Cronaca
Rimini: il Gip respinge la richiesta di archiviazione per due ostetriche coinvolte nella morte di un neonato
Come riportato dalla stampa locale, il Gip di Rimini, Vinicio Cantarini, ha firmato un’ordinanza di imputazione coatta per due ostetriche, una di Faenza e l’altra di Rimini, dopo aver respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. La richiesta di archiviazione si basava su perizie medico-legali che escludevano un nesso di causalità diretta tra l’operato delle due professioniste e la morte del neonato, avvenuta presso l’ospedale di Rimini. La tragedia si è consumata durante il travaglio della madre, che si era recata in ospedale a causa di complicazioni.
Non si tratta, per ora, di un rinvio a giudizio tecnico: infatti, entro dieci giorni, il Pubblico Ministero dovrà formulare l’imputazione e, successivamente, sarà nominato un nuovo Giudice dell’Udienza Preliminare. Tuttavia, nel suo provvedimento, il Gip ha considerato che la morte del piccolo possa essere ricondotta al comportamento delle due ostetriche, professioniste molto conosciute anche sui social.
La decisione è stata accolta con sollievo dalla famiglia del neonato, che si è sempre opposta alla richiesta di archiviazione. I genitori del piccolo, che avrebbe dovuto chiamarsi Alessandro, hanno dichiarato attraverso i loro legali di essere “alla ricerca della verità”, aggiungendo che vogliono giustizia per la morte del loro bambino. Il caso ha suscitato un ampio dibattito, e l’esito dell’indagine continuerà a essere seguito con attenzione da parte dell’opinione pubblica.
Cronaca
Taranto | Controlli su attività di ristorazione a Torre Colimena: locale sottoposto a sequestro
Proseguono i controlli da parte della Polizia di Stato per garantire il corretto esercizio delle attività commerciali in provincia di Taranto. Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato di Manduria, insieme al personale del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL, hanno ispezionato un ristorante con annessa pescheria a Torre Colimena, già oggetto di un controllo nel luglio scorso.
Il ristorante era stato precedentemente sottoposto a un’ordinanza di sospensione dell’attività di ristorazione, emessa dal Comune di Manduria, in attesa dell’ottenimento dell’autorizzazione per lo scarico dei reflui. Inoltre, erano state riscontrate gravi irregolarità legate alla presenza di opere abusive, per le quali era stata disposta una demolizione e il ripristino delle condizioni originarie del locale.
Durante il controllo, gli agenti hanno accertato che l’attività di ristorazione era ancora in funzione nonostante i divieti, trovando numerosi indizi, tra cui fatture di acquisto di alimenti, verdura fresca, pesce crudo, crostacei e cibi pronti per essere cucinati. In cucina, gli agenti hanno anche scoperto una friggitrice accesa e diversi alimenti freschi conservati nei frigoriferi. Inoltre, un giovane dipendente, sorpreso con un vassoio di calamari e crostacei, ha tentato di fuggire alla vista della Polizia, riuscendo a far perdere le sue tracce.
A seguito di questi accertamenti, il ristorante è stato sequestrato preventivamente e affidato in custodia giudiziale al titolare, il quale è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. L’indagine è ancora in corso e, come sempre, per l’indagato vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Il controllo proseguirà anche in altre attività per garantire la sicurezza e il rispetto delle normative in vigore.
Cronaca
Oristano | Intensificati i controlli per contrastare la vendita di prodotti contraffatti e non sicuri
A partire dal Black Friday, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Oristano hanno avviato una serie di controlli mirati nella provincia, con l’obiettivo di contrastare la contraffazione e l’abusivismo commerciale. Questo intervento fa parte di un’operazione più ampia denominata “Dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato”, che mira a proteggere sia i consumatori che il mercato, promuovendo la vendita di prodotti sicuri e conformi alle normative.
Durante la prima fase dei controlli, i finanzieri hanno sequestrato circa 250 articoli, in particolare giocattoli, che non presentavano la marcatura “CE” obbligatoria. Questo marchio certifica che il prodotto è stato testato e rispetta i requisiti di sicurezza, salute e tutela ambientale imposti dall’Unione Europea. Gli esercenti coinvolti non sono riusciti a giustificare la provenienza o la conformità dei prodotti venduti, portando al sequestro immediato e all’imposizione di sanzioni amministrative che vanno da 1.500 a 10.000 euro, in base alla gravità della violazione.
Le autorità locali sottolineano che l’obiettivo di questi controlli è garantire una maggiore protezione dei consumatori, in particolare dei più giovani, assicurando che i prodotti acquistati siano sicuri e conformi agli standard europei. Inoltre, questi interventi contribuiscono a creare un mercato più equo, in cui le imprese che operano nel rispetto della legge possano competere in condizioni di sana concorrenza.
I controlli continueranno per tutto il periodo delle festività, con l’intento di proteggere ulteriormente i consumatori e reprimere la vendita di beni non conformi.
Cronaca
Bari | Gioco illegale: scoperta sala da gioco clandestina in copisteria, titolare multato
Nel corso di una serie di controlli amministrativi ordinari, la Polizia di Stato di Bari ha scoperto un’attività commerciale che operava al di fuori delle normative in vigore. Gli agenti della Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Bari hanno effettuato un’ispezione presso una copisteria che, seppur autorizzata come punto vendita per ricariche di conti di gioco, nascondeva un’attività illecita.
All’interno del locale è stata infatti scoperta una vera e propria saletta da gioco, dotata di sei apparecchi elettronici non conformi alle disposizioni di legge e privi delle necessarie autorizzazioni. Durante il controllo, sono state identificate sette persone all’interno della saletta, di cui sei con precedenti segnalazioni alle forze dell’ordine.
Gli apparecchi sono stati prontamente sequestrati, mentre il titolare dell’attività è stato multato per un importo complessivo di 61.032 euro. La scoperta, che ha sollevato preoccupazioni riguardo all’illegalità delle operazioni e alla sicurezza degli utenti, evidenzia ancora una volta l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare il gioco d’azzardo non regolamentato, proteggendo così i cittadini e l’ordine pubblico.
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