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Lazio ai quarti di Coppa Italia, Noslin elimina il Napoli

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ROMA (ITALPRESS) – La Lazio batte il Napoli 3-1 all’Olimpico e accede ai quarti di finale di Coppa Italia, dove troverà una tra Inter e Udinese (in campo il prossimo 19 dicembre). Decisiva la tripletta di uno scatenato Noslin, che sfrutta al meglio la chance concessa da Baroni in una partita caratterizzata dall’ampio turn over delle due squadre, che torneranno a sfidarsi in campionato domenica sera al ‘Maradonà. L’allenatore biancoceleste fa sette cambi rispetto alla sconfitta di Parma, mentre Conte ne fa addirittura undici, lasciando in panchina per novanta minuti Kvaratskhelia. Normale quindi che sia la Lazio, con alcuni big come Zaccagni, Rovella (squalificato in campionato), Pedro e Lazzari, a fare la voce grossa, controllando il gioco e alzando la pressione sin dai primi minuti. Ed è proprio la formazione biancoceleste ad avere la prima palla dell’1-0: al 19′ Pedro in area salta Caprile che sbaglia i tempi dell’uscita bassa e lo stende. L’arbitro Pairetto indica il dischetto ma è il portiere partenopeo ad uscire vincitore dal duello dagli undici metri con Zaccagni. Il vantaggio è solo rinviato al 32′: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Gigot fa da torre per Noslin che da due passi appoggia in rete di testa.
Al Napoli però basta una fiammata per pareggiare: al 36′ Neres ruba palla a Tchaouna e calcia dal limite, Mandas respinge corto e Simeone in scivolata, anticipando Patric, segna il suo nono gol in carriera contro i biancocelesti. Un errore in uscita al 41′ però punisce il Napoli: Zaccagni pesca Pedro, che col tacco libera al tiro Noslin: l’ex Verona manda a vuoto Spinazzola e col piattone batte Caprile. La serata perfetta di Noslin non è finita e al 50’ si gode la tripletta con un colpo di testa corretto in rete da Juan Jesus nel tentativo di togliere la palla dalla porta. La Lazio si conferma tra le migliori otto del torneo: la squadra biancoceleste ha superato gli ottavi di finale in tutte le ultime 14 stagioni. Il Napoli, senza coppe europee, si concentrerà invece solo sul campionato, a partire dallo scontro diretto di domenica contro gli uomini di Baroni.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Fonseca e il gioco delle colpe: la squadra in bilico

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Quello che sembra un reality show si trasforma in una storia ricca di nomi, accuse e una crescente sensazione di sfiducia. Paulo Fonseca, allenatore che non ha paura di esprimere i suoi dissapori, sembra sempre più al centro di un circolo vizioso in cui ogni partita offre nuovi colpevoli. Che si tratti di Tomori e della difesa, dei tiri sbagliati da Theo Hernandez e Leao o delle decisioni arbitrali contro la sua squadra, Fonseca sembra avere sempre qualcosa o qualcuno a cui attribuire la responsabilità di ogni insuccesso.

Le sue dichiarazioni, spesso dure e mai troppo sfumate, mettono in evidenza un aspetto curioso: se il tecnico è pronto a nominare chi, secondo lui, non sta dando il massimo, ci si chiede perché resti alla guida di una squadra che lui stesso ammette di non riuscire a controllare. Il fatto che Fonseca sembri ricercare costantemente un alibi, piuttosto che prendersi la piena responsabilità dei fallimenti, solleva dubbi sulla sua relazione con i giocatori e sulla sua capacità di motivare il gruppo.

Eppure, non è una novità che gli allenatori, soprattutto quando la pressione cresce, si sfoghino contro la squadra, ma in questi casi un dirigente dovrebbe probabilmente intervenire per mediare e chiarire la situazione. Fonseca, però, appare più incline a puntare il dito, lasciando poco spazio all’autocritica. Non è il primo allenatore a farlo, e probabilmente non sarà l’ultimo, ma la sua posizione sembra ogni giorno più difficile da giustificare.

L’allenatore, pur non facendo nomi precisi, lascia intendere che alcuni giocatori non stiano dando il massimo. Tra i sospetti, Theo Hernandez e Davide Calabria sembrano i principali indiziati, ma la vera domanda è un’altra: perché Fonseca non è riuscito a creare un legame solido con il suo gruppo? Le scelte di formazione, come le ripetute panchine a Leao, potrebbero averminato l’armonia e lo spirito di squadra, ma questo non basta a spiegare il malcontento che si respira.

La verità sembra essere che il tecnico non sia riuscito a instaurare una comunicazione efficace con la squadra e che, nonostante il suo impegno, la fiducia reciproca non sia mai decollata. La mancanza di coesione tra allenatore e giocatori potrebbe essere alla base di questa spirale negativa che rischia di compromettere il cammino della squadra. Resta solo da capire se il faccia a faccia annunciato dopo la partita con la Stella Rossa riuscirà a risolvere la situazione, o se, come nel miglior stile di un reality, dovremo aspettare il prossimo episodio per scoprire chi sarà il prossimo “nominato”.

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Nicolò Barella: “Il mio futuro è all’Inter, voglio diventare una bandiera”

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Nicolò Barella ha definitivamente messo a tacere le voci che lo volevano lontano dall’Inter, soprattutto dopo l’interesse mostrato dalla Premier League, con club come il Manchester City e il Newcastle a fare pressing per il centrocampista. In un’intervista a DAZN, il 27enne ha chiarito senza equivoci il suo pensiero sul futuro: “Il mio futuro lo vedo all’Inter. Vedo un progetto serio e la possibilità di fare qualcosa di grande”, ha dichiarato. Barella ha ribadito che non ha mai avuto intenzione di lasciare il club, nemmeno di fronte alle offerte, e ha assicurato di non aver avuto alcun confronto con il suo procuratore riguardo a trasferimenti.

Queste dichiarazioni sono un segnale importante anche per la dirigenza nerazzurra, che può così contare sulla stabilità di un giocatore fondamentale per il presente e il futuro del club. Il presidente Giuseppe Marotta, infatti, si è mostrato fiducioso riguardo al percorso dell’Inter, in particolare in vista degli impegni in Champions League, dove la squadra si è prefissata l’obiettivo di tornare in finale, dopo la sconfitta con il Manchester City.

Barella ha condiviso questo sogno, dicendo: “Avendo perso la finale con il City, l’obiettivo è quello. Non ci deve distogliere dal campionato che rimane importantissimo per noi. Abbiamo tutte le possibilità per farlo anche noi e ci proveremo.” L’ex Cagliari ha aggiunto che la competizione in campionato è altrettanto cruciale e che l’Inter è determinata a puntare su entrambi gli obiettivi.

Parlando della sua crescita professionale, Barella ha riconosciuto l’importante ruolo di Simone Inzaghi nel suo sviluppo. “Ha portato dei miglioramenti. Ha aggiunto qualcosa che abbiamo immagazzinato e ora abbiamo trovato l’equilibrio perfetto”, ha dichiarato. L’allenatore nerazzurro, infatti, ha contribuito a valorizzare le doti di Barella, portandolo a diventare uno dei migliori centrocampisti a livello mondiale.

Sul piano delle sfide imminenti, Barella ha fatto il punto sugli avversari che l’Inter dovrà affrontare nelle prossime settimane. Il prossimo match vedrà la squadra di Inzaghi impegnata contro una Lazio in grande forma, seguita da una sfida con l’Atalanta, che Barella considera una squadra di grande qualità. “Faccio i complimenti alla Lazio, ma noi guardiamo al nostro cammino”, ha detto il centrocampista. “Dopo un campionato come quello scorso non è facile ritrovare quella mentalità, ma arriverà”, ha aggiunto, sottolineando la determinazione di un gruppo che sta trovando sempre più coesione, anche grazie alle recenti prestazioni in Champions League.

Con un futuro solido all’Inter e un percorso che promette altre soddisfazioni, Barella continua a essere un pilastro indiscusso per il club e per la nazionale. La sua visione di lungo termine, insieme alla sua ambizione, è chiara: diventare una bandiera della squadra nerazzurra e aiutare il club a raggiungere traguardi storici.

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Baroni “Gara difficile, ma Ajax-Lazio sarà spettacolare”

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“Mi aspetto una partita difficile, proprio perchè affrontiamo una squadra che ha cultura di gioco. Abbiamo guardato le loro partite, sappiamo che hanno ottime individualità ma anche un grande collettivo. Sarà una sfida aperta perchè si incontrano due squadre che giocano; sarà un grande spettacolo”. Queste le parole dell’allenatore della Lazio, Marco Baroni, alla vigilia della sfida di Europa League contro l’Ajax. Poi su Farioli: “Ci fa piacere che un allenatore italiano alleni una squadra importante come l’Ajax – sottolinea il tecnico biancoceleste – ma noi dobbiamo fare la nostra partita e lo faremo.

Questa Lazio può metterli in difficoltà e lo farà”, spiega Baroni che parla anche dell’assenza dei tifosi biancocelesti, visto il divieto di trasferta. “E’ chiaro che ci mancherà la loro voce, ma poi c’è anche quel sentire che noi abbiamo dentro di noi. E noi li sentiamo, ci saranno, sarà ancora di più una molla emotiva per fare bene”. Per quanto riguarda gli infortunati, Baroni spiega: “Provedel è con noi anche se ha avuto un attacco influenzale, anche a Napoli è andato in campo con qualche linea di febbre. Romagnoli e Vecino contiamo di recuperarli con l’Inter, ma ora pensiamo a chi è qui e andrà in campo domani”. Infine, parlando di Noslin, Baroni ricorda: “Ha avuto un impatto devastante quando è arrivato a Verona. Qui a Roma aveva i parametri per essere preso e noi abbiamo deciso di dargli questa possibilità. Ha qualità, è un giocatore da Lazio. Non ho dubbi che continuerà così, perchè ha una professionalità incredibile, deve solo pensare a lavorare e andare in campo”, conclude.
– Foto Ipa Agency –

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