Attualità
Incontro sulla legalità economico-finanziaria a Tamai di Brugnera: 160 cittadini partecipano alla formazione
Lunedì 18 novembre, 160 cittadini di Tamai di Brugnera, tra cui ragazzi, genitori e membri della comunità, hanno preso parte a un incontro formativo organizzato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone in collaborazione con l’Associazione “La mafia non è solo sud” e le Associazioni locali, inclusa l’ASD Artistica Brugnera. L’incontro, che si è svolto nella sala dell’Oratorio Parrocchiale di Santa Margherita, ha avuto come tema centrale la convenienza della legalità economico-finanziaria.
La sessione ha avuto un inizio importante con l’intervento della Professoressa Irene Cover, Vice Presidente dell’Associazione “La mafia non è solo sud”, che ha fornito un quadro dettagliato sulla situazione del crimine nel Friuli Occidentale. Successivamente, il Colonnello Davide Cardia, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone, e il Luogotenente Fabio Marullo, Comandante del Nucleo Mobile del Gruppo di Pordenone, hanno approfondito il ruolo e le funzioni della Guardia di Finanza, con un focus particolare sui rischi legati al crimine e allo spaccio. Attraverso numerosi esempi concreti, i relatori hanno spiegato le conseguenze penali e amministrative per chi si lascia attrarre dalle lusinghe di attività illecite.
L’incontro ha suscitato un grande interesse, in particolare tra i giovani, che hanno partecipato attivamente, ponendo numerose domande ai relatori riguardo le tematiche trattate. La risposta della platea è stata positiva, confermando l’importanza di iniziative di sensibilizzazione che coinvolgono le comunità locali.
Questo evento sottolinea l’impegno continuo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone nel trasmettere i valori della legalità economico-finanziaria, lavorando in sinergia con le realtà civiche locali per sensibilizzare i cittadini, in particolare i più giovani, sui pericoli legati al crimine e sull’importanza di seguire una via di legalità.
Attualità
Via libera dal Senato, il nuovo Codice della Strada è legge
ROMA (ITALPRESS) – Con 83 voti favorevoli, 47 contrari e un’astensione, il Senato ha approvato in via definitiva il ddl in materia di sicurezza stradale con la delega al Governo per la revisione del codice della strada, che aveva già ottenuto il via libera della Camera.
“Più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera. E’ un risultato frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell’automotive ed esperti (esperti veri, non quelli che nelle ultime ore hanno diffuso fake news sulle maxi-multe per eccesso di velocità), con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane. Avanti così”, commenta su Instagram Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
La nuova legge sulla sicurezza stradale e modifiche al codice della strada introduce cambiamenti significativi per migliorare la sicurezza della circolazione, ridurre i rischi di incidenti e incentivare comportamenti responsabili alla guida.
La legge si articola su due assi principali: modifiche specifiche al Codice della Strada (Titoli I, III e IV) e alla normativa extra-codice, con particolare attenzione alla regolamentazione della micromobilità; delega al Governo per la revisione del sistema normativo in materia di motorizzazione e circolazione stradale, includendo una delegificazione di materie tecniche soggette a frequenti aggiornamenti.
Sul fronte del contrasto alla Guida in Stato d’Ebbrezza e Sotto l’Effetto di Droghe In linea generale la normativa rimane uguale. Si inasprisce, invece rispetto ai cosiddetti recidivi: Guida in Stato d’Ebbrezza: per i conducenti recidivi, è previsto il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche prima della guida per un periodo di due o tre anni, in base alla gravità dell’infrazione. Sarà inoltre obbligatorio installare il dispositivo alcolock, che impedisce l’accensione del motore se viene rilevato un tasso alcolemico sopra lo zero. Ritiro immediato della patente; guida sotto Effetto di Droghe: Semplificazione delle procedure per l’accertamento di consumo di droghe, eliminando la necessità di verificare lo stato di alterazione psico-fisica. La condotta sanzionata penalmente sarà la guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti, indipendentemente dallo stato di alterazione del conducente. In caso di positività, è prevista la revoca della patente e l’obbligo di visita medico-legale, con divieto di riottenere la patente per tre anni.
Viene introdotta la sospensione breve della patente per infrazioni gravi (es. circolazione contromano, mancato uso di cinture di sicurezza); telefonino al volante multe fino a 1400 euro e sospensione della patente fino a 3 mesi. Tra le nuove misure per i Neopatentati ed Educazione Stradale: divieto di guida di veicoli potenti esteso da uno a tre anni per i neopatentati, limitando l’uso di veicoli con potenza superiore a 75 kW/t. Questo per venire incontro alle esigenze delle famiglie, consentendo ai giovani di guidare l’unica auto familiare di media cilindrata; Corsi di educazione stradale nelle scuole con assegnazione di punteggi aggiuntivi sulla patente, per sensibilizzare i giovani ai rischi legati alle infrazioni.
Normativa su Autovelox e Zone a Traffico Limitato: Regole chiare per gli autovelox: Criteri uniformi per installazione e uso dei dispositivi, per ridurre il contenzioso; limitazioni nei controlli sulle ZTL: Evitare sanzioni multiple per chi, entrato correttamente, si trovi bloccato nella zona quando il divieto entra in vigore; si sta lavorando in via amministrativa per quanto riguarda la questione omologazione/approvazione.
Novità anche per quanto riguarda le norme per la Micromobilità e due ruote: Monopattini, Casco obbligatorio per tutti, contrassegno identificativo e assicurazione. I monopattini in sharing dovranno avere un dispositivo che ne impedisca l’uso fuori dalle aree consentite. Severe sanzioni per sosta irregolare e guida su strade pericolose; Ciclabilità: Introduzione di una distanza minima di sicurezza di 1,5 metri per il sorpasso dei ciclisti, sia in ambito urbano che extraurbano; Tutele per le due ruote: regole e presidi di sicurezza come i guard rail salvamotociclisti, per cui abbiamo stanziato anche incentivi per Comuni e province.
Sulla Sicurezza ai Passaggi a Livello: Adeguamento della segnaletica e regole di comportamento più chiare ai passaggi a livello, con possibilità di controllo remoto per violazioni pericolose.
Nuove Regole anche sulla Sosta: Spazi di sosta dedicati: Riservati alla ricarica dei veicoli elettrici, alle aree “kiss & ride” per stazioni e aeroporti e, gratuitamente, ai disabili. Fissato al 20% il minimo di aree di sosta gratuita; Si modifica la disciplina in materia di tariffazione della sosta al fine di introdurre una progressività della sanzione in ragione dell’entità della violazione. Le limitazioni alla circolazione urbana potranno essere imposte solo se sussistono congiuntamente le esigenze di riduzione di emissione inquinanti e di tutela del patrimonio culturale e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale. Nel rispetto dei criteri di adeguatezza e proporzionalità e tenuto conto, comunque, delle esigenze di mobilità e della tutela della produzione.
La delega al Governo per la Revisione del Codice della Strada permetterà la revisione del Codice del 1992, con inasprimento delle sanzioni per infrazioni pericolose e tutela dei soggetti più vulnerabili. Per una maggiore flessibilità, verranno delegificate le norme che richiedono aggiornamenti frequenti, tra cui: norme per veicoli eccezionali, storici o collezionistici; procedure di omologazione dei veicoli; processi di digitalizzazione delle infrastrutture stradali; dispositivi di sicurezza per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli. Infine, per l’abbandono degli animali su strada, fino a 7 anni di carcere se questo causa incidenti.
– Foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
Attualità
Allevamento al femminile, istituzioni e associazioni a confronto
SAN FELICE SUL PANARO (MODENA) (ITALPRESS) – Si è svolto presso l’Azienda Agricola Risaia del Duca l’evento conclusivo del progetto “Allevamento al Femminile”, un’iniziativa di Zoetis Italia che si propone di celebrare e dare visibilità al contributo delle donne nel settore zootecnico. Il progetto ha raccontato le storie di otto protagoniste, tra allevatrici e veterinarie attive in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, che, attraverso il loro impegno, stanno contribuendo a rendere l’allevamento un settore sempre più sostenibile e innovativo.
Il settore agricolo italiano sta vivendo una trasformazione significativa, e oggi il 28% delle aziende agricole è a guida femminile, con quasi 200.000 donne imprenditrici. Tuttavia, nonostante questa crescita, le donne continuano a confrontarsi con stereotipi, pregiudizi e barriere culturali che limitano il pieno riconoscimento e la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nel comparto zootecnico. In tale contesto, “Allevamento al Femminile” rappresenta una piattaforma per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che accompagnano la partecipazione femminile nel settore, e su come questa possa stimolare un’evoluzione verso pratiche più inclusive e orientate all’innovazione.
L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti delle principali associazioni di categoria, che hanno animato una tavola rotonda sul ruolo delle donne nel settore agricolo e zootecnico. Al confronto hanno preso parte Sonia Alvisi, Consigliera di Parità della Regione Emilia-Romagna, Giovanna Trambajolo, Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, Claudio Bovo, Direttore di ARAER, Lara Sanfrancesco, Direttrice di Unaitalia, e Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano ed Elena Miguel – Business Unit Director Livestock, Zoetis.
Durante l’evento, sono stati premiati otto esempi di eccellenza femminile, che con il loro impegno e la loro competenza, stanno trasformando il settore zootecnico e contribuendo al suo progresso, confermando l’importanza del ruolo delle donne nell’allevamento e nella zootecnia:
Andreina Melli: allevatrice di Reggio Emilia, gestisce l’azienda di famiglia dedicata alla produzione di Parmigiano Reggiano.
Lucia Zubiani: allevatrice di Guastalla (RE), con oltre 23 anni di esperienza nella conduzione dell’azienda familiare.
Elena Dorighi: veterinaria di Noceto (PR), esperta in buiatria.
Valeria Harper: veterinaria di Modena, specializzata nella gestione degli allevamenti di galline ovaiole.
Francesca Grapelli: giovane veterinaria di Moglia (MN), affermata nel settore suinicolo.
Nazzarena Piccinelli: veterinaria di Brescia (BS), con una solida carriera nell’allevamento di ruminanti e suini.
Adriana Busi: allevatrice di Borgo San Siro (PV), alla guida dell’azienda agro-zootecnica familiare, specializzata nella produzione di latte e nell’allevamento di bovini.
Sonia Falappa: veterinaria e allevatrice di Filottrano (AN), con un’esperienza ventennale nel settore avicolo.
“Questo evento rappresenta una tappa importante nel nostro impegno per promuovere diversità e inclusione nel settore zootecnico. Con il progetto Allevamento al Femminile, siamo orgogliosi di aver messo in luce il contributo delle donne in un comparto tradizionalmente dominato dalla presenza maschile. Ancora una volta, abbiamo voluto essere a fianco di coloro che si occupano del benessere degli animali, in linea con la nostra missione di prenderci cura del mondo e dell’umanità migliorando la salute animale. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e professionisti, siamo convinti di poter costruire un futuro più equo, innovativo e sostenibile, valorizzando il ruolo delle donne e favorendo un cambiamento positivo nell’allevamento” ha dichiarato Carmelo Lombardo, Amministratore Delegato di Zoetis Italia.
“Il settore zootecnica in passato è sempre stato quasi esclusivamente maschile. Con il tempo, però, sempre più donne si stanno affermando. Con quasi 200.000 imprenditrici attive in campagna, di cui 11.041 in Emilia-Romagna, il 28% delle Aziende agricole in Italia oggi è a guida femminile, una realtà che sta trasformando in maniera profonda il settore. Non è certo una percentuale paritaria e non è lo stesso nel settore zootecnico. Ma già così, l’impegno delle donne ha portato innovazione nel settore, oltre ad un’ulteriore e maggiore attenzione per la sostenibilità e la responsabilità sociale, l’educazione ambientale e alimentare.” Ha commentato Sonia Alvisi Consigliera di Parità Effettiva Regione Emilia-Romagna.
Ad ospitare l’evento è stata l’Azienda Agricola Risaia del Duca, un centro di ricerca agro-zootecnico d’eccellenza supportato da WAMGROUP, realtà industriale con sede a Ponte Motta di Cavezzo (MO) e leader mondiale nella produzione di macchine per il trattamento dei solidi sfusi e delle acque reflue. Risaia del Duca si distingue per il suo impegno verso pratiche sostenibili e innovative. Attraverso la gestione a basso impatto ambientale e il recupero di sottoprodotti agro-zootecnici, l’azienda dimostra di saper coniugare benessere animale e tutela dell’ambiente in una visione integrata di sostenibilità, economia circolare e sviluppo territoriale.
“Risaia del Duca è un’azienda agricola che ha fatto della sostenibilità e dell’inclusività i suoi valori guida. Nel nostro piccolo, in azienda collaborano quattro donne e siamo orgogliosi di essere partner di importanti iniziative come il progetto ‘Allevamento al Femminilè, che valorizza il ruolo delle donne nel settore zootecnico. Come realtà radicata nel territorio, crediamo fermamente nell’importanza della formazione di giovani imprenditrici e imprenditori consapevoli e attenti all’impatto delle aziende che si troveranno a gestire. Solo attraverso un approccio integrato potremo costruire un futuro più sostenibile per le nostre comunità”, sottolinea Ermanno Giacomin, Direttore di Risaia del Duca.
-foto ufficio stampa Zoetis –
(ITALPRESS).
Attualità
Per una Sanità più efficace un nuovo patto per l’aderenza terapeutica
ROMA (ITALPRESS) – Si è tenuto a Roma il convegno “L’importanza dell’aderenza alla terapia: un nuovo patto per la tutela dei pazienti”. La giornata, resa possibile grazie al contributo non condizionante del Gruppo Servier in Italia, ha riunito esponenti delle Istituzioni, del settore sanitario e dell’industria per affrontare il tema dell’aderenza terapeutica, ormai considerata una priorità strategica del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di miglioramento degli esiti clinici e della qualità di vita dei pazienti.
I saluti istituzionali sono stati aperti da Ilenia Malavasi, Membro XII Commissione della Camera dei Deputati, che ha evidenziato l’attenzione crescente della politica verso l’aderenza terapeutica, un aspetto che incide sia sulla salute dei pazienti che sulla sostenibilità del sistema sanitario. “L’aderenza terapeutica rappresenta una sfida complessa che richiede una visione sistemica e obiettivi chiari – ha dichiarato Malavasi -. Rendere misurabile l’aderenza, attraverso strumenti che analizzino i trend e individuino le aree critiche, è fondamentale per orientare strategie efficaci. Solo dati concreti e affidabili, definiti attraverso una partnership pubblico – privata, possono guidare le Istituzioni nella definizione di interventi mirati, migliorando l’efficacia delle terapie e garantendo un accesso equo alle cure”.
La discussione ha avuto inizio con il contributo di autorevoli esponenti del mondo sanitario, che hanno approfondito le sfide e le priorità per incrementare l’aderenza terapeutica. Manuela Bocchino dell’Istituto Superiore di Sanità, Massimo Volpe, Professore emerito di Cardiologia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e Massimo Sabatini, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, hanno messo in evidenza l’importanza della telemedicina e del monitoraggio continuo come strumenti strategici, evidenziando altresì come una comunicazione medico-paziente efficace possa contribuire in modo significativo al miglioramento della loro qualità di vita e al successo delle terapie.
Mentre Carlotta Lunghi, Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche all’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, ha illustrato il ruolo delle metodologie di analisi e dei sistemi di monitoraggio nel migliorare la persistenza e la copertura terapeutica, con un focus sulle terapie.
“Il monitoraggio continuativo rappresenta uno strumento essenziale per migliorare l’aderenza terapeutica, soprattutto nelle patologie croniche”, ha dichiarato Bocchino. “Introdurre un indicatore di aderenza a livello nazionale consentirebbe di rilevare in modo sistematico i trend, offrendo una visione chiara delle aree in cui intervenire per ottimizzare i percorsi terapeutici. Solo un approccio integrato e basato su dati oggettivi può incidere positivamente sulla salute pubblica e sulla sostenibilità del sistema sanitario, guidandoci verso l’adozione di misure mirate”.
Sabatini ha sottolineato inoltre il valore della continuità assistenziale del Medico di Medicina Generale: “Solo con un dialogo efficace tra tutte le componenti sanitarie possiamo costruire una risposta solida e sostenibile alle esigenze dei cittadini”. “Il Medico di Medicina Generale – ha proseguito – in particolare, può svolgere un ruolo determinante non solo nell’utilizzo di strumenti digitali e tecnologici, oltre che di soluzioni terapeutiche adatte come le combinazioni fisse per una gestione più efficace delle terapie, ma anche nel promuovere una comunicazione costante, indispensabile per intercettare i bisogni delle persone in cura e migliorarne la qualità di vita. Inoltre, trovo fondamentale valorizzare, oltre il concetto di aderenza, anche quello di persistenza. L’introduzione di un indicatore di aderenza fornirebbe una base affidabile per monitorare i progressi terapeutici, aiutando i professionisti sanitari a intervenire tempestivamente dove necessario”.
L’evento si è concluso con l’appello delle Istituzioni e dell’industria a collaborare per promuovere un patto di tutela dei pazienti e della sostenibilità sanitaria. E’ emerso come l’aderenza terapeutica non sia solo una responsabilità del paziente, ma un obiettivo condiviso che richiede sinergia e impegno a tutti i livelli, dai decisori politici fino ai professionisti sanitari e ai caregiver. Solo attraverso una collaborazione sistematica e integrata sarà possibile garantire una maggiore efficacia delle cure, riducendo al contempo i costi e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
– foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).
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