Politica
Schlein “Siamo sulla strada giusta, abbiamo vinto con l’unità”
“Questa è una vittoria plurale e collettiva a cui hanno contribuito tutte le forze progressiste: ci indica la direzione per costruire l’alternativa alle destre. Abbiamo saputo vincere con l’umiltà e l’unità”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista a la Repubblica, dopo il voto delle regionali in Emilia-Romagna e Umbria, sottolinendo come “il calo vistoso dei partiti di governo dovrebbe spingerli a interrogarsi sulle politiche sbagliate che stanno portando avanti”.
Per la leader dem “è un risultato davvero straordinario che ci conferma sul territorio davanti a tutti gli altri partiti. Ovunque c’è stato un balzo impressionante. Abbiamo un Pd che da solo, in Emilia-Romagna, prende più voti dell’intera coalizione di centrodestra. Una roba clamorosa. I dati confermano che il Pd è il perno della costruzione dell’alternativa alle destre. E ci consegna una grande responsabilità, che infatti abbiamo sempre esercitato all’insegna della massima unità. Noi continueremo a perseguirla. I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta: non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza”.
Sul rischio che il M5S ritenga l’alleanza con il Pd un abbraccio mortale, Schlein chiosa: “Oggi è il giorno della festa collettiva e plurale, come sono state le nostre coalizioni. Poi, che il Pd abbia storicamente un radicamento maggiore sul territorio è vero. Ma resto fiduciosa che la generosità con cui si sono stretti i patti sui territori sarà la stessa con cui costruiremo un’alleanza ampia per conquistare domani il governo del Paese”.
-Foto: Agenzia Fotograma-
Politica
Stefania Proietti eletta presidente dell’Umbria: il centrosinistra torna alla guida della Regione
Stefania Proietti è ufficialmente la nuova presidente della Regione Umbria. La candidata sostenuta da centrosinistra e liste civiche ha ottenuto il 51,13% dei voti, superando la presidente uscente Donatella Tesei, rappresentante del centrodestra, che si è fermata al 46,17%. Il risultato sancisce una svolta per l’Umbria, confermando la capacità di Proietti di riunire un’ampia coalizione e intercettare un consenso trasversale.
Con il nuovo assetto, il centrosinistra guadagna una solida maggioranza nell’Assemblea legislativa regionale, con 12 consiglieri eletti: nove del Partito Democratico, uno del Movimento 5 Stelle, uno di Umbria Domani e uno di Alleanza Verdi e Sinistra. Il centrodestra avrà sette rappresentanti, così suddivisi: tre per Fratelli d’Italia, due per Forza Italia, uno per la Lega e Donatella Tesei in qualità di consigliere aggiunto come presidente uscente.
Sul fronte delle preferenze di partito, il Partito Democratico si conferma la forza trainante del centrosinistra con il 30,3% dei voti, mentre Fratelli d’Italia guida la coalizione di centrodestra con il 19,44%.
La vittoria di Stefania Proietti segna un ritorno alla guida della Regione per il centrosinistra, che negli ultimi anni aveva perso il controllo dell’Umbria. L’affermazione di Proietti rappresenta anche una testimonianza del crescente peso delle coalizioni civiche in grado di dialogare con i partiti tradizionali.
La nuova presidente ha dichiarato che si impegnerà a lavorare per tutti i cittadini umbri, puntando su temi come il rilancio economico, il potenziamento della sanità pubblica e la sostenibilità ambientale. L’attenzione ora si sposta sulla composizione della giunta regionale e sui primi passi del nuovo governo per affrontare le sfide che attendono l’Umbria nei prossimi anni.
Politica
Cgil e Uil confermano lo sciopero generale del 29 novembre: trasporti ferroviari esclusi
Roma, 19 novembre 2024 – Cgil e Uil hanno ribadito la loro decisione di procedere con lo sciopero generale del 29 novembre, proclamato contro la manovra economica del governo. L’astensione dal lavoro coinvolgerà tutti i settori, sia pubblici che privati, fatta eccezione per il trasporto ferroviario, che sarà regolarmente operativo.
La decisione arriva dopo l’invito della Commissione di garanzia sugli scioperi, che aveva richiesto l’esclusione dallo stop dei settori cruciali come trasporti, sanità e giustizia per garantire i servizi essenziali. I due sindacati, tuttavia, hanno deciso di accogliere parzialmente l’indicazione, limitando l’esclusione al solo comparto ferroviario.
Cgil e Uil contestano la manovra economica presentata dal governo, ritenuta inadeguata a fronteggiare le difficoltà delle famiglie e dei lavoratori. Tra i principali motivi della protesta ci sono la richiesta di maggiori investimenti in sanità e istruzione, un intervento deciso contro la precarietà del lavoro e una revisione delle misure fiscali considerate insufficienti per sostenere le fasce più deboli della popolazione.
Lo sciopero interesserà quindi trasporto pubblico locale, aereo e marittimo, oltre a uffici pubblici, scuole, sanità e giustizia, con possibili disagi in tutta Italia. Saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali previsti dalla legge, come il pronto soccorso e altre attività urgenti in ambito sanitario e giudiziario.
In un comunicato congiunto, i vertici di Cgil e Uil hanno sottolineato la necessità di un confronto serio con l’esecutivo, auspicando che il governo apra al dialogo per apportare modifiche alla legge di bilancio e rispondere alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini.
Lo sciopero del 29 novembre si preannuncia come un evento di forte impatto, volto a richiamare l’attenzione su questioni sociali ed economiche di grande rilevanza, con il rischio di ripercussioni significative sulla quotidianità di milioni di italiani.
Politica
Calderoli “L’autonomia verrà modificata, poi l’opposizione smetta di rompere”
“Io ho arato un campo incolto e se la Corte mi dà suggerimenti, sono contento. E’ stata l’opposizione a chiedere l’esame costituzionale dell’autonomia, quindi se ora applichiamo i suggerimenti costituzionali, nessuno deve più rompermi gli zebedei…”. Lo dice in un’intervista al quotidiano “La Repubblica” il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli. “Nonostante qualcuno pensi che io abbia preso negativamente il pronunciamento della Corte, non è così. Ho il massimo rispetto dei giudici costituzionali – aggiunge -. Certo, sarei stato più contento se mi avessero detto “tutto a posto”, ma ho l’umiltà e l’orgoglio di chi, avendo percorso una terra sconosciuta e nuova, possa anche avere commesso qualche errore. Io sono riuscito a fare approvare in Parlamento una legge sull’autonomia e non avevo verità in tasca”.
Calderoli osserva che “il pronunciamento della Corte mi serve per correggere una legge in modo che sia corrispondente a quanto la Costituzione prescrive”.
“Se faccio un mea culpa? “Rispetto alle censure della Consulta a mia discolpa ho il fatto di avere usato una prassi consolidata dal passato e di muovermi in un territorio incognito. Ad esempio. Sui livelli essenziali di prestazione. i lep, nel caso della sanità sono stati definiti con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri e sempre dpcm sono stati utilizzati per le misure anti Covid nel governo Conte. Però – spiega – questo strumento è considerato inidoneo per la definizione dei lep nell’autonomia differenziata. Se vogliono una fonte di rango primario, una legge del Parlamento o una legge delega, lo faremo”. “La mia legge”, rivendica Calderoli, “è fatta di 11 articoli e 45 commi, le Regioni di centrosinistra hanno contestato 43 dei 45 commi. La Consulta ha riscontrato 7 motivi su 60 di incostituzionalità che provvederemo a rimuovere. Risultato? L’impianto della legge ha retto”. E sul referendum spiega: “L’autonomia è solidale, forse anche troppo rispetto al comportamento di alcune Regioni.
A me il referendum non fa paura, perchè non ho mai creduto che fosse ammissibile. A Meloni manda a dire che senza autonomia niente premierato? E’ una competizione inesistente. I percorsi sono ampiamente separati e tali restano. Il premierato è una riforma costituzionale, richiede più tempo, ma vogliamo realizzarli entrambi”, conclude.
– foto: Agenzia Fotogramma –
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