Cronaca
Milano | Operazione contro il caporalato: denunciato titolare di un circo per sfruttamento del lavoro
Un’importante operazione dei Carabinieri del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano, in collaborazione con il Comando Provinciale di Torino, ha portato all’arresto di un titolare di un’attività circense, accusato di caporalato, sfruttamento del lavoro e gravi violazioni delle normative sulla sicurezza. L’indagine, avviata nel dicembre 2023 dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Genova, ha preso il via a seguito di un grave infortunio sul lavoro avvenuto ad aprile 2023.
Il fatto scatenante dell’indagine è stato un incidente che ha coinvolto un lavoratore indiano, privo di documenti regolari, che è caduto da un’altezza di circa 18-20 metri durante lo smontaggio del tendone del circo. Il lavoratore, in coma per diversi mesi, è stato inizialmente spostato dal luogo dell’incidente per celare la vera natura dell’accaduto e far passare l’incidente come una caduta da un camion, in modo da sottrarsi alle indagini. Tuttavia, grazie all’attenta analisi delle testimonianze e alle indagini degli organi competenti, è emerso che le lesioni riportate dal lavoratore non erano compatibili con una caduta da un’altezza inferiore a quella effettivamente percorsa, contribuendo così a ricostruire i fatti.
Le indagini hanno portato a scoprire che il titolare della ditta, che gestiva l’attività circense, sfruttava altri lavoratori di nazionalità indiana, molti dei quali irregolari. Questi lavoratori vivevano in condizioni degradanti: alloggiati in un caravan sovraffollato, con scarsi servizi igienici e spazi comuni condivisi da 14 persone. Le condizioni di lavoro erano altrettanto dure: gli operai erano costretti a lavorare sette giorni su sette, per oltre dieci ore al giorno, senza mai godere di riposi, ferie o permessi. La retribuzione era misera, variando dai 180 ai 250 euro settimanali, senza che fossero rispettati i diritti legati alla sicurezza sul lavoro. In particolare, i lavoratori impegnati nel montaggio e smontaggio del tendone del circo non erano dotati di alcun dispositivo di protezione contro la caduta dall’alto, mettendo in grave pericolo la loro incolumità.
L’indagine ha anche portato al sequestro preventivo della ditta circense, con il blocco di 67 mezzi, delle attrezzature utilizzate dal circo, tra cui il tendone, e dei conti correnti bancari intestati al titolare. Inoltre, è stato effettuato un accesso ispettivo per confermare le accuse a carico del datore di lavoro.
Il titolare della ditta è stato sottoposto a una misura cautelare di obbligo di dimora, con il sequestro preventivo dei suoi beni, e dovrà ora rispondere delle accuse di caporalato e sfruttamento del lavoro. Resta salva la presunzione di innocenza fino a una eventuale condanna definitiva, ma l’operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro lo sfruttamento lavorativo e le violazioni della legge sul lavoro, specialmente in settori ad alta vulnerabilità come quello circense.
Cronaca
Frode alimentare: sequestrati 180 quintali di olio: il prodotto spacciato come extravergine risultava inferiore
Un’importante operazione contro le frodi alimentari è stata portata a termine dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con il Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani e l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e delle Foreste. L’operazione ha permesso di sequestrare quasi 180 quintali di olio di oliva destinato alla commercializzazione come “olio extravergine di oliva BIO”, ma che, a seguito di analisi chimiche e organolettiche, è risultato essere di qualità inferiore.
Le indagini sono scaturite da attività di controllo e sorveglianza presso le sedi di due aziende situate nelle province di Catanzaro e Barletta-Andria-Trani. Gli ispettori, unitamente ai Finanzieri, hanno verificato la documentazione aziendale e effettuato prelievi di campioni di olio, per eseguire analisi e determinare la qualità del prodotto rispetto a quanto dichiarato nei registri telematici obbligatori per le aziende del settore agroalimentare.
Il prodotto sequestrato presso un produttore di Catanzaro, parte di una grande fornitura destinata a un’azienda in Puglia, era stato etichettato come “olio extravergine BIO”. Tuttavia, l’analisi tecnica ha rivelato che l’olio non rispondeva agli standard richiesti per la qualità dichiarata. Si trattava, infatti, di un olio vergine e lampante, una qualità di olio non commestibile e pericolosa per la salute dei consumatori a causa del suo eccessivo grado di acidità.
Nel corso dell’operazione, sono state sequestrate 3 cisterne contenenti 17.900 kg di olio, di cui 4.500 kg di olio lampante, con un valore complessivo che supera i 200.000 euro. In seguito ai risultati delle indagini, il titolare della ditta è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Catanzaro per i reati di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini come se fossero genuini.
L’operazione rientra nelle attività di controllo finalizzate alla protezione del “made in Italy” e alla sicurezza dei consumatori, ma al momento il procedimento è ancora nelle fasi preliminari, con la presunzione di innocenza per le persone coinvolte. La vicenda dimostra l’importanza di monitorare la filiera alimentare per evitare che prodotti dannosi vengano immessi sul mercato, tutelando così la salute dei consumatori e il rispetto delle normative.
Cronaca
Catania | Arrestato 16enne dopo tentativo di fuga: era destinatario di misura cautelare detentiva
Un sedicenne è stato arrestato dalla Polizia di Stato di Catania dopo un tentativo di fuga durante un normale controllo di routine. Gli agenti della squadra volante, impegnati in un’operazione di controllo del territorio nella notte, hanno notato tre giovani che si aggiravano con atteggiamento sospetto in piazza Papa Giovanni XXIII. Decisi a procedere con un controllo, i poliziotti si sono avvicinati al gruppo, ma alla vista della pattuglia, uno dei ragazzi ha tentato di fuggire.
Il giovane è stato inseguito e raggiunto dagli agenti, che hanno immediatamente avviato le procedure di identificazione. Gli altri due ragazzi, di 14 e 15 anni, sono stati identificati e riaffidati alle loro famiglie, mentre il sedicenne, visibilmente poco collaborativo, ha fornito ai poliziotti solo informazioni vaghe, rifiutandosi di rispondere a domande specifiche riguardo la sua identità e il suo domicilio.
Nonostante le difficoltà iniziali, il giovane ha infine indicato un’abitazione in viale Moncada come suo luogo di residenza. Tuttavia, quando gli agenti si sono recati sul posto per verificare la veridicità delle informazioni, non hanno ricevuto risposta dopo aver bussato ripetutamente alla porta. A questo punto, il ragazzo è stato accompagnato negli uffici della Polizia Scientifica per l’identificazione tramite fotosegnalamento.
Grazie ai riscontri in banca dati, è emerso che il giovane era destinatario di una misura cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Catania lo scorso 15 ottobre. L’ordinanza aveva sostituito la misura del collocamento in comunità con quella della custodia presso l’Istituto Penale Minorile per due mesi, in seguito a precedenti violazioni della legge, tra cui il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Dopo gli adempimenti di rito e l’avviso ai genitori, il sedicenne è stato accompagnato presso l’I.P.M. di Bicocca per scontare la misura cautelare. Questo arresto conferma l’intensificazione delle operazioni di controllo del territorio da parte delle forze di polizia, finalizzate a garantire la sicurezza e il rispetto della legge, anche in ambito minorile.
Cronaca
Milano | Sequestro di articoli natalizi non conformi: operazione della GdF
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la Guardia di Finanza di Milano ha intensificato i controlli presso esercizi commerciali al fine di contrastare il commercio di articoli natalizi non conformi alle normative di sicurezza e privi della corretta marcatura “CE”. L’obiettivo di tali operazioni è tutelare la salute dei consumatori e garantire che i prodotti in vendita rispondano agli standard di qualità richiesti dalla legge.
I militari del Gruppo di Legnano, nell’ambito di un’attività di controllo economico del territorio, hanno scoperto tre grandi magazzini nel legnanese che vendevano oltre 300.000 articoli tra addobbi natalizi e accessori per le feste, tutti riportanti il marchio “CE” ma privi dei requisiti di sicurezza previsti dalla normativa. Questi articoli sono stati immediatamente sequestrati e i responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio per il reato di frode in commercio.
Le indagini sono proseguite per ricostruire la filiera commerciale dei prodotti irregolari e hanno portato a identificare due società importatrici con sede in provincia di Brescia. A seguito di un decreto di perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto nei locali e nei magazzini delle società oltre 47 milioni di articoli, tra cui addobbi natalizi, decorazioni e altri articoli per le feste, tutti recanti indebitamente il marchio “CE”. Anche questa merce è stata sequestrata per prevenire la sua immissione sul mercato, e i rappresentanti legali delle due società sono stati segnalati alla Autorità Giudiziaria.
Questa operazione evidenzia l’impegno costante della Guardia di Finanza nella lotta contro la diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza. Il contrasto alle frodi in commercio contribuisce non solo a proteggere i consumatori, ma anche a garantire un mercato leale, in cui le imprese che rispettano le regole possano competere senza essere danneggiate dalla concorrenza sleale.
Il procedimento penale è ancora nelle fasi preliminari, e la responsabilità degli indagati sarà accertata definitivamente solo con una sentenza irrevocabile di condanna. L’operazione dimostra l’importanza dei controlli periodici, in particolare durante il periodo delle festività, per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti destinati ai consumatori.
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