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Cronaca

Trieste | Arrestata donna per furto in abitazione

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Lo scorso 4 novembre, la Polizia di Stato di Trieste ha arrestato una cittadina bulgara di 42 anni, ritenuta responsabile di furto in abitazione aggravato. L’arresto è stato effettuato nel corso di un’operazione di controllo del territorio, condotta dalla volante del Commissariato di Duino Aurisina, nella località di San Giovanni di Duino.

Durante il controllo, gli agenti hanno rintracciato la donna, risultata destinataria di un ordine di custodia cautelare emesso dal Tribunale Ordinario di Milano nel 2011. L’ordine era stato emesso in relazione a una serie di furti in abitazione commessi in varie zone del territorio nazionale.

La donna è stata arrestata e successivamente trasferita alla Casa Circondariale Ernesto Mari di Trieste, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa degli sviluppi del caso.

L’operazione si inserisce nell’ambito delle consuete attività di prevenzione e contrasto ai crimini contro il patrimonio, effettuate dalla Polizia di Stato per garantire la sicurezza e la legalità nel territorio. L’operato della Polizia ha anche permesso di eseguire un provvedimento che risaliva a diversi anni fa, dimostrando l’efficacia delle forze dell’ordine nel perseguire i reati, anche a distanza di tempo.

Cronaca

Morbegno (SO) | Chiusura temporanea di un bar dopo ripetuti incidenti e aggressioni

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Nella giornata di venerdì 29 novembre, la Polizia di Stato di Sondrio ha deciso di sospendere per 9 giorni la licenza di un bar situato nel centro di Morbegno, ordinando la sua chiusura temporanea. Il provvedimento è stato emesso dal Questore della provincia di Sondrio a seguito delle segnalazioni dei Carabinieri di Morbegno, che avevano già intervenuto più volte nel locale per gestire situazioni di schiamazzi, aggressioni e la presenza di avventori con precedenti penali legati a reati contro il patrimonio, la persona, lo spaccio di stupefacenti e il possesso di armi. In alcuni casi, le persone coinvolte erano anche destinatari di misure di prevenzione.

L’episodio che ha spinto alla decisione finale è un’aggressione avvenuta la sera del 23 novembre scorso, quando un giovane extracomunitario è stato brutalmente colpito da due connazionali in stato di ebbrezza. L’incidente ha causato gravi lesioni ad uno dei due aggressori, intensificando la preoccupazione delle forze dell’ordine riguardo la gestione del locale.

La Squadra Amministrativa della Questura di Sondrio e la Stazione Carabinieri di Morbegno hanno notificato al titolare del bar il provvedimento di chiusura, apponendo l’avviso all’ingresso del locale. La misura è stata adottata per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, evitando il protrarsi di una situazione di pericolo per la comunità.

L’area intorno al locale sarà oggetto di frequenti controlli da parte delle forze dell’ordine, al fine di verificare il rispetto della sospensione e per monitorare la situazione nel suo complesso.

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Cronaca

Trapani | Maxi-sequestro a Marsala: immobilizzate società alimentari per oltre 17 milioni di euro

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La Procura della Repubblica di Marsala ha autorizzato un’operazione coordinata dai finanzieri del Comando Provinciale di Trapani, che ha portato al sequestro preventivo di cinque società operanti nel settore della distribuzione e commercializzazione di generi alimentari. Il valore delle società, delle loro quote e dei rami d’azienda coinvolti, tra cui tre supermercati a Marsala, è stato stimato in oltre 17 milioni di euro. Sei imprenditori, di fatto o di diritto, sono stati indagati e sono stati loro applicati provvedimenti cautelari, tra cui il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per un anno.

L’inchiesta, avviata dalla Procura di Marsala e condotta dalla Guardia di Finanza, si inserisce in un contesto di indagini su fallimenti sospetti di diverse società attive nel commercio alimentare. Gli accertamenti hanno rivelato l’esistenza di un gruppo criminale che ha gestito una fiorente attività imprenditoriale nel settore, servendosi di pratiche illecite per trasferire asset e ridurre i costi. Questi trasferimenti hanno coinvolto beni aziendali e liquidità, consentendo ai responsabili di sottrarre oltre 8 milioni di euro di debiti, di cui 5 milioni per affitti non pagati e 3 milioni di debiti fiscali.

Le indagini hanno anche rivelato che le aziende fallite hanno subito distrazioni patrimoniali per circa 3,5 milioni di euro, tra cui fondi liquidi e rami d’azienda che sono stati reimmessi nel circuito economico tramite nuove società, generando un ulteriore profitto illecito di circa 2,7 milioni di euro. I reati contestati agli indagati includono associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta di imposte, e altre gravi violazioni fiscali e societarie.

L’intervento ha comportato anche la nomina di due amministratori giudiziari, incaricati di garantire la continuità delle attività aziendali e di tutelare le pretese erariali. Il sequestro preventivo del patrimonio illecito acquisito rappresenta un importante passo nell’azione di contrasto alle frodi economiche e al riciclaggio di denaro nel settore commerciale.

L’indagine è ancora in corso, e gli imputati sono presunti innocenti fino al giudizio definitivo.

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Cronaca

Verona | Arresti domiciliari per un 40enne accusato di maltrattamenti e abusi sulla compagna

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Un drammatico caso di violenza domestica è emerso a Verona, portando all’aggravamento delle misure cautelari nei confronti di un uomo di 40 anni, ora sottoposto agli arresti domiciliari. La vicenda, frutto di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato in collaborazione con la Procura della Repubblica, ha evidenziato un lungo periodo di abusi fisici e psicologici subiti dalla compagna, protrattisi dal 2022 fino all’estate 2024.

Le indagini sono scattate dopo la denuncia della donna, che ha descritto una relazione segnata da continue vessazioni, minacce e aggressioni. Il controllo dell’uomo era tale da invadere ogni aspetto della sua vita: monitorava i suoi spostamenti tramite applicazioni sul telefono, le impediva di lavorare e la isolava da amici e familiari. Le intimidazioni includevano gravi minacce di morte e richiami espliciti a episodi di femminicidio che avevano fatto scalpore.

Nonostante una prima misura cautelare, che prevedeva il divieto di avvicinamento e l’utilizzo del braccialetto elettronico, l’uomo ha continuato a violare le disposizioni, incontrando la donna e sottoponendola a nuovi episodi di violenza fisica e sessuale. In un episodio particolarmente grave, la vittima è stata costretta ad assumere alcolici e farmaci, subendo ulteriori abusi durante un soggiorno forzato in una struttura ricettiva.

Fondamentale per l’intervento delle forze dell’ordine è stata una chiamata di emergenza, che ha permesso di soccorrere la donna e avviare un’azione tempestiva per garantire la sua sicurezza. La gravità dei fatti ha portato il giudice per le indagini preliminari ad accogliere la richiesta della Procura, aggravando le misure cautelari con gli arresti domiciliari per il 40enne.

Il caso mette in luce l’importanza di un sistema giudiziario attento e tempestivo, ma anche la necessità di strumenti efficaci per prevenire situazioni di recidiva nelle dinamiche di violenza domestica. Rimane fermo il principio della presunzione di innocenza per l’arrestato, in attesa del giudizio definitivo.

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