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Cronaca

Incendia il citofono dell’ex moglie: arrestato in differita grazie a un video

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Il 47enne di Civitavecchia, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a atti persecutori nei confronti della sua ex moglie, è stato arrestato dai Carabinieri per l’ennesima aggressione nei suoi confronti. L’uomo, in preda alla rabbia e al tentativo di riavvicinarsi alla donna, si era recato più volte davanti alla sua abitazione, costringendola a rimanere chiusa in casa per l’intero pomeriggio.

Poco dopo, il 47enne ha incendiato il citofono condominiale, cercando poi di fuggire. Fortunatamente, alcuni passanti hanno avvertito i Carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente. Il sospetto è stato fermato mentre cercava di scappare, con l’accendino utilizzato per l’incendio ancora in suo possesso.

Grazie a un video girato dai condomini, che lo riprendeva mentre appiccava il fuoco, gli investigatori sono riusciti a arrestare l’uomo anche in differita, in applicazione della legge n. 168/2023, che permette l’arresto anche quando non avviene in flagranza di reato. L’uomo è stato successivamente portato in carcere, prevenendo ulteriori danni alla vittima.

Cronaca

Udine | Controlli nella Casa dell’Immacolata: trovati oggetti sospetti all’esterno della struttura

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Nella mattinata di oggi, le forze dell’ordine di Udine, sotto il coordinamento del Questore Domenico Farinacci, hanno effettuato un controllo approfondito presso la Casa dell’Immacolata, struttura fondata nel 1952 da Don De Roja. L’operazione, finalizzata a prevenire reati e contrastare fenomeni di devianza giovanile, ha coinvolto la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia Locale, con il supporto dell’unità cinofila.

Durante le verifiche, il personale ha ispezionato meticolosamente tutte le camerate, sia nell’edificio principale sia nelle aree esterne, senza rilevare alcuna irregolarità. Le operazioni si sono svolte in un clima di piena collaborazione, con la presenza di educatori, della responsabile della struttura e del direttore, garantendo ordine e sicurezza.

Tuttavia, l’ispezione dell’area esterna ha portato al ritrovamento di oggetti sospetti: due spranghe metalliche nascoste sotto un albero e un bilancino di precisione, avvolto in plastica trasparente, posizionato ai piedi di un altro albero. Inoltre, un albero nelle vicinanze presentava una sciarpa lunga legata a un ramo in alto, segno che potrebbe indicare un possibile punto di riferimento.

Il cane dell’unità cinofila ha mostrato particolare interesse per la zona, segnalando tracce di sostanze stupefacenti, seppur in quantità ormai irrisorie. Questo suggerisce che la presenza di droga, percepita dall’animale, potrebbe risalire a un utilizzo precedente.

L’operazione evidenzia l’attenzione delle autorità locali verso le problematiche legate alla sicurezza pubblica e sottolinea l’importanza della prevenzione anche nei contesti educativi e sociali. Le indagini proseguiranno per approfondire eventuali collegamenti con episodi di devianza registrati in precedenza.

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Cronaca

Napoli | Danno erariale milionario: 9 persone coinvolte nella gestione di SMA Campania S.p.A.

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Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli, su delega della Procura Regionale della Corte dei conti per la Campania, ha portato alla notifica di un invito a dedurre nei confronti di nove soggetti legati alla gestione di SMA Campania S.p.A., società in-house della Regione Campania. La vicenda ruota intorno a un presunto danno erariale stimato in quasi 5,8 milioni di euro, frutto di una gestione considerata irregolare dal 2012 al 2022.

Secondo le risultanze investigative, la società avrebbe sperperato risorse pubbliche attraverso pratiche amministrative scorrette. Tra le principali irregolarità, sono stati evidenziati pagamenti privi di adeguata documentazione giustificativa e un utilizzo improprio di carte ricaricabili destinate a spese urgenti. Alcuni di questi pagamenti sembrerebbero avere finalità personali, come l’acquisto di abbonamenti a piattaforme di intrattenimento digitale, effettuati persino in orari insoliti rispetto alle normali attività lavorative.

Un altro elemento emerso riguarda la violazione delle normative sugli appalti pubblici, con affidamenti diretti per servizi di autonoleggio e telefonia mobile, bypassando gare pubbliche e convenzioni CONSIP, e generando costi maggiori.

Sotto accusa anche le modalità di gestione delle risorse umane, con promozioni effettuate in modo discrezionale e senza procedure di selezione trasparenti. Le progressioni di carriera sarebbero state spesso formalizzate attraverso accordi interni anziché tramite meccanismi meritocratici. Analogamente, sono state segnalate irregolarità nella concessione di aumenti salariali definiti “superminimi”, concessi senza adeguate motivazioni o regole aziendali applicabili a tutti i dipendenti.

La responsabilità di queste anomalie è stata attribuita, a seconda dei casi, ai vertici aziendali dell’epoca e ad alcuni funzionari o dipendenti. Gli interessati, ora formalmente avvisati delle contestazioni, avranno la possibilità di consultare la documentazione probatoria, presentare le proprie deduzioni o chiedere di essere ascoltati dall’Autorità Giudiziaria contabile.

L’inchiesta evidenzia l’importanza di una gestione rigorosa e trasparente delle risorse pubbliche, specialmente in ambiti di grande rilevanza per il territorio.

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Cronaca

Grosseto | Smantellata rete di sfruttamento della prostituzione in tre città: 5 arresti

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Un’importante operazione condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Grosseto, ha portato all’arresto di cinque persone accusate di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’indagine, che si è sviluppata nell’arco di un anno, ha coinvolto le città di Grosseto, Prato e Milano, dove i militari hanno fatto luce su un vasto giro di attività illecite all’interno di centri estetici.

I primi sospetti sono nati durante controlli mirati, che hanno rivelato pratiche anomale in tre attività commerciali, trasformate in realtà in luoghi di prostituzione. Attraverso l’osservazione sul campo e l’ascolto delle testimonianze di numerosi clienti, gli inquirenti hanno ricostruito un sistema ben organizzato, basato su annunci online espliciti che indirizzavano gli interessati verso i locali in questione.

Un ruolo centrale nell’organizzazione è stato attribuito a un uomo, considerato il principale promotore dell’attività. Questo individuo avrebbe gestito in prima persona aspetti cruciali, come la locazione degli immobili utilizzati per gli incontri, il finanziamento delle piattaforme digitali che pubblicizzavano i servizi offerti e la comunicazione con le operatrici dei centri. La sua figura emerge anche in relazione ad altre vicende analoghe, confermando la sua esperienza nel settore illecito.

In ciascuno dei luoghi indagati operavano alcune donne, identificate come le responsabili della gestione diretta dei clienti e della supervisione delle attività all’interno dei centri. A queste si aggiungono altre persone indagate in stato di libertà per il loro supporto logistico, come i trasporti e altri tipi di assistenza alle operatrici.

Le indagini, arricchite da strumenti tecnologici avanzati e intercettazioni, hanno consentito di quantificare il volume d’affari della rete, stimato intorno al milione di euro annuo. Tuttavia, il procedimento si trova ancora nella fase preliminare e tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a un’eventuale condanna definitiva.

L’operazione rappresenta un chiaro segnale nella lotta contro lo sfruttamento e i reati connessi, evidenziando l’importanza di un controllo rigoroso nel settore commerciale e delle piattaforme digitali.

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