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Gelmini “L’unico spazio per il centro è all’interno del centrodestra”

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ADN24

MILANO (ITALPRESS) – “Stiamo continuando il nostro sogno: costruire un partito autenticamente popolare, riformista e liberale che sappia dare cittadinanza ai tanti amministratori che non hanno una tessera di partito e alle tante liste civiche; ci siamo messe in cammino e abbiamo fondato Centro Popolare. Poi c’è stata l’intuizione di Maurizio Lupi che ha aperto a Centro Popolare e ai tanti amici che avevano creduto nel Terzo Polo. Un partito che va oltre il perimetro del centrodestra per dare spazio a quei riformisti anche provenienti dal centrosinistra. Credo che l’unico spazio per il centro sia all’interno del centrodestra e nella coalizione che sostiene il governo Meloni, è evidente che la distanza rispetto ad AVS e al M5S è siderale”. Così Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress.
“Noi vogliamo ridare centralità e dignità alla politica andando oltre quella narrazione sbagliata e che non ha prodotto benefici che hanno fatto Grillo e i 5 Stelle, ragionando anche sulle modalità con cui finanziare la politica. Inoltre – prosegue -, veniamo da una stagione di scontri, abbiamo troppo interiorizzato il conflitto, l’invettiva, noi vogliamo un patto tra le generazioni e occuparci prevalentemente di giovani e donne perchè dal punto di vista economico e di prospettiva sono le persone più in difficoltà. Vogliamo mettere al centro la capacità di costruire una comunità, riportare alla politica chi non ci crede più”.
Diversi i temi trattati, dalla manovra a Stellantis, fino alla politica estera e alla nomina di Raffaele Fitto a commissario e vicepresidente esecutivo della Commissione europea. “La coperta è corta – spiega Gelmini -, sono anni nei quali l’Italia si porta dietro un debito pubblico molto forte. Mi piace l’impronta di prudenza che la premier ha dato, la prudenza in questa stagione geopolitica drammatica e difficile dal punto di vista economica è saggia, tiene i conti in ordine e fa una scelta semplice: concentrare le poche risorse a disposizione su famiglia e natalità. Credo che questa fosse l’unica scelta che si potesse fare perchè il primo problema è la denatalità, la riduzione del numero delle nascite vuol dire una riduzione del Pil e una criticità strutturale del Paese. Le risposte che la legge di bilancio dà sono sagge e costruttive, è chiaro che non bastano, ma si tratta di una manovra solida e saggia”.
Leggere le notizie della buonuscita di Tavares dopo le dimissioni da Ceo di Stellantis “fa molta rabbia, non è questo il modo in cui gestire un comparto che è un pezzo della storia del nostro Paese, si tratta poi di posti di lavoro – spiega Gelmini -, c’è l’indotto, la componentistica; la crisi dell’auto è un tema estremamente serio che ha un risvolto europeo e delle ricadute italiane. Il risvolto europeo è legato alla modalità in cui l’Europa ha declinato la transizione ecologica, dobbiamo imprimere in Ue un cambio di passo perchè la transizione con un grande appoggio all’elettrico va nella direzione di sostenere l’economia cinese e non quella europea”.
E proprio parlando della nuova Commissione von der Leyen Gelmini sottolinea come l’elezione di Raffaele Fitto sia “un fatto positivo non solo per il governo ma per tutto il Paese, spiace che la sinistra di questo non si sia abbastanza compiaciuta, salvo qualche rappresentante che ha riconosciuto il valore di Fitto, perchè si tratta di un politico di lungo corso, persona moderata e credo possa dare un importante contributo”. Nel commentare la notizia di oggi, della telefonata avvenuta tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky, la senatrice evidenzia “la nettezza con cui premier e il governo stanno appoggiando l’Ucraina, è un fatto importante, tutti auspichiamo la pace ma che non può esserci sulla pelle dell’Ucraina, dobbiamo creare le condizioni e ci auguriamo che la vittoria di Trump possa portare in questa direzione. E’ importante l’impegno confermato da Meloni perchè noi abbiamo davanti due guerre molto difficili: Ucraina e Medio Oriente – osserva -, credo che sia importante il ruolo che l’Italia può svolgere in un momento in cui in Francia e Germania ci sono grandi problemi. La stabilità dell’Italia può guidare e rafforzare il ruolo dell’Ue proprio quando con l’elezione Trump l’Europa è chiamata a diventare adulta. Trump deve portare l’Ue a una consapevolezza rispetto alla necessità di recuperare il tempo perduto, è un obiettivo urgente, così come il mantenimento del 2% del Pil sulle spese militari. La pace si difende anche prevenendo nuovi conflitti, la difesa comune e partecipazione alla Nato è un fatto estremamente importante”, conclude Gelmini.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Pellegrini e Saelemaekers decidono il derby, Roma-Lazio 2-0

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ROMA (ITALPRESS) – Il derby della Capitale è giallorosso. La Roma supera 2-0 la Lazio nel match valido per la 19^ giornata del campionato di Serie A 2024/2025 e conquista il suo secondo derby consecutivo: decisivi i gol di Lorenzo Pellegrini (che segna una delle reti più importanti della sua carriera, riconquistando il popolo giallorosso che lo acclamerà alla sua uscita dal campo) ed Alexis Saelemaekers.
Il primo squillo della partita arriva dopo tre minuti con una conclusione di Kone, che viene agevolmente disinnescata da Provedel; i biancocelesti rispondono con Marusic, che però calcia alto. Al 10′ la stracittadina si accende con la rete di uno degli uomini più attesi della serata, Lorenzo Pellegrini: il capitano giallorosso riceve da Saelemaekers, fa una finta e insacca la sfera in fondo al sacco con tiro a giro. I ragazzi di Claudio Ranieri vogliono sfruttare il momento positivo e tre minuti dopo ci provano con Hummels, il cui tiro viene deviato in corner. Al 18′ la Roma raddoppia con Alexis Saelemaekers che, dopo aver ricevuto palla da Dybala, prima si fa respingere la conclusione da Provedel e poi segna sulla ribattuta.
La Lazio ha bisogno di una scossa e al 22′ è Dele-Bashiru a suonare la carica con una grande azione personale, che termina con la conquista di un calcio d’angolo. I biancocelesti iniziano ad avvertire un pò di nervosismo e, in seguito ad alcuni interventi scorretti, rimediano tre ammonizioni nell’arco di pochi minuti. Nel finale di primo tempo la squadra di Marco Baroni si fa vedere dalle parti di Svilar, ma senza troppa convinzione. Si va a riposo sul parziale di 2-0. Nella ripresa l’allenatore biancoceleste prova a scuotere i suoi inserendo Dia e Tchaouna e in pochi minuti la squadra riesce a costruire delle chance interessanti con i tiri di Castellanos, Romagnoli e Rovella. Il più pericoloso è Guendouzi, la cui conclusione viene respinta da un attento Svilar. Al 58′ Pellegrini, servito da Dovbyk, cerca la doppietta personale ma trova l’opposizione con i pugni di Provedel. Un minuto dopo nell’altra metà campo Tchaouna non approfitta della sponda di Dia, sprecando un’ottima occasione per accorciare le distanze, a causa di una scivolata al momento del tiro. Al 69′ Castellanos lascia partire un insidioso diagonale, ma Svilar si distende ed evita problemi.
Nel forcing finale dei biancocelesti Zaccagni sciupa una buona occasione, mentre Dia non trova la zampata vincente sull’assist di Nuno Tavares. In pieno recupero si accende una mischia in seguito ad un duro faccia a faccia tra Hummels e Castellanos, che porta all’espulsione dell’attaccante argentino. Nonostante l’assedio conclusivo dei biancocelesti, la compagine giallorossa riesce a difendere il 2-0 e a portare a casa un prezioso successo. In virtù di questo risultato la Roma vince il suo secondo derby consecutivo e sale al decimo posto con 23 punti, mentre la Lazio resta quarta a quota 35. I giallorossi torneranno in campo domenica 12 gennaio al Dall’Ara contro il Bologna, mentre i biancocelesti saranno impegnati venerdì sera all’Olimpico contro il Como.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Codice strada, Salvini “Meno incidenti e vittime, ne sono orgoglioso”

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ROMA (ITALPRESS) – “Magari qualcuno non si fida del leader della Lega, spero vi fidiate dei dati della polizia stradale. Meno vittime e incidenti a Capodanno: ne sono felice e orgoglioso”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, nel corso di una diretta social, parlando del nuovo codice della strada.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Un punto a testa e nessun gol, Torino-Parma 0-0

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TORINO (ITALPRESS) – Arriva un altro 0-0 nel pomeriggio della Serie A: Parma e Torino non si fanno male in quello che, dopo il successo del Cagliari, è diventato uno scontro-salvezza. Dopo aver omaggiato il grande ex Aldo Agroppi con due striscioni (“Ciao Aldo, esempio del tremendismo granata” e “Grazie Aldo, lo scudetto del ’76 porta anche il tuo nome”), l’Olimpico-Grande Torino incita i suoi beniamini. Vanoli rispolvera Vlasic e Ilicic, confermando Karamoh con Chè Adams, mentre Pecchia sorprende: seconda panchina di fila per Bonny, la punta è Mihaila. Proprio il rumeno, tuttora a secco di gol in Serie A, rischia di sbloccarsi al 9′: filtrante di Cancellieri dopo un’azione ubriacante e tocco in rete. Tutto è fermo, però, per un offside dell’ex Lazio e Verona. Risponde subito il Toro, ma Suzuki erige un muro: strepitosa doppia parata su Adams. Da qui in poi la gara si fa più tattica e il Torino non riesce più a sfondare sulla destra con Lazaro e Vlasic, esponendosi a qualche ripartenza. Da una di queste, nel recupero, nasce il tentativo di Hernani: nulla da fare, il tiro è alto e si va al riposo sullo 0-0.
Vanoli perde Ricci per un problema muscolare, mentre Pecchia inserisce Bonny. Il francese è subito pericoloso e impegna Vanja Milinkovic-Savic, mentre al 65′ Mihaila colpisce un palo. Si susseguono i cambi e il Toro si risveglia, ma Balogh anticipa Vlasic. Nel finale entrambe le squadre latitano in sicurezza e sbagliano molto, col Toro che ha una clamorosa chance al 95′: paratissima di Suzuki per evitare il gol-vittoria di Linetty dalla distanza. Finisce 0-0 all’Olimpico e il punto, nei fatti, non soddisfa realmente nessuno. Vanoli e i suoi salgono a 21 punti, Parma a quota 19: Lecce e Cagliari, le terzultime, sono a quota 17. La lotta-retrocessione rischia di scaldarsi ulteriormente, con moltissimi club coinvolti al di sotto della top-10 della Serie A.
– Foto Image –
(ITALPRESS)

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