Cronaca
Agnadello (CR) | Furto in abitazione: arrestati due uomini, uno dei quali ricercato per condanne precedenti
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Crema hanno arrestato due uomini, di 56 e 23 anni, ritenuti responsabili di un furto aggravato in abitazione. Il 56enne, residente in provincia di Pavia, è stato arrestato anche per possesso di documenti falsi e per una condanna da scontare.
Il fatto si è svolto durante un controllo di routine sulla SP472, fuori dal centro abitato di Agnadello, dove i militari hanno notato un’auto sospetta. Dopo aver intimato l’alt, hanno identificato i due occupanti, che si sono mostrati visibilmente nervosi. Sul sedile posteriore dell’auto sono stati trovati diversi oggetti, tra cui scarpe, profumi, un salvadanaio, un portafoglio, telefoni cellulari e altri effetti personali. Un controllo del portafoglio ha rivelato che i documenti in esso contenuti non appartenevano a nessuno dei due uomini.
I Carabinieri hanno approfondito le verifiche e, dopo aver contattato il proprietario dei documenti, hanno scoperto che si trattava di un furto. La vittima, che si trovava al lavoro, è andata insieme ai Carabinieri nella sua abitazione, dove ha constatato che una portafinestra era stata forzata e che diversi oggetti, tra cui quelli trovati nell’auto, erano stati rubati.
Durante gli accertamenti, è emerso che il 56enne aveva fornito un documento falso durante l’identificazione. Ulteriori verifiche hanno rivelato che l’uomo era ricercato per una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per furti aggravati e ricettazione, condanne che risalivano al 2016, 2019 e 2021. Entrambi gli arrestati sono stati accusati di furto aggravato, mentre il 56enne dovrà anche rispondere per il possesso di documenti falsi e per la condanna da scontare.
Cronaca
Caserta | Confisca di beni per imprenditore legato alla criminalità organizzata: sequestri per oltre 60 milioni di euro
Le forze dell’ordine di Caserta hanno eseguito una vasta operazione che ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di oltre 60 milioni di euro nei confronti di un imprenditore locale ritenuto contiguo a gruppi camorristici. L’iniziativa è stata portata a termine dai Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta e dai Carabinieri del R.O.S., su ordine del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a seguito di una proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini, sia patrimoniali che investigative, hanno evidenziato il legame dell’imprenditore con il clan Belforte e il clan dei Casalesi – Gruppo Zagaria. Le indagini hanno infatti dimostrato che l’imprenditore aveva acquisito il proprio patrimonio aziendale attraverso attività illecite, controllando otto società operanti nei settori immobiliare, edile e della grande distribuzione, nonché una catena di supermercati con 21 punti vendita nella provincia di Caserta.
Il provvedimento di confisca ha riguardato non solo il patrimonio già sequestrato nel 2023, ma anche beni aggiuntivi, come ulteriori immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie, per un valore stimato di circa 1 milione di euro. L’operazione si inserisce nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata e al riciclaggio, con l’obiettivo di smantellare i patrimoni accumulati attraverso attività illecite.
Va sottolineato che il provvedimento è una misura di prevenzione, non ancora definitiva, contro la quale i destinatari hanno la possibilità di impugnare la decisione. L’azione delle forze dell’ordine dimostra l’impegno costante nel contrasto alla criminalità economica e alla camorra, garantendo la restituzione dei beni sottratti alla collettività.
Cronaca
Pistoia | Controlli antidroga: 36 segnalazioni e oltre 100 veicoli ispezionati
Prosegue l’intensificazione dei controlli da parte della Guardia di Finanza di Pistoia e Montecatini Terme, nell’ambito dell’operazione di contrasto ai traffici illeciti. Le forze di polizia, supportate dalle unità cinofile del Gruppo di Pisa, hanno eseguito una serie di ispezioni mirate a garantire la sicurezza economica e a prevenire fenomeni di spaccio e consumo di droghe. I controlli sono stati concentrati nelle aree ad alta densità giovanile, come le stazioni ferroviarie di Pistoia e Montecatini Terme, e durante le ore serali e nei fine settimana.
Dal mese di ottobre, sono stati fermati e identificati 131 veicoli e 201 persone, con il fiuto dei cani antidroga “Frazy” e “Delphy” che ha contribuito al rinvenimento di sostanze stupefacenti. In totale, sono stati individuati 36 soggetti con droga destinata all’uso personale. Le sostanze sequestrate includevano marijuana, hashish, cocaina e droghe sintetiche, per un totale di circa 100 grammi.
Le persone trovate in possesso di piccole quantità di stupefacenti sono state segnalate alle autorità competenti per l’adozione di sanzioni amministrative, che possono comportare la sospensione o il divieto di ottenere documenti per la guida o di altri permessi ufficiali. Per i minorenni, sono previsti colloqui con funzionari della Prefettura e assistenti sociali.
L’operazione si inserisce nelle più ampie iniziative di controllo del territorio promosse dalla Prefettura di Pistoia, con il coinvolgimento di tutte le forze di polizia, per tutelare la legalità e la sicurezza dei cittadini.
Cronaca
Palermo | Sequestro di oltre 3,5 milioni di euro per evasione fiscale: coinvolto dipartimento di formazione internazionale
La Guardia di Finanza di Palermo ha eseguito un sequestro preventivo urgente del valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro, a seguito di un’indagine che ha coinvolto un noto Dipartimento di studi europei. Le indagini hanno portato alla scoperta di un’operazione di evasione fiscale legata a un ente attivo nel settore della formazione, formalmente riconducibile a una fondazione di diritto croato, ma operante in Italia dal 2020.
Il Dipartimento ha erogato corsi di laurea e scuole di specializzazione, prevalentemente in ambito sanitario, a oltre 800 studenti provenienti da tutta Italia, con rette annuali variabili tra 3.500 e 26.000 euro. Tuttavia, i corsi non erano accreditati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), e l’ente ha occultato i guadagni ottenuti, trasferendoli su conti esteri gestiti tramite società di comodo in paesi come Inghilterra, Svizzera e Bosnia ed Erzegovina, quest’ultimo sede dell’università privata non riconosciuta con cui l’ente italiano dichiarava di collaborare.
Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno rilevato ricavi non dichiarati per circa 9 milioni di euro, derivanti dalla gestione di circa 50 corsi online. I finanziamenti ottenuti, privi di valore giuridico in Italia, sono stati sottoposti a sequestro, comprendendo sia le disponibilità liquide sia i beni immobili dei responsabili.
L’operazione, svolta su delega della Procura della Repubblica di Palermo, evidenzia l’impegno della Guardia di Finanza nel contrastare le frodi fiscali di maggiore entità e nel proteggere le imprese che operano nel rispetto della legge. In attesa del giudizio definitivo, gli indagati sono presunti innocenti fino a eventuale condanna.
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