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Sahara Occidentale, l’Ungheria sostiene il Piano di Autonomia del Marocco

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ADN24

L’Ungheria si schiera a favore del Piano di Autonomia proposto dal Marocco per il Sahara, considerandolo “la base più credibile” per una soluzione duratura del conflitto. La posizione è stata ribadita in un comunicato congiunto firmato a Rabat al termine di un incontro tra il Ministro degli Affari Esteri marocchino, Nasser Bourita, e il suo omologo ungherese, Péter Szijjártó.
Questa dichiarazione si inserisce nel contesto di un crescente slancio internazionale a sostegno della sovranità del Marocco sul Sahara. Il Piano di Autonomia, presentato dal Marocco nel 2007, ha guadagnato riconoscimenti come soluzione pragmatica e sostenibile per risolvere questa controversia.
“L’Ungheria appoggia gli sforzi del Regno del Marocco e sostiene il Piano di Autonomia come un contributo fondamentale per la stabilità della regione”, si legge nel comunicato. Entrambi i ministri hanno ribadito il loro sostegno al processo politico condotto dalle Nazioni Unite e agli sforzi del Segretario Generale per raggiungere una soluzione conforme alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.
Il comunicato congiunto sottolinea inoltre il ruolo positivo che Marocco e Ungheria svolgono nelle rispettive regioni per garantire sicurezza, stabilità e pace. I due Paesi riaffermano l’importanza della risoluzione pacifica dei conflitti e del rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità degli Stati.
Con questa posizione, l’Ungheria si unisce alla maggioranza dei paesi nel mondo che riconoscono il valore del Piano di Autonomia come elemento chiave per una soluzione politica. La recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha accolto con favore questo approccio, sollecitando un impegno costruttivo da parte di tutte le parti coinvolte.
L’incontro tra i due ministri ha rappresentato anche un’occasione per rafforzare i legami bilaterali tra Rabat e Budapest. Le due nazioni si sono impegnate a intensificare la cooperazione in vari settori, consolidando una partnership strategica fondata su valori comuni e obiettivi condivisi.
Con il sostegno ungherese, il Marocco ottiene un ulteriore appoggio all’interno dell’Unione Europea per il suo piano di autonomia, rafforzando così la sua posizione diplomatica nella regione e a livello internazionale.
Sono più di 115 paesi membri ONU che sostengono l’autonomia, fra cui 20 membri UE, e oltre 30 i paesi che hanno aperto consolati nelle città di Layoune e Dakhla Come segno di riconoscimento della sovranità del Marocco.

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Scuola, Valditara “Guardare indietro per costruire un futuro solido”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il segreto è guardare indietro per andare verso il futuro: e se non abbiamo la consapevolezza di chi siamo, da dove veniamo, quali sono i valori elaborati dalla civiltà occidentale non potremo costruirci un futuro solido, rischiamo il porto delle nebbie. Noi abbiamo investito risorse importanti nella digitalizzazione, nell’intelligenza artificiale, nel 2023 abbiamo approvato le nuove linee guida sulle materie Stem. Ma in una società dove l’intelligenza artificiale sta diventando così centrale, se non si ha la consapevolezza dei grandi valori dell’umanesimo rischiamo l’anonimizzazione: non sarà certo il robot a ispirare le grandi scelte strategiche e la convivenza tra le persone”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ai microfoni di Radio Libertà, parlando delle recenti indicazioni sui programmi scolastici.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Morto a 78 anni David Lynch, regista visionario

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morto all’età di 78 anni il regista e sceneggiatore David Lynch. La notizia è riportata dalla rivista Variety che cita un post Facebook della famiglia: “”C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il bucò”. Lynch rivelò nel 2024 che gli era stato diagnosticato un enfisema dopo una vita passata a fumare, e che probabilmente non sarebbe più stato in grado di uscire di casa per dirigere.
Nato a Missoula, nel Montana, il 20 gennaio del 1946, David Keith Lynch è stato uno dei registi tra i più acclamati, importanti e influenti del suo tempo. Con il suo stile visionario, Lynch aveva rivoluzionato il linguaggio del cinema e della televisione. Nei suoi lavori si fondono elementi di horror, film noir, giallo e surrealismo tessendo racconti non dissimili da quelli di Luis Buñuel, che procedevano con una logica impenetrabile. Nato come pittore, le sue opere sono esposte in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia. Successivamente entra nel mondo del cinema divenendo regista, sceneggiatore e produttore, spesso anche nel ruolo di montatore, scenografo, progettista del suono e attore nei suoi stessi film. Tra le pellicole più famose “The Elephant Man”, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”, per le quali ricevette la nomination al Premio Oscar per la regia, e “Cuore selvaggio”. Lynch ha anche ricevutio il Leone d’oro alla carriera durante la 63ma Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per “Inland Empire – L’impero della mente” nella sezione fuori concorso. Nei primi anni Novanta fu la principale mente creativa della serie “I segreti di Twin Peaks”, divenuto un fenomeno culturale dall’enorme impatto mediatico. Nell’ottobre del 2019 venne premiato con l’Oscar alla carriera. Lynch è stato sposato quattro volte: con Peggy Lentz, da cui ha avuto una figlia, con Mary Fisk, dalla quale ha avuto un figlio, con Mary Sweeney, anche con lei ha avuto un figlio, e con Emily Stofle con la quale ha avuto una figlia.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sicurezza, Piantedosi “Preoccupa aggressività dei manifestanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “La preoccupazione dev’essere uno dei principali fondamenti del lavoro che faccio. Devo dire che si fonda anche, non solo adesso, su questa vicenda della tragedia che ha riguardato il giovane Ramy, ma anche tutte le altre rivendicazioni che avevano preceduto un pò le manifestazioni di piazza degli scorsi mesi, dove al variare delle motivazioni si era registrato comunque una tendenza dei manifestanti a essere molto aggressivi soprattutto nei confronti delle forze di polizia. Quindi questo è sicuramente un elemento di preoccupazione”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite di “Dritto e Rovescio” su Retequattro.
I 273 agenti feriti nelle manifestazioni del 2024, per il ministro “sono numeri di un certo significato, soprattutto se messi in relazione al numero che riguarda la crescita complessiva di circa il 10% delle manifestazioni che si sono svolte nel 2024. Mi piace e mi consente di sottolineare che questo è un dato che contraddice anche alcune cose che si erano dette in passato, che questo Governo fosse in qualche modo portato a comprimere la libertà di manifestazione del pensiero. Noi segnaliamo invece una decrescita del numero in percentuale delle manifestazioni che fanno rilevare una certa criticità – ha concluso Piantedosi – Quindi vuol dire che a minore criticità si è registrato un aumento in percentuale di casi in cui si è visto le forze dell’ordine come obiettivo prioritario dei manifestanti”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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