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Cronaca

Cossato (BI) | Incendio doloso: denunciato giovane per combustione illecita di rifiuti

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Un giovane ventiquattrenne italiano è stato denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Cossato per incendio doloso e invasione di terreni ed edifici, dopo un episodio avvenuto il 9 ottobre 2024 alla periferia di Cossato, in provincia di Biella. L’incendio, che aveva coinvolto una roulotte in un campo privato, è stato classificato come doloso e ha suscitato l’intervento delle forze dell’ordine e dei Vigili del Fuoco.

Il rogo era stato segnalato da alcuni residenti, che avevano notato la roulotte in fiamme in un terreno privato. Giunti sul posto, i vigili del fuoco hanno rapidamente domato l’incendio, ma le prime indagini hanno fatto emergere subito la natura sospetta del rogo: il caravan era stato deliberatamente privo di targhe e di ogni altro segno distintivo che potesse indicare il proprietario, aumentando il mistero intorno al gesto.

Nonostante l’assenza di vittime e il fatto che non fosse chiaro se l’incendio fosse stato un atto di vandalismo o un tentativo di distruggere prove di un altro crimine, i Carabinieri non si sono fermati e hanno avviato una serie di indagini per fare luce sulla vicenda. Grazie alle informazioni raccolte durante il sopralluogo, le testimonianze dei residenti della zona e l’analisi delle riprese video provenienti da telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a risalire al proprietario della roulotte.

Si è trattato di un giovane pastore residente nel biellese, che, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva deciso di abbandonare il veicolo dopo averlo ritenuto inutilizzabile. Il giovane, probabilmente per evitare che la roulotte venisse identificata e potesse essere ricondotta a lui, aveva rimosso le targhe e appiccato il fuoco, trasformando quello che sembrava un semplice atto di smaltimento in un incendio doloso.

La denuncia per combustione illecita di rifiuti deriva dal fatto che la roulotte, essendo considerata un rifiuto a causa del suo stato di inutilizzabilità, è stata distrutta in modo illecito, con il rischio di danneggiare l’ambiente e creare potenziali pericoli per la sicurezza pubblica.

Il giovane è stato anche denunciato per invasione di terreni, in quanto il campo su cui aveva parcheggiato la roulotte non era di sua proprietà, e l’atto di abbandonare e bruciare il veicolo senza permesso rappresenta un ulteriore reato.

Le indagini continuano per verificare eventuali legami tra questo episodio e altri crimini, ma per il momento il giovane pastore dovrà rispondere delle accuse di incendio doloso e gestione impropria dei rifiuti. Il suo gesto ha suscitato preoccupazione tra i residenti, che si sono visti coinvolti in un episodio che ha messo a rischio la sicurezza e la tranquillità del quartiere.

Questo episodio, inoltre, solleva nuovamente il tema dello smaltimento illecito dei rifiuti e degli incendi dolosi, che rappresentano una grave minaccia per l’ambiente e per la sicurezza della comunità. La denuncia dei Carabinieri di Cossato è un importante passo verso la prevenzione e il contrasto di simili crimini sul territorio.

Cronaca

Protesta a Roma: Cartelli contro la violenza di genere da un palazzo di Piazza Ostiense

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Un’azione di protesta ha avuto luogo oggi a Roma, in piazzale Ostiense, dove un gruppo di uomini si è affacciato da un palazzo alzando sette cartelli che hanno attirato l’attenzione di passanti e residenti. I cartelli, sostenuti tra gli applausi della gente, contenevano messaggi chiari e incisivi contro la violenza di genere e il patriarcato. Tra le scritte esposte, si leggevano frasi come “Meno obiettori più vibratori”, “Non è un fatto isolato, si chiama patriarcato” e “La violenza non è amore”.

L’azione di protesta si inserisce nel contesto di un crescente impegno contro la violenza sulle donne e per la difesa dei diritti civili, tematiche che sono state al centro di numerose manifestazioni nelle ultime settimane. Tra i cartelli esposti, uno recitava: “Se toccano una, rispondiamo tutte”, un chiaro richiamo alla solidarietà femminile e all’importanza della risposta collettiva contro ogni forma di abuso.

Altri messaggi, come “Il silenzio uccide, la giustizia salva” e “No significa No, sempre”, sottolineavano l’urgenza di affrontare le problematiche legate al consenso e alla cultura del silenzio che spesso protegge chi commette violenza. L’ultimo cartello, semplicemente, recitava “Basta”, esprimendo una richiesta inequivocabile di fermare la violenza e il sessismo che ancora persistono nella società.

L’azione, pur non essendo una manifestazione ufficiale, ha suscitato riflessioni tra i presenti, portando un forte messaggio di cambiamento. Il gesto si inserisce in un contesto di crescente mobilitazione contro le disuguaglianze di genere e la violenza, invitando la società a riflettere sulla necessità di un cambiamento profondo.

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Cronaca

Foto del Ministro Valditara bruciata durante corteo contro la violenza sulle donne

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Una scena di forte tensione si è verificata a Roma prima dell’inizio di un corteo contro la violenza sulle donne, quando una foto del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al Ministero dell’Istruzione. L’atto è stato compiuto dal movimento femminista ‘Aracne’ e da altri collettivi che partecipavano alla manifestazione.

La foto bruciata è stata accompagnata da un messaggio provocatorio pubblicato su Instagram, in cui si legge: “Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara”. L’iniziativa ha suscitato immediate polemiche, dato che il gesto rappresenta una forma di protesta diretta contro le politiche del governo in materia di istruzione e diritti civili, secondo gli attivisti coinvolti.

Un manifesto esposto durante l’azione portava la scritta: “104 morti di Stato. Non è l’immigrazione ma la vostra educazione”, un chiaro riferimento ai presunti fallimenti della politica educativa e alle politiche sociali ritenute responsabili di situazioni di emarginazione e violenza. L’atto, pur nell’ambito di una protesta legittima contro la violenza sulle donne, ha sollevato un acceso dibattito sul rispetto delle istituzioni e sulla legittimità delle forme di dissenso.

Nel corso del corteo, che ha visto la partecipazione di numerosi attivisti e sostenitori dei diritti delle donne, le tensioni tra gli organizzatori e le forze dell’ordine sono rimaste elevate, ma non sono stati segnalati altri episodi di violenza. Il gesto ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità, sollevando interrogativi sul confine tra protesta legittima e azioni eccessive contro figure istituzionali.

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Cronaca

Tentata rapina a Corbetta: ladri accerchiati dai condomini e arrestati dai carabinieri

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Un tentativo di rapina si è trasformato in un incubo per due malviventi a Corbetta, un comune nell’hinterland nord-ovest di Milano, nella serata di giovedì 21 novembre. Due uomini di 23 e 62 anni hanno cercato di saccheggiare un appartamento, ma sono stati sorpresi e accerchiati dai condomini, portando alla loro cattura.

Tutto è iniziato intorno alle 21:30, quando i ladri hanno fatto scattare l’antifurto, attirando l’attenzione degli abitanti del condominio. I primi a intervenire sono stati proprio i vicini di casa, che, dopo aver allertato i carabinieri, hanno cercato di bloccare i malviventi mentre stavano tentando di fuggire. Nel frattempo, uno dei ladri impugnava una spranga di ferro, mentre l’altro aveva in mano un lungo cacciavite, segno della violenza con cui stavano cercando di forzare l’appartamento.

Prima dell’arrivo dei militari, un uomo di 41 anni, che aveva cercato di fermare i ladri, è stato brutalmente picchiato e malmenato. Nonostante il violento pestaggio, l’intervento tempestivo dei condomini ha permesso di circoscrivere la situazione. Quando i carabinieri del radiomobile di Abbiategrasso sono arrivati sul posto, hanno trovato i due malviventi circondati, incapaci di fuggire.

I due ladri sono stati arrestati con l’accusa di tentata rapina e lesioni. Fortunatamente, nonostante la violenza subita dal 41enne, le sue condizioni non sono gravi. L’incidente ha scosso la tranquilla comunità di Corbetta, ma dimostra anche l’efficacia della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine nel contrastare i crimini.

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