Cronaca
Olbia | Arresto per traffico di stupefacenti durante operazioni di sbarco
Durante un’operazione di routine presso il porto di Olbia, le autorità hanno individuato un caso di traffico di droga che ha portato all’arresto di un uomo di 35 anni, residente nel Nord Italia. L’episodio si è verificato la mattina del 25 novembre, durante i controlli effettuati sui passeggeri sbarcati dalle motonavi in arrivo da Civitavecchia e Livorno.
L’intervento ha avuto inizio durante l’ispezione di passeggeri e mezzi provenienti dalla nave Tirrenia. Tra i viaggiatori, un uomo che cercava di passare inosservato è stato notato per il suo abbigliamento distintivo e il comportamento sospetto. Nonostante fosse privo di un’auto al seguito, il soggetto, vestito con abiti da lavoro e un piccolo zaino, ha destato l’attenzione degli operatori a causa di dichiarazioni confuse sui motivi della sua presenza in Sardegna.
Un approfondimento con l’ausilio di un’unità cinofila ha portato a una svolta significativa. Il cane antidroga ha segnalato la presenza di sostanze sospette nel bagaglio. All’interno di alcuni indumenti, sono stati trovati 100 ovuli contenenti cocaina, per un peso complessivo di oltre un chilogrammo.
L’uomo è stato tratto in arresto e trasferito presso la casa circondariale di Bancali. Il materiale sequestrato è stato sottoposto a verifica chimica, confermando la natura stupefacente della sostanza.
Questa operazione rientra nelle attività di contrasto ai traffici illeciti, coordinata dal Comando Provinciale di Sassari. Si tratta di un esempio concreto dell’impegno delle autorità nel garantire la sicurezza pubblica e la tutela dell’economia legale. L’arresto, eseguito nella fase cautelare, rimane soggetto a valutazioni successive in sede giudiziaria.
Cronaca
Perugia | Sequestrati oltre 10.000 prodotti contraffatti e non sicuri, denunciati ambulanti
Nel corso delle tradizionali Fiere di San Florido a Città di Castello, la Guardia di Finanza di Perugia ha messo in atto un’accurata operazione di controllo per contrastare la vendita di prodotti contraffatti e non conformi alle normative di sicurezza. L’operazione, volta a tutelare sia i consumatori che l’economia locale, ha portato al sequestro di migliaia di articoli e alla denuncia di due venditori ambulanti.
Durante il controllo, sono stati individuati e sequestrati oltre 1.000 prodotti falsi, tra cui sciarpe, cappellini, gadget di squadre di calcio italiane, portachiavi e oggetti a tema cartoni animati. I due ambulanti responsabili della vendita di questi articoli sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Perugia per reati legati alla contraffazione e alla ricettazione, con l’accusa di violare gli articoli 474 e 648 bis del codice penale. I prodotti sequestrati sono stati rimossi dal mercato per evitare che finissero nelle mani dei consumatori ignari.
Inoltre, i finanzieri hanno sequestrato oltre 9.000 articoli di bigiotteria, del valore complessivo di circa 40.000 euro, che risultavano non conformi alle normative di sicurezza dei consumatori. Questi prodotti erano privi delle informazioni obbligatorie, come l’indicazione dei materiali utilizzati, la provenienza e i dati dell’importatore, e sono stati ritirati per tutelare la salute e la sicurezza dei clienti. Le aziende coinvolte sono state segnalate alle Camere di Commercio di Viareggio, Rimini e Perugia per le relative sanzioni amministrative, che possono arrivare fino a 25.823 euro per ciascun trasgressore.
Un altro episodio degno di nota è stato il caso di un ambulante sanzionato per la mancata trasmissione telematica di oltre 80 scontrini fiscali emessi, per un importo complessivo di oltre 5.000 euro. Nonostante gli scontrini siano stati regolarmente consegnati ai clienti, non sono stati trasmessi all’Agenzia delle Entrate, comportando una violazione delle norme fiscali. Il registratore di cassa telematico è stato oggetto di un controllo approfondito da parte delle Fiamme Gialle, che ha portato all’imposizione di una sanzione amministrativa e alla possibile sospensione dell’attività commerciale, fino a 30 giorni, da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Queste operazioni fanno parte delle attività di controllo economico del territorio attuate dalla Guardia di Finanza perugina, che prosegue nella lotta contro i traffici illeciti e per garantire il rispetto delle normative fiscali e di sicurezza. Le Fiamme Gialle ribadiscono l’importanza di tutelare i consumatori e il mercato legale, scoraggiando pratiche commerciali fraudolente che danneggiano l’economia e la salute pubblica.
Cronaca
Rieti | Evasione e oltraggio a pubblico ufficiale: arrestato 23enne
Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha arrestato un ventitreenne marocchino, residente a Fara Sabina, per evasione ed oltraggio a Pubblico Ufficiale. L’arresto è avvenuto durante un’operazione di controllo del territorio nel Comune di Fara Sabina, condotta dalla pattuglia del Posto di Polizia di Passo Corese.
Gli agenti, mentre pattugliavano la zona, hanno riconosciuto immediatamente il giovane alla guida di un’auto, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari per reati legati alla droga. Il controllo ha rivelato che l’uomo si era allontanato senza autorizzazione dalla propria abitazione, violando così le disposizioni legali relative alla misura cautelare a cui era sottoposto.
Inoltre, l’individuo è stato trovato alla guida di un veicolo privo di copertura assicurativa e senza patente, oltre ad essere già stato sequestrato in passato per infrazioni precedenti. Durante il controllo, è emerso che il giovane possedeva anche una modica quantità di cocaina, pari a 0,54 grammi. Nonostante la situazione, il 23enne ha reagito con ingiurie nei confronti degli agenti, rendendo necessaria l’aggravante del reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale.
L’uomo è stato arrestato e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato ricondotto agli arresti domiciliari. Inoltre, è stato disposto il sequestro amministrativo dell’autovettura, in quanto utilizzata senza assicurazione e in violazione delle norme del Codice della Strada. La polizia ha anche segnalato il giovane al Prefetto di Rieti per il possesso della sostanza stupefacente.
Il procedimento penale è ancora in corso e la responsabilità penale del giovane dovrà essere accertata dal giudice. Come previsto dalla legge, l’individuo arrestato è da considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva di condanna.
Cronaca
Isernia | Frode sui fondi europei: imprenditore agricolo denunciato per truffa aggravata
La Guardia di Finanza di Isernia, su incarico della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, ha concluso un’indagine che ha portato alla denuncia di un imprenditore agricolo per truffa aggravata e falsità ideologica in atto pubblico. L’uomo, nel corso di un’operazione fraudolenta durata dal 2005 al 2023, avrebbe ottenuto indebitamente contributi europei destinati al settore agricolo attraverso dichiarazioni false e documentazione manipolata.
In particolare, l’imprenditore agricolo si è finto affittuario di terreni di alcuni Comuni della provincia di Isernia, presentando falsi contratti di locazione e dichiarazioni sostitutive, al fine di percepire contributi erogati nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC) tramite l’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Tra le falsificazioni più evidenti, l’uomo ha dichiarato di aver ricevuto in affitto ben sette terreni da una persona deceduta da oltre vent’anni, riuscendo così a presentare ben quindici domande, tutte false, per ottenere contributi pubblici.
Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito il sistema illecito con un’indagine articolata, che ha incluso il controllo di documentazione presso l’Agenzia delle Entrate, l’interrogazione di banche dati e le testimonianze dei legittimi proprietari dei terreni coinvolti. Molti di questi proprietari, alcuni dei quali residenti all’estero, hanno confermato di non essere mai stati a conoscenza dell’uso illecito dei loro terreni per ottenere fondi europei.
In totale, l’imprenditore ha ottenuto circa 20.000 euro in contributi non spettanti, un danno diretto ai bilanci pubblici sia nazionali che europei. Il caso, che ha visto una stretta collaborazione tra la Procura di Isernia e la Guardia di Finanza, dimostra l’efficacia delle indagini nel contrastare le frodi ai danni dei fondi pubblici.
L’indagato è accusato di truffa aggravata per l’ottenimento illecito di erogazioni pubbliche e di falsità ideologica, ma la sua presunta responsabilità sarà definitivamente accertata solo dopo il giudizio penale. Come previsto dalla legge, l’imputato gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
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