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Cronaca

Pavia | Traffico di droga tra la Lombardia e la Calabria

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ADN24

Un’operazione su vasta scala condotta dalle forze dell’ordine italiane ha portato oggi all’arresto di 20 persone, accusate di far parte di una rete criminale dedita al traffico internazionale di droga. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e con il supporto del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pavia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, ha visto l’esecuzione di misure cautelari in diverse province italiane, tra cui Milano, Pavia, Reggio Calabria, Lecco e Piacenza.

Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata, composta da membri provenienti da diverse realtà criminali, tra cui i gruppi calabresi, albanesi e sudamericani. Questa rete aveva l’obiettivo di importare e distribuire ingenti quantità di stupefacenti, tra cui cocaina, hashish ed eroina, in particolare nelle piazze di Milano. Grazie a un rapporto privilegiato con le organizzazioni calabresi e a solide connessioni con i principali produttori magrebini, il gruppo riusciva a rifornire il mercato milanese e a gestire una fitta rete di distribuzione.

L’attività criminosa ha generato enormi profitti illeciti, stimati intorno agli 11 milioni di euro, che venivano sistematicamente riciclati attraverso circuiti bancari sommersi, gestiti principalmente da collettori cinesi. Il denaro veniva trasferito all’estero tramite il sistema del “fei eh ‘ien”, un metodo di trasferimento fondi che garantisce completa anonimato.

Nel corso dell’operazione, le forze dell’ordine hanno sequestrato circa 250 chili di droga destinati all’organizzazione, nonché 800 mila euro in contante, rinvenuti durante il trasferimento dei soldi all’estero. Tra i sequestri figurano anche 1000 chili di cocaina, 1000 chili di hashish e 173 chili di eroina.

Le indagini sono ancora in fase preliminare e la responsabilità degli arrestati sarà accertata solo al termine del procedimento penale. Questo intervento segna un importante passo nella lotta contro il narcotraffico e le attività di riciclaggio legate alla criminalità organizzata, contribuendo a smantellare una rete che aveva messo radici profonde nel tessuto criminale nazionale e internazionale.

Cronaca

Arrestato un 50enne serbo per maltrattamenti e furti in Croazia: scoperta una richiesta di estradizione

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Un uomo di 50 anni, originario della Serbia, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato San Lorenzo della Polizia di Stato dopo una segnalazione che lo coinvolgeva in un caso di maltrattamenti nei confronti della sua ex moglie. L’intervento è scattato dopo che la donna aveva denunciato i continui abusi subiti in ambito familiare.

Inizialmente, quando la polizia ha raggiunto il luogo della segnalazione, non ha trovato il soggetto. Tuttavia, grazie a sofisticati sistemi investigativi, gli agenti hanno scoperto che l’uomo era ricercato dalle autorità croate. Nel 2015, infatti, il 50enne era stato coinvolto in una serie di furti aggravati in Croazia e, il 17 ottobre 2023, era stato emesso un mandato di arresto internazionale per lui.

Dopo aver raccolto dettagli sulle sue generalità, gli agenti hanno avviato una serie di indagini che li hanno portati a localizzare l’uomo in un luogo a lui familiare. Una volta confermata la sua identità tramite una minuziosa osservazione, il soggetto è stato arrestato e condotto al Commissariato di Polizia per ulteriori verifiche.

La collaborazione con la Divisione SI.RE.NE., che gestisce le richieste di estradizione e i provvedimenti internazionali, ha permesso di notificare all’arrestato il mandato emesso dalle autorità croate. Ora, il 50enne serbo si trova sotto custodia nel carcere di Regina Coeli, a disposizione del Presidente della Corte di Appello di Roma, per gli sviluppi relativi alla sua estradizione verso la Croazia, dove dovrà rispondere dei reati commessi.

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Cronaca

Arrestato a Gallipoli un uomo condannato per maltrattamenti familiari

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Il 9 gennaio scorso, personale del Commissariato di P.S. di Gallipoli ha eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di un uomo di 46 anni, disoccupato e con numerosi precedenti penali, per reati contro il patrimonio e la persona. L’arresto è stato effettuato in esecuzione di una sentenza di condanna emessa dalla Procura della Repubblica di Lecce, che aveva stabilito una pena di reclusione di un anno per maltrattamenti nei confronti della madre, perpetrati tra il 2016 e il 2017.

Le indagini condotte dal Commissariato hanno svelato un quadro familiare segnato dalla violenza, con l’uomo che viveva con la madre e compiva ripetuti atti di sopraffazione. Le aggressioni fisiche erano accompagnate da continue richieste di denaro, destinate all’acquisto di alcolici. La situazione ha portato a gravi episodi di violenza, con il 46enne arrestato in flagranza di reato in un primo momento, mentre era in corso l’inchiesta.

A seguito del provvedimento di carcerazione, l’uomo è stato nuovamente arrestato e trasferito nel carcere di “Borgo San Nicola” di Lecce, dove dovrà scontare la pena residua stabilita dal Tribunale.

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Cronaca

Operazione contro una rete criminale a Brescia: truffe su vasta scala smantellate dalla Guardia di Finanza

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Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha avuto luogo nelle province di Brescia, Cremona e Mantova, coinvolgendo 45 finanzieri del Comando Provinciale di Brescia, con il supporto delle forze dell’ordine di altre province e l’assistenza di un’unità cinofila “cash-dog”. L’intervento è stato delegato dalla Procura della Repubblica di Brescia ed è mirato a smantellare un’associazione per delinquere responsabile di numerose truffe, perlopiù ai danni di persone vulnerabili.

L’indagine, condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Salò, ha rivelato l’esistenza di una rete criminale che operava principalmente attraverso il “porta a porta”. Gli indagati, infatti, vendevano falsi rilevatori di gas a prezzi gonfiati rispetto a quelli effettivi, sfruttando il loro contatto diretto con i clienti per indurli a firmare documenti con importi molto superiori a quelli inizialmente concordati. L’attività truffaldina ha coinvolto numerose vittime in diverse regioni d’Italia, tra cui Lombardia, Toscana, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Veneto, con oltre 200 episodi accertati.

L’operazione ha portato alla scoperta di un’organizzazione criminale con sede a Brescia, composta da 48 membri. Le indagini hanno rivelato che le somme indebitamente sottratte dalle vittime superano i 2,1 milioni di euro. Le perquisizioni effettuate ieri hanno lo scopo di individuare ulteriori tracce di questa somma e di raccogliere prove a carico dei responsabili.

La Guardia di Finanza ha garantito la massima trasparenza nelle operazioni, affermando che gli indagati devono essere considerati presunti innocenti fino a un eventuale giudizio definitivo da parte delle autorità competenti.

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