Cronaca
Molfetta (BA) | Daspo per cinque giovani dopo i disordini di Capodanno
Il Questore di Bari ha emesso un provvedimento restrittivo nei confronti di cinque giovani, di età compresa tra i 22 e i 27 anni, imponendo loro il divieto di accedere a tutti i bar, pub e locali di Piazza Vittorio Emanuele a Molfetta per un periodo di due anni. La misura, che include anche il divieto di stazionamento nei pressi degli esercizi durante le ore serali e notturne, è stata adottata per motivi di sicurezza pubblica.
Il provvedimento si colloca nell’ambito di un’azione di prevenzione avviata a seguito degli eventi accaduti la notte di Capodanno 2024, quando un gruppo di giovani, tra cui minorenni, si rese protagonista di atti di vandalismo che causarono danni significativi: un’autovettura ribaltata e due veicoli danneggiati dall’esplosione di ordigni artigianali.
Con questi cinque nuovi provvedimenti, il numero totale delle restrizioni emesse dal Questore in relazione a quei fatti sale a otto, considerando che in precedenza erano già stati colpiti dalla stessa misura tre minorenni coinvolti nell’episodio.
L’iniziativa sottolinea l’impegno delle autorità nella gestione e prevenzione dei comportamenti pericolosi, ribadendo l’importanza del rispetto delle norme di convivenza civile e la tutela della sicurezza nelle aree pubbliche.
Cronaca
Viterbo: Intensificati i provvedimenti contro la violenza di genere e i reati minori
Nel corso del 2024, la Polizia di Stato di Viterbo ha intensificato l’attività di contrasto alla violenza di genere, adottando un totale di 9 ammonimenti per atti persecutori e 61 per violenza domestica. Questi provvedimenti sono stati emessi per tutelare le vittime da comportamenti violenti e persecutori, interrompendo la spirale di abusi attraverso misure preventive.
Nella scorsa settimana, il Questore di Viterbo ha adottato un ammonimento per violenza domestica nei confronti di un uomo residente in provincia, accusato di aver perseguitato la sua ex compagna dopo la fine di una relazione sentimentale. Il comportamento vessatorio si è concretizzato in minacce di morte, in cui l’uomo, insieme a un amico, ha mostrato una cartuccia di fucile come intimidazione. Il provvedimento, volto a prevenire ulteriori atti di violenza, è stato accompagnato dall’invito a seguire un percorso di recupero comportamentale, tramite il “Protocollo Zeus”, una collaborazione tra la Questura e gli enti locali.
Un altro ammonimento è stato emesso nei confronti di un giovane che, utilizzando un falso profilo sui social, aveva avviato una relazione con una ragazza, ma non accettando il suo rifiuto, ha continuato a molestare la vittima con messaggi minacciosi e ossessivi, anche attraverso WhatsApp, arrivando a minacciarle di bruciarle la casa. Questo comportamento ha causato un forte stato di ansia e paura nella ragazza, giustificando l’intervento della Polizia.
Nel corso della stessa settimana, sono stati emessi 3 Avvisi Orali e 4 provvedimenti di divieto di ritorno per individui coinvolti in reati contro il patrimonio e il traffico di sostanze stupefacenti. Inoltre, è stato adottato un provvedimento di allontanamento per uno straniero responsabile di violazioni della normativa sugli stupefacenti a Montalto di Castro.
Infine, un giovane viterbese è stato oggetto di un provvedimento di Daspo Willy, che gli impedisce l’accesso ai locali pubblici del comune per due anni, in seguito a un’aggressione fisica e verbale a un altro avventore di un bar. Il provvedimento si inserisce in un più ampio quadro di interventi volti a garantire la sicurezza pubblica e contrastare atti di violenza nei luoghi di socializzazione.
Queste misure testimoniano l’impegno continuo delle forze dell’ordine nel garantire la sicurezza e la tutela delle vittime di violenza, contribuendo alla prevenzione di crimini e a garantire un ambiente più sicuro per tutti.
Cronaca
Modena | Sequestro preventivo di beni per 320.000 euro a imprenditore accusato di frode fiscale e autoriciclaggio
Il 11 dicembre, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena, su delega della Procura della Repubblica, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 320.000 euro nei confronti di un imprenditore di Carpi (MO), indagato per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio.
L’indagine è scaturita da un controllo effettuato dai Finanzieri della Compagnia di Carpi nei confronti di una società di capitali attiva nel settore della produzione di componenti per autovetture e motocicli. La società non aveva presentato dichiarazioni fiscali dal 2018, suscitando sospetti su una possibile evasione fiscale sistematica. Durante la verifica, è stato accertato che l’imprenditore aveva occultato gli utili prodotti dall’attività, trasferendoli su conti correnti personali, anche all’estero, e su un’altra società apparentemente inattiva ma riconducibile a lui. Questo trasferimento aveva lo scopo di impedire l’accesso dell’Amministrazione finanziaria ai fondi, poiché l’impresa risultava già gravata da debiti precedenti.
Inoltre, è emerso che parte delle somme ottenute tramite l’evasione fiscale erano state reinvestite per l’acquisto di immobili tramite una società a lui riconducibile. Grazie a queste evidenze, la Procura ha richiesto l’applicazione di un provvedimento cautelare reale, al fine di garantire il recupero delle imposte evase. Il Giudice per le indagini preliminari ha emesso il decreto di sequestro preventivo, che ha riguardato non solo i conti correnti nazionali, ma anche quelli esteri, nonché beni immobili.
L’operazione ha portato al sequestro di oltre 17.000 euro sui conti bancari nazionali e in Belgio, due unità immobiliari con relative pertinenze, e una quota parte di quattro ulteriori immobili situati nel comune di Carpi. Il valore complessivo dei beni sequestrati corrisponde all’importo delle imposte evase, a conferma dell’efficacia delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Modena nel contrasto alla frode fiscale e all’autoriciclaggio.
Cronaca
Parma | Denunciati due minorenni per minacce, porto di armi e procurato allarme
Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato di Parma ha denunciato due minorenni per una serie di reati avvenuti in una zona residenziale della città. Il primo, un 14enne, è stato denunciato per minacce aggravate, getto di cose pericolose e porto di armi o oggetti atti a offendere, mentre il secondo, un 16enne, è stato accusato di procurato allarme.
L’incidente è avvenuto dopo una segnalazione giunta al numero di emergenza 113 riguardante una lite tra ragazzi. Gli agenti delle volanti, giunti rapidamente sul posto, hanno ricostruito la dinamica dei fatti grazie alle dichiarazioni di alcuni testimoni. Secondo quanto riferito, durante il conflitto tra cinque minorenni, uno di loro, armato di coltello, avrebbe minacciato un coetaneo, immobilizzandolo e puntando l’arma alla sua gola. Nel tentativo di dissuadere l’aggressore, un automobilista di passaggio sarebbe stato minacciato anch’egli.
Il ragazzo armato si è poi avvicinato a un giardino privato dove, dopo aver ingiuriato un anziano che cercava di fermarlo, ha lanciato un bastone contro di lui e ha tentato di scavalcare la recinzione per raggiungerlo. Tuttavia, il ragazzo non è riuscito nel suo intento, fermato dai suoi amici. Poco dopo, il gruppo di ragazzini si è allontanato, ma grazie alle precise descrizioni fornite dai testimoni, i minorenni sono stati rintracciati poco distante e fermati dalla polizia.
I due ragazzi, privi di documenti di identità, sono stati accompagnati in Questura per essere identificati. Nel frattempo, il coltello utilizzato per la minaccia è stato ritrovato nascosto dietro una siepe. Al termine degli accertamenti, il 14enne è stato denunciato per i reati di minacce aggravate, porto di oggetti atti a offendere e getto di cose pericolose.
Un’ulteriore indagine ha rivelato che il 16enne aveva contattato più volte il numero di emergenza 113 durante la giornata, fornendo informazioni false e insultando gli operatori, provocando un allarme ingiustificato. Per questo motivo, il 16enne è stato denunciato per procurato allarme.
Dopo le formalità di rito, i due minorenni sono stati affidati ai genitori, convocati nel frattempo in Questura.
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