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Cronaca

Esplosione in azienda galvanica ad Arezzo: 4 operai feriti e danni gravi all’edificio

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Un’esplosione ha scosso la zona industriale di San Zeno, alla periferia di Arezzo, questa mattina intorno alle 10. L’incidente è avvenuto all’interno della Safimet, un’azienda specializzata nel recupero e nell’affinamento di metalli preziosi. L’esplosione ha causato il ferimento di quattro operai che sono stati prontamente trasportati in ospedale. Secondo fonti sanitarie, tutti presentano ferite di entità minore e le loro condizioni non destano preoccupazione.

L’evento ha provocato danni significativi alla struttura dell’azienda. Immediatamente dopo l’esplosione, sul luogo sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per domare eventuali focolai e mettere in sicurezza l’area. Inoltre, sono state attivate tre pattuglie della polizia municipale e numerose ambulanze per il soccorso dei feriti.

Al momento, le autorità sono al lavoro per accertare le cause dell’esplosione, che potrebbe essere legata a un malfunzionamento o a un incidente durante le operazioni di lavorazione dei metalli. Fortunatamente, non si segnalano vittime, ma i danni all’edificio sembrano essere ingenti, e si attendono aggiornamenti sulle indagini in corso.

Cronaca

Lamezia Terme (CZ) | Sequestrate tre piantagioni illegali di Cannabis, oltre 200.000 euro di stupefacente sequestrati

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Continuano le operazioni della Guardia di Finanza di Lamezia Terme nel contrasto alla coltivazione e al traffico di sostanze stupefacenti. Recentemente, i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, in collaborazione con la Sezione Aerea, hanno individuato tre piantagioni illegali di cannabis nel territorio lametino. Le coltivazioni, situate in zone isolate e difficilmente accessibili, sono state scoperte grazie a mirate operazioni di ricognizione aerea con elicotteri, che hanno permesso di individuare piante sospette nascoste tra la vegetazione boschiva.

Le tre aree di coltivazione, che ospitavano complessivamente 197 piante di Cannabis indica, erano state dotate di sofisticati impianti di irrigazione e videosorveglianza. Gli autori della coltivazione avevano utilizzato temporizzatori elettronici per gestire l’irrigazione delle piante, oltre a pannelli solari per alimentare i sistemi di videosorveglianza con sensori di movimento, attraverso cui sorvegliavano costantemente le coltivazioni.

In uno dei casi, gli investigatori hanno anche scoperto che l’acqua utilizzata per irrigare le piante proveniva da una condotta pubblica, alla quale gli sconosciuti responsabili si erano allacciati abusivamente, distaccandosi di oltre 400 metri dalla fonte. Due delle coltivazioni rinvenute si trovavano su terreni appartenenti al Demanio, mentre una era situata su una proprietà privata, la cui appartenenza è stata comunque chiarita, e la persona proprietaria è risultata estranea ai fatti.

I responsabili della coltivazione, uno dei quali è stato identificato nel comune di Lamezia Terme, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Il valore della sostanza stupefacente sequestrata, se venduta al dettaglio, avrebbe superato i 200.000 euro.

Questa operazione, che si inserisce nell’ambito del dispositivo di controllo del territorio, rappresenta un ulteriore successo per la Guardia di Finanza nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti, contribuendo al contrasto di un fenomeno che danneggia la sicurezza e la salute pubblica. L’inchiesta è ancora in corso e i procedimenti penali sono attualmente nella fase investigativa.

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Cronaca

Niscemi (CL) | Sicurezza sul lavoro e lavoro sommerso: sospesa attività commerciale

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Continua l’azione di controllo da parte della Polizia di Stato di Niscemi, impegnata in una serie di verifiche amministrative sugli esercizi commerciali del territorio. L’iniziativa, voluta dal Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, si avvale anche della collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Azienda Sanitaria Provinciale, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro e di regolarità contrattuale.

Durante uno di questi controlli, effettuato presso un’attività commerciale locale, sono emerse gravi irregolarità. Il titolare è risultato inadempiente rispetto a diversi obblighi previsti dal decreto legislativo 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra le violazioni riscontrate, spiccano la mancata formazione e informazione dei dipendenti, l’assenza di visite mediche obbligatorie da parte del medico competente e il mancato controllo degli estintori antincendio, strumenti essenziali per la prevenzione di emergenze.

A queste criticità si è aggiunta una situazione di lavoro sommerso: quattro dei nove lavoratori presenti sono stati trovati privi di contratto, in aperta violazione delle normative sul lavoro.

Il titolare dell’attività è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela per le infrazioni legate alla sicurezza sul lavoro. Come ulteriore misura, è stata disposta la sospensione temporanea dell’esercizio, in attesa della regolarizzazione delle condizioni di lavoro e del rispetto degli standard di sicurezza.

Le autorità hanno annunciato che simili operazioni di controllo continueranno nelle prossime settimane, nell’ambito di un piano più ampio di monitoraggio delle attività economiche sul territorio. L’obiettivo è quello di tutelare i lavoratori e garantire ambienti sicuri e regolari, rafforzando la cultura della legalità e della sicurezza.

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Cronaca

Palermo | Controlli nel settore turistico e della ristorazione a Palermo: sequestri e sanzioni

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I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Palermo, nell’ambito di un’operazione nazionale per garantire la sicurezza nei settori turistico-ricettivo e della ristorazione, hanno effettuato una serie di controlli mirati su diverse strutture del capoluogo siciliano. L’obiettivo era verificare il rispetto delle normative igienico-sanitarie, le condizioni strutturali e le autorizzazioni necessarie per l’esercizio delle attività.

Le verifiche hanno portato alla luce numerose irregolarità. Tra queste, la mancata registrazione delle attività, carenze igieniche e strutturali, assenza di procedure di autocontrollo e rintracciabilità degli alimenti e ampliamenti non autorizzati degli spazi destinati ai clienti.

Nel corso dell’operazione, tre strutture ricettive sono state sequestrate amministrativamente. Tra queste, un finto B&B nel centro storico di Palermo, che in realtà operava come un albergo non dichiarato, dotato di ben 22 stanze e con la capacità di ospitare circa 100 persone. Complessivamente, il valore delle strutture sequestrate è stimato intorno ai 3 milioni di euro.

I controlli si sono estesi anche al settore alimentare, portando al sequestro di circa 60 chilogrammi di cibi in cattivo stato di conservazione e privi delle necessarie certificazioni di provenienza, per un valore complessivo di 1.500 euro. Inoltre, sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 15.000 euro.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nella tutela della salute pubblica e nella lotta agli illeciti nel settore turistico e della ristorazione. Le attività di controllo continueranno per garantire il rispetto delle norme e proteggere i consumatori.

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