Economia
Iren, Dal Fabbro premiato tra le 100 eccellenze italiane
Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren ha ricevuto il premio “100 Eccellenze Italiane” promosso dall’associazione Liber con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e di undici ministeri. Il riconoscimento rende merito a chi, con il proprio talento e impegno, continua a dare lustro all’Italia nel mondo e a plasmare il futuro del Paese. Tra le motivazioni dell’assegnazione del premio, consegnato presso la sala Regina di Montecitorio, è stata ricordata la costante attenzione per la sostenibilità e l’economia circolare e la capacità di realizzare progetti e investimenti innovativi e strategici per il futuro del Paese.
“Il riconoscimento valorizza ulteriormente il mio impegno e quello del Gruppo Iren quale leader nella transizione energetica”, ha dichiarato Dal Fabbro. “Realtà solide come Iren hanno le potenzialità per migliorare il nostro sistema, le nostre città e le nostre vite. Come Gruppo, attraverso il lavoro di sviluppo e ricerca sulle materie prime critiche, ad esempio, stiamo affermando in Italia un nuovo paradigma di sostenibilità che potrà rendere il nostro Paese una realtà fortemente competitiva dal punto di vista industriale e indipendente dall’estero”, ha aggiunto. Una peculiarità della cerimonia è la partecipazione di un Comitato d’Onore, composto da rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e dell’industria. A guidarlo per la X edizione è stato Tommaso Miele, presidente aggiunto della Corte dei Conti , che ha sottolineato l’impegno condiviso di premiare chi porta avanti con orgoglio l’eccellenza italiana.
-Foto: ufficio stampa Iren-
Economia
Preoccupazioni per il gas in Europa: Prezzi alle stelle e nuove difficoltà
Il prezzo del gas continua a salire, mantenendosi sopra i 50 euro al megawattora, un livello che non si registrava dal mese di ottobre 2023. A scatenare la tempesta perfetta è stata una serie di fattori imprevisti: dall’interruzione delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina, a temperature più fredde del previsto, fino ai guasti in un impianto di gas naturale liquefatto (Gnl) in Norvegia.
A causa di questi eventi, la corsa agli acquisti è aumentata, facendo lievitare i prezzi. Ad Amsterdam, il prezzo del gas ha registrato un rialzo del 2,83%, raggiungendo i 50,27 euro al megawattora, ai massimi da ottobre 2023. Gli operatori del settore temono che la fine dei flussi di gas dalla Russia avrà un impatto pesante soprattutto sui Paesi dell’Europa centrale, con un aumento dei prelievi dai siti di stoccaggio.
La Norvegia e il guasto all’impianto di GNL
Un ulteriore aggravamento della situazione arriva dalla Norvegia, dove l’impianto di Hammerfest, uno dei principali siti di produzione di gas naturale liquefatto, ha dovuto fermarsi a causa di un guasto al compressore. La riduzione della capacità, che ammonta a 18,4 milioni di metri cubi di gas al giorno, continuerà fino al 9 gennaio. Inoltre, le riduzioni di capacità presso l’impianto di trattamento del gas di Kollsnes sono state prorogate. Questa situazione si verifica proprio mentre l’Europa si prepara a aumentare la propria dipendenza dal GNL per sostituire il gas russo.
Il freddo e l’aumento della domanda
Il contesto si complica ulteriormente con l’arrivo di temperature molto basse, che stanno facendo aumentare la domanda di riscaldamento. In alcuni Paesi, come la Slovacchia, le temperature potrebbero scendere fino a -7 gradi centigradi a metà gennaio. Con l’inverno che entra nel vivo, il rischio è che l’Europa esca dalla stagione fredda con livelli di stoccaggio di gas molto bassi, un problema che potrebbe comportare costi elevati per il riempimento delle riserve.
Le rassicurazioni della Commissione Europea
Nonostante queste preoccupazioni, la Commissione Europea e gli Stati membri hanno rassicurato riguardo l’approvvigionamento di gas nel nuovo anno, dopo la fine dell’accordo di transito del gas russo attraverso l’Ucraina. In una nota ufficiale, l’esecutivo comunitario ha confermato che le forniture sono garantite grazie a rotte alternative, come quelle attraverso Germania e Italia, oltre ai prelievi dagli stoccaggi.
L’infrastruttura europea del gas, afferma la Commissione, è flessibile e in grado di accogliere gas di origine non russa, in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU. In aggiunta, sono stati potenziati i punti di importazione di GNL dal 2022. Al momento, i livelli di stoccaggio sono al 72%, leggermente superiori alla media per questo periodo dell’anno, che si attesta intorno al 69%.
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Economia
La Befana porta i saldi: italiani pronti a fare shopping con un budget di 218 euro
La Befana non porta solo dolci quest’anno, ma anche una serie di sconti irresistibili che attirano milioni di italiani nei negozi. Con l’inizio dei saldi invernali, sono circa otto milioni i consumatori pronti a fare acquisti con un budget medio di 218 euro, secondo un sondaggio Ipsos-Confesercenti. La maggior parte di loro, il 49%, approfitterà degli sconti nei primi tre giorni, rendendo questo periodo perfetto per rinnovare il guardaroba o fare acquisti importanti.
Le principali vie commerciali della penisola sono già affollate, anche se senza la frenesia di altri anni, grazie alla presenza di acquirenti in cerca di occasioni, ma senza il caos da “assalto agli sconti”. Il tutto, con un’aggiunta di turisti che approfittano del ponte per fare shopping, dalle città d’arte alle capitali della moda.
A Milano, il vice-presidente di Confcommercio Gabriel Meghnagi sottolinea che la clientela è per lo più femminile, con gli uomini che inizieranno a fare acquisti solo nei giorni successivi. L’atmosfera generale è quella di un avvio soft, ma positivo. In Toscana, sono affollati i centri commerciali come i Gigli di Campi Bisenzio, dove si sono registrate lunghe file all’apertura, mentre a Torino c’è un ritorno ai negozi di prossimità, con scontrini medi che segnano un incremento rispetto allo scorso anno.
A Napoli e in Sicilia, i consumatori sembrano concentrarsi maggiormente su prodotti griffati, mentre a Roma la situazione è diversa. Massimo Bertoni, presidente della Federmoda capitolina, ha notato una minore affluenza rispetto agli altri anni e ha criticato la pratica degli sconti anticipati, che restano illegali, e la mancanza di controlli. Tuttavia, grandi flussi sono stati registrati negli outlet di Valmontone e Castel Romano. In Valle d’Aosta, dove i saldi sono iniziati il 2 gennaio, l’afflusso di turisti è stato positivo, ma per i risultati a Bolzano si dovrà aspettare l’8 gennaio, data di avvio dei saldi nella città altoatesina.
Per quanto riguarda la spesa, il budget medio per il Centro Italia è di 262,87 euro, mentre al Sud si attesta a 215,13 euro, con le regioni del Nord che si fermano a poco meno di 200 euro. La fascia di età che investe di più è quella tra i 35 e i 65 anni, con un budget medio di 238,88 euro, mentre gli under 35 spendono meno, circa 176,27 euro.
L’80% dei consumatori preferisce ancora i negozi fisici per almeno un acquisto, mentre il 54% acquisterà anche online. Tra i prodotti più gettonati ci sono maglioni e felpe (51%), calzature (49%), pantaloni e gonne (31%), oltre a maglie e top (30%). Non mancano poi articoli come l’intimo (28%), le camicie (22%) e borse e capispalla (21%). I saldi sono così il momento perfetto per soddisfare desideri e necessità, tra sconto e convenienza.
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Economia
Il Caffè a 2 Euro al Bar: perché i prezzi della colazione sono in aumento
Il costo della colazione sta aumentando in modo significativo, con alcuni prodotti essenziali come burro, caffè e cioccolato che registrano aumenti fino al 49%. Secondo un’indagine di Assoutenti, il caffè al bar, che ogni anno rappresenta un’abitudine per milioni di italiani, ha visto un incremento del 18,1% rispetto al 2021. Il prezzo medio per una tazzina di espresso è salito a 1,21 euro, ma in alcune città, come Bolzano, il costo arriva a 1,38 euro. Le cause principali di questi aumenti sono legate a eventi climatici estremi che hanno ridotto la produzione di caffè, come nel caso di Brasile, Vietnam e Honduras, ma anche a problematiche logistiche e all’aumento dei costi di produzione. Inoltre, il cioccolato ha subito rincari simili, con il prezzo medio di una tavoletta che è passato da 1,26 euro a 1,60 euro. Non solo caffè e cioccolato: anche il burro ha visto un incremento del 48,8%, con un prezzo medio che ha raggiunto i 13,35 euro al chilo.
In questo scenario di aumento generale dei costi delle materie prime, Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha evidenziato che queste modifiche potrebbero portare a un cambiamento nelle abitudini di consumo degli italiani, spingendo i cittadini a fare sacrifici sulla qualità dei prodotti per contenere la spesa. Il Ministero del Made in Italy, invece, ha criticato l’Unione Europea per le normative sulla deforestazione che hanno contribuito ad aggravare la crisi delle materie prime, rischiando di danneggiare le economie di molti Paesi produttori.
Il futuro sembra suggerire che, con la continua crescita dei costi, l’ipotesi di un caffè a 2 euro al bar non sia più un miraggio, ma una possibilità concreta.
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