno alle loro case.
Questo impegno rinnovato della Questura di Latina è una risposta alle crescenti sfide legate al controllo dell’immigrazione e alla sicurezza del territorio, con l’obiettivo di garantire un’adeguata gestione dei flussi migratori e una tutela più incisiva della legalità.
Cronaca
Bari | Chiuso un noto bar del centro per motivi di sicurezza pubblica
Un bar situato nel cuore del quartiere Umbertino di Bari è stato temporaneamente chiuso su disposizione del Questore, che ha sospeso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande. La decisione è scaturita a seguito di verifiche effettuate dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, che hanno evidenziato come il locale rappresentasse un rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Le indagini hanno portato alla luce una serie di episodi preoccupanti: numerosi sequestri di sostanze stupefacenti a carico di clienti, frequenti risse, e la costante presenza di persone con precedenti penali o legate al consumo di droga. Tali elementi hanno spinto le autorità a intervenire per porre un freno alla situazione.
Il provvedimento prevede la chiusura del locale per un periodo di 15 giorni, una misura preventiva volta a tutelare la comunità e a ripristinare un ambiente più sicuro nel quartiere. Questo intervento rientra nell’ambito di un’attività più ampia di controllo e vigilanza condotta dalla Polizia Amministrativa della Questura di Bari.
L’operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare situazioni che mettono a rischio la serenità e la sicurezza cittadina, richiamando al rispetto delle normative per garantire un utilizzo responsabile degli spazi pubblici.
Cronaca
Salò (BS) | Truffa ai danni di un parroco: arrestata coppia di romeni
Due cittadini romeni, un uomo e una donna, entrambi nati nel 1993, sono stati arrestati in flagranza dai Carabinieri della Compagnia di Salò con l’accusa di truffa aggravata in concorso. I due, che da tempo avevano preso di mira un parroco di una chiesa di periferia, avevano ingannato il sacerdote facendogli credere di dover contribuire a una causa di estrema necessità.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la coppia aveva raccontato al prete che la sorella della donna era gravemente malata e necessitava di urgenti trattamenti medici in Romania. Convinto della buona fede degli interlocutori e desideroso di aiutare, il parroco aveva più volte consegnato loro del denaro per fronteggiare le presunte spese sanitarie. Nel corso dei mesi, la somma complessiva arrivò a diverse migliaia di euro.
Tuttavia, al ricevimento di un’ulteriore richiesta di denaro da parte della coppia, il sacerdote ha iniziato a nutrire dei dubbi sulla veridicità della storia. Sospettoso, ha deciso di contattare i Carabinieri, che hanno immediatamente avviato accertamenti, scoprendo che la malattia della “sorella” non esisteva affatto.
Il 12 dicembre scorso, la coppia ha riproposto l’ennesima richiesta di denaro, ma stavolta ad attenderli fuori dalla chiesa c’erano i Carabinieri. I due sono stati trovati in possesso di una busta contenente 700 euro, l’ultimo importo consegnato dal sacerdote. Dopo l’arresto, sono stati portati al Tribunale di Brescia per il rito direttissimo.
Le indagini sono ancora in corso e, come da prassi, gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a una sentenza definitiva. Il caso evidenzia come l’inganno fosse pianificato e come la pronta reazione del parroco abbia permesso di fermare i truffatori prima che potessero danneggiare ulteriormente la vittima.
Cronaca
Cremona | Controlli sui trasporti professionali, sanzioni per manomissione del tachigrafo
La Polizia Stradale di Cremona ha intensificato i controlli sui veicoli adibiti al trasporto professionale di merci, ribadendo il suo impegno per garantire la sicurezza sulle strade e il rispetto delle normative. Durante un’operazione di verifica effettuata lo scorso fine settimana, gli agenti hanno ispezionato un mezzo straniero in viaggio dalla Romania all’Italia.
L’accertamento ha rivelato una manomissione dell’apparecchiatura tachigrafica, strumento fondamentale per il monitoraggio dei tempi di guida e di riposo dei conducenti. La manipolazione ha portato alla contestazione di una sanzione amministrativa di 1.700 euro, oltre al ritiro della patente del conducente per un periodo di tre mesi, come previsto dall’articolo 179 del Codice della Strada.
Nel corso del 2024, la Polizia Stradale di Cremona ha registrato numerosi casi simili. Le infrazioni gravi accertate per l’uso scorretto del cronotachigrafo ammontano a 117, mentre oltre 500 violazioni sono state rilevate per mancato rispetto dei tempi di guida, pause e riposi regolamentati dall’articolo 174 del Codice della Strada.
Queste attività di controllo, che mirano a tutelare non solo la sicurezza stradale ma anche la correttezza nella competizione tra le imprese di trasporto, continueranno con costanza anche nelle settimane a venire. L’obiettivo rimane quello di ridurre i rischi legati a comportamenti scorretti e assicurare il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori del settore.
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