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Cronaca

Atto intimidatorio nel Palermitano: macabro messaggio mafioso ad Altofonte

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Ad Altofonte, nel cuore del Palermitano, si è consumato un inquietante episodio di stampo intimidatorio che ha sconvolto la comunità locale. Un imprenditore edile, noto e apprezzato nella zona, è stato oggetto di un messaggio dal chiaro significato mafioso: nel terreno retrostante la sua casa di Poggio San Francesco, ormai disabitata, sono stati ritrovati i resti di due animali brutalmente uccisi.

La scena, scioccante nella sua brutalità, ha richiamato simbolismi di tipo cinematografico: la testa di un cavallo è stata collocata sul sedile di un escavatore, mentre il corpo di una mucca gravida, squartato, è stato lasciato con il vitello accanto. Un gesto dal forte impatto simbolico, che richiama metodi di intimidazione mafiosa.

L’imprenditore ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri di Monreale, che hanno avviato le indagini. La vittima ha dichiarato di non aver ricevuto minacce o segnali di conflitto, rendendo ancora più misterioso il contesto dell’episodio.

L’amministrazione comunale di Altofonte ha espresso indignazione e solidarietà nei confronti dell’imprenditore, condannando con fermezza l’atto violento. La comunità locale, turbata da quanto accaduto, spera in una rapida identificazione dei responsabili, mentre le forze dell’ordine lavorano per chiarire il movente dietro questo macabro avvertimento.

Il caso mette ancora una volta in evidenza l’importanza della lotta alle dinamiche mafiose, che continuano a manifestarsi con atti crudeli e simbolici. La risposta collettiva della società civile e delle istituzioni si rivela fondamentale per arginare tali fenomeni e riaffermare i valori della legalità.

Cronaca

Fiano Romano: Intensificati i controlli dei Carabinieri: un arresto, 3 denunce, 9 segnalazioni

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Nel rispetto dei diritti degli indagati (da considerarsi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e in adempimento del diritto di cronaca, i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio a Fiano Romano, mirato alla prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità.

Durante l’operazione, che si è svolta nel pomeriggio e serata del 18 novembre, è stato arrestato un 53enne residente a Monterotondo, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice di Tivoli. L’uomo è gravemente indiziato di maltrattamenti contro familiari ed è stato trasferito nel carcere di Rebibbia a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Tre persone sono state denunciate durante i controlli: un 44enne italiano è stato trovato in possesso di un coltello senza giustificato motivo; un 29enne è stato denunciato per appropriazione indebita, sorpreso alla guida di un’auto su cui era stata formalizzata una denuncia da un’agenzia di autonoleggio; infine, un 31enne albanese, dopo un incidente autonomo, si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest.

Inoltre, 9 persone sono state segnalate alla Prefettura per il possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti destinate all’uso personale, con il sequestro di circa 15 grammi di hashish, 2 grammi di cocaina e 1 grammo di marijuana.

I Carabinieri, supportati dai colleghi del NAS di Roma, del NIL di Rieti e del Reparto Tutela Agroalimentare di Roma, hanno esteso i controlli a 3 attività commerciali di Fiano Romano. In uno dei ristoranti ispezionati sono state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie, con una sanzione di 4.500 euro e il sequestro di circa 150 chilogrammi di carne e pesce surgelati.

Complessivamente, oltre 200 persone sono state identificate e 150 veicoli controllati, con sanzioni per oltre 2.500 euro e il ritiro di 1 patente di guida.

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Cronaca

Incendia il citofono dell’ex moglie: arrestato in differita grazie a un video

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Il 47enne di Civitavecchia, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a atti persecutori nei confronti della sua ex moglie, è stato arrestato dai Carabinieri per l’ennesima aggressione nei suoi confronti. L’uomo, in preda alla rabbia e al tentativo di riavvicinarsi alla donna, si era recato più volte davanti alla sua abitazione, costringendola a rimanere chiusa in casa per l’intero pomeriggio.

Poco dopo, il 47enne ha incendiato il citofono condominiale, cercando poi di fuggire. Fortunatamente, alcuni passanti hanno avvertito i Carabinieri, che sono intervenuti tempestivamente. Il sospetto è stato fermato mentre cercava di scappare, con l’accendino utilizzato per l’incendio ancora in suo possesso.

Grazie a un video girato dai condomini, che lo riprendeva mentre appiccava il fuoco, gli investigatori sono riusciti a arrestare l’uomo anche in differita, in applicazione della legge n. 168/2023, che permette l’arresto anche quando non avviene in flagranza di reato. L’uomo è stato successivamente portato in carcere, prevenendo ulteriori danni alla vittima.

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Cronaca

Nas di Palermo chiudono tre B&B abusivi: sequestrati beni per tre milioni di euro

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I Carabinieri del NAS di Palermo hanno messo a segno un’importante operazione di controllo nel settore turistico-ricettivo, portando alla chiusura di tre Bed & Breakfast (B&B) operanti abusivamente nella città. Le strutture, che nel complesso hanno un valore di circa tre milioni di euro, sono state sequestrate a seguito di accertamenti condotti dai militari. L’operazione ha avuto come obiettivo la verifica delle condizioni igienico-sanitarie, strutturali e autorizzative delle strutture turistiche, nonché il rispetto delle normative relative alla conservazione e somministrazione di alimenti e bevande.

Durante i controlli, sono emerse numerose irregolarità, tra cui la mancanza delle necessarie autorizzazioni per l’avvio delle attività, carenze nelle condizioni igieniche e strutturali, insegne non conformi, e l’assenza delle procedure di autocontrollo aziendale. In particolare, sono stati riscontrati gravi problemi nella tracciabilità alimentare e nell’ampliamento arbitrario dei locali, con l’incremento dei posti letto senza le relative autorizzazioni. Uno dei B&B sequestrati è stato trovato in una situazione anomala: apparentemente una struttura ricettiva di piccole dimensioni, ma in realtà nascondeva un vero e proprio albergo con ventidue stanze e una capacità ricettiva di circa cento posti letto, un’ampliamento non autorizzato.

Oltre ai sequestri delle strutture, i Carabinieri hanno provveduto al sequestro di circa sessanta chili di alimenti, del valore di circa 1.500 euro, che erano in cattivo stato di conservazione e senza la necessaria rintracciabilità alimentare, mettendo a rischio la salute dei consumatori. Complessivamente, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 15 mila euro.

L’operazione evidenzia l’importanza dei controlli nel settore turistico per garantire la sicurezza e la qualità dei servizi offerti, oltre a tutelare la concorrenza leale tra le strutture ricettive.

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