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Cronaca

Trapani | Maxi-sequestro a Marsala: immobilizzate società alimentari per oltre 17 milioni di euro

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ADN24

La Procura della Repubblica di Marsala ha autorizzato un’operazione coordinata dai finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, che ha portato al sequestro preventivo di cinque società operanti nel settore della distribuzione e commercializzazione di generi alimentari. Il valore delle società, delle loro quote e dei rami d’azienda coinvolti, tra cui tre supermercati a Marsala, è stato stimato in oltre 17 milioni di euro. Sei imprenditori, di fatto o di diritto, sono stati indagati e sono stati loro applicati provvedimenti cautelari, tra cui il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per un anno.

L’inchiesta, avviata dalla Procura di Marsala e condotta dalla Guardia di Finanza, si inserisce in un contesto di indagini su fallimenti sospetti di diverse società attive nel commercio alimentare. Gli accertamenti hanno rivelato l’esistenza di un gruppo criminale che ha gestito una fiorente attività imprenditoriale nel settore, servendosi di pratiche illecite per trasferire asset e ridurre i costi. Questi trasferimenti hanno coinvolto beni aziendali e liquidità, consentendo ai responsabili di sottrarre oltre 8 milioni di euro di debiti, di cui 5 milioni per affitti non pagati e 3 milioni di debiti fiscali.

Le indagini hanno anche rivelato che le aziende fallite hanno subito distrazioni patrimoniali per circa 3,5 milioni di euro, tra cui fondi liquidi e rami d’azienda che sono stati reimmessi nel circuito economico tramite nuove società, generando un ulteriore profitto illecito di circa 2,7 milioni di euro. I reati contestati agli indagati includono associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta di imposte, e altre gravi violazioni fiscali e societarie.

L’intervento ha comportato anche la nomina di due amministratori giudiziari, incaricati di garantire la continuità delle attività aziendali e di tutelare le pretese erariali. Il sequestro preventivo del patrimonio illecito acquisito rappresenta un importante passo nell’azione di contrasto alle frodi economiche e al riciclaggio di denaro nel settore commerciale.

L’indagine è ancora in corso, e gli imputati sono presunti innocenti fino al giudizio definitivo.

Cronaca

Operazione dei Carabinieri a Molfetta: due arresti per detenzione e porto d’armi con aggravanti mafiose

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I Carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone, accusate di detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dall’utilizzo di metodi mafiosi. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari, si inserisce nell’ambito delle indagini relative all’omicidio di Antonia Lopez e ai tentati omicidi di quattro giovani avvenuti nella discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, nella notte del 22 settembre 2024.

Secondo le ricostruzioni, l’episodio di sangue si è verificato a seguito di un violento confronto tra due gruppi di giovani, entrambi originari di Bari, con vecchie ruggini alle spalle. La situazione è degenerata rapidamente, culminando con l’estrazione di un’arma da parte di Michele Lavopa, già in custodia cautelare per il crimine, che ha aperto il fuoco nella discoteca gremita. Tra le vittime colpite, Antonia Lopez ha perso la vita, mentre gli altri quattro giovani hanno riportato gravi ferite.

Le indagini hanno rivelato che anche Eugenio Palermiti, una delle persone presenti nella discoteca e bersaglio degli spari, fosse armato quella notte. Dopo la sparatoria, l’arma di Palermiti è stata occultata e non è stata recuperata, ma ulteriori indagini hanno fatto emergere il suo coinvolgimento nella detenzione di altre armi da fuoco. Un’arma era stata introdotta diversi mesi prima in un altro locale notturno, il “Divinae Follie” di Bisceglie, con l’aiuto di complici e la compiacenza di alcuni addetti alla sicurezza.

Questo episodio è sintomatico di una preoccupante consuetudine tra alcuni giovani frequentatori di locali notturni nell’area barese, spesso legati a famiglie coinvolte in contesti criminali, di portare armi per affermare il proprio status e intimidire. Inoltre, desta allarme la facilità con cui le armi riescono a entrare in tali luoghi, eludendo controlli di sicurezza.

È importante ricordare che il procedimento è nella fase preliminare delle indagini e che la colpevolezza degli indagati sarà determinata nel corso del processo, dove potranno difendersi dalle accuse.

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Cronaca

Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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Nella notte, la Polizia di Stato di Parma ha arrestato un 34enne, cittadino svizzero domiciliato in città, per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio si è verificato presso l’Ospedale Maggiore, dove l’uomo ha dato in escandescenze, aggredendo il personale medico e tentando di sottrarre l’arma a una guardia giurata.

L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Arrestato 34enne a Parma per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale

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L’intervento è stato richiesto dal personale sanitario, che si è trovato a fronteggiare un individuo violento. Al loro arrivo, gli agenti delle volanti hanno constatato che il 34enne aveva già aggredito la guardia giurata con un calcio nel tentativo di impossessarsi della sua pistola di ordinanza. Durante il tentativo di contenimento, l’uomo ha continuato a opporre resistenza, cercando di sottrarre l’arma anche a uno degli agenti intervenuti.

La situazione è stata monitorata in tempo reale dalla sala operativa della Questura grazie alle telecamere installate nel pronto soccorso, consentendo un intervento tempestivo di un secondo equipaggio. Dopo essere stato accompagnato in pronto soccorso a seguito di un malore, l’uomo ha nuovamente tentato di aggredire il personale medico.

Una volta riportata la calma, il 34enne, che risulta avere precedenti per danneggiamento, è stato arrestato e condotto presso le camere di sicurezza della Questura. Rimarrà lì in attesa del rito direttissimo, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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