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Cronaca

Passeggeri intrappolati per ore sul treno Milano-Locarno: disagi e proteste

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Un’odissea di quasi sei ore ha trasformato un normale viaggio ferroviario in un incubo per i passeggeri del treno Tilo 25520, diretto da Milano a Locarno, Svizzera. Martedì 26 novembre, poco dopo la partenza alle 13:43 dalla Stazione Centrale di Milano, il convoglio si è fermato alla stazione di Milano Greco Pirelli a causa di un guasto tecnico, lasciando i viaggiatori bloccati fino alle 18:30.

La situazione a bordo si è rivelata critica: riscaldamento ed elettricità funzionavano a intermittenza, i bagni erano inutilizzabili e le porte del treno rimanevano chiuse, intrappolando i passeggeri senza possibilità di uscita. Secondo le testimonianze, l’ambiente era freddo e soffocante, aggravato dall’assenza di informazioni chiare.

Inizialmente, la società Tilo aveva assicurato che un locomotore sarebbe arrivato per riportare il treno alla Stazione Centrale, ma il tentativo è fallito: il mezzo di soccorso non è riuscito ad “agganciare” il convoglio. Solo intorno alle 18:30 è stata annunciata una soluzione: i passeggeri sarebbero stati trasferiti su un altro treno, che però li avrebbe condotti solo fino a Como, interrompendo ulteriormente il viaggio verso la Svizzera.

I viaggiatori, esasperati, hanno denunciato la gestione caotica dell’emergenza e i disagi subiti. La società ferroviaria non ha ancora fornito spiegazioni dettagliate sull’accaduto, né indicato eventuali misure per risarcire i passeggeri.

L’incidente evidenzia le criticità delle infrastrutture ferroviarie e la necessità di protocolli più efficaci per garantire il benessere e la sicurezza dei passeggeri in situazioni di emergenza.

Cronaca

Conselve (PD) | Giovane arrestata per spaccio di droga, convalidato l’arresto

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Durante un’operazione antidroga condotta dai Carabinieri nella serata di ieri, una donna di 33 anni residente a Monselice è stata arrestata in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’intervento, avvenuto all’interno di un locale del centro di Conselve, ha portato alla scoperta di diverse tipologie di droga in possesso della donna, già nota alle forze dell’ordine.

Nel corso del controllo, la 33enne ha destato sospetti a causa del suo comportamento. La perquisizione personale ha permesso di rinvenire un flacone di metadone, piccole quantità di marijuana e eroina suddivise in involucri, oltre a un bilancino di precisione. Successivamente, una perquisizione presso il domicilio della donna ha portato alla scoperta di ulteriore marijuana, per un totale di oltre 10 grammi.

Tutti gli stupefacenti e il materiale sequestrato sono stati messi a disposizione delle autorità competenti. Informato il Sostituto Procuratore della Procura di Padova, è stato disposto l’arresto della donna, posta ai domiciliari in attesa del rito direttissimo.

Nella mattinata odierna, il Giudice monocratico ha convalidato l’arresto. Tuttavia, la donna è stata rimessa in libertà dopo aver richiesto i termini a difesa. L’episodio si inserisce in una più ampia attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti sul territorio, confermando l’impegno delle forze dell’ordine nel monitorare e reprimere attività illecite legate alla droga.

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Cronaca

Catania | Scoperte otto bombe carta in un garage, 40enne arrestato

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Un grave episodio di rischio per la sicurezza pubblica si è verificato a Catania, dove un uomo di 40 anni, già agli arresti domiciliari per reati legati alla droga, è stato arrestato per detenzione illegale di esplosivi. Gli agenti della squadra Volanti della Questura hanno scoperto otto bombe carta custodite senza alcuna precauzione in un garage di via Ustica, situazione che avrebbe potuto causare gravi conseguenze per l’incolumità delle persone.

La scoperta è avvenuta in circostanze insolite: il padre dell’arrestato, un uomo di 74 anni, ha chiesto aiuto alla Polizia di Stato dopo un’accesa lite con il figlio, che si rifiutava di consegnargli le chiavi del garage. Intervenuti per calmare la situazione, i poliziotti hanno convinto l’uomo ad aprire il locale, dove hanno subito notato la presenza di micce accensione in mezzo ad altri oggetti.

L’intervento degli artificieri ha permesso di mettere in sicurezza le bombe carta, contenenti complessivamente circa 800 grammi di esplosivo. Si è appurato che il 40enne non aveva alcuna autorizzazione per detenere materiale esplodente, aggravando ulteriormente la sua posizione. La pericolosità della situazione era evidente: un’eventuale accensione avrebbe potuto provocare un’esplosione devastante, aggravata dalla presenza di materiali combustibili nelle vicinanze.

Dopo il sequestro e la distruzione in sicurezza degli esplosivi, l’uomo è stato tratto in arresto e trasferito in carcere. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. Questo episodio sottolinea l’importanza dell’attenzione ai rischi derivanti dalla detenzione illegale di esplosivi e il ruolo cruciale della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine per garantire la sicurezza pubblica.

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Cronaca

Omicidio Giulia Cecchettin: difesa di Turetta chiede una pena giusta, non vendicativa

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Nell’udienza del 26 novembre, l’avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta, ha sostenuto che l’ergastolo sarebbe una pena “ineducativa” per un giovane di 22 anni, argomentando che la condanna debba avere una funzione rieducativa, non vendicativa. Il caso riguarda l’omicidio della studentessa Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato l’11 novembre 2023, un crimine che, secondo la difesa, non è stato premeditato ma frutto di un’alterazione emotiva del giovane. La lista trovata con oggetti necessari all’omicidio (coltelli, nastro, mappe) non rappresenterebbe una prova di premeditazione, ma una “fantasia di agiti violenti”, sostiene l’avvocato, evidenziando l’incertezza nei comportamenti di Turetta.

Caruso ha descritto il rapporto tra i due come un “amore tossico”, in cui Turetta, descritto come un giovane timido e insicuro, sviluppò una “ossessione” per Giulia, segnando un comportamento petulante e insopportabile. Tuttavia, la difesa esclude l’aggravante di stalking, sostenendo che Giulia non temeva per la sua vita, come dimostrato dal fatto che non cambiò le sue abitudini e non ruppe la relazione per paura. Il difensore ha anche messo in evidenza che l’imputato ha agito “in preda all’emotività”, senza l’intenzione di uccidere, e che la sua ossessione per la ragazza era un’espressione di una “relazione malata”, non di un piano di morte.

La difesa ha chiesto di riconoscere le attenuanti generiche per Turetta e di escludere le aggravanti, suggerendo la possibilità di evitare l’ergastolo, sottolineando che per il giovane la vera punizione sarà trascorrere gran parte della sua vita in carcere. La sentenza è prevista per il 3 dicembre.

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