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Economia

L’economia italiana tra sfide e opportunità: focus sulle ultime misure

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L’Italia sta affrontando una serie di sfide economiche che coinvolgono tanto il settore pubblico quanto quello privato. Con l’inflazione ancora sotto controllo, ma comunque presente, e una crescita economica che stenta a decollare, il governo ha recentemente annunciato nuove misure per stimolare l’economia.

Secondo le previsioni, la crescita del PIL italiano per il 2024 dovrebbe essere moderata, ma al contempo si cercano soluzioni per favorire l’occupazione, in particolare tra i giovani e le donne. Le politiche fiscali hanno visto un aumento dei fondi destinati al settore welfare, mentre si è cercato di alleggerire la pressione fiscale per le piccole e medie imprese. Tra gli interventi più rilevanti, c’è l’incremento degli investimenti pubblici in infrastrutture e innovazione tecnologica, destinati a rilanciare l’industria e la digitalizzazione.

Tuttavia, rimangono aperte questioni cruciali come il debito pubblico, che continua a crescere, e la gestione delle risorse per garantire una crescita stabile e inclusiva. Inoltre, le misure a sostegno delle famiglie e dell’occupazione, pur essendo apprezzate, sono oggetto di dibattito per quanto riguarda la loro efficienza a lungo termine.

Nel contesto internazionale, l’Italia sta cercando di consolidare le proprie relazioni economiche con i paesi europei e con i mercati globali, al fine di migliorare la competitività e incrementare gli scambi commerciali. Tuttavia, il panorama geopolitico, caratterizzato da conflitti internazionali e incertezze globali, rappresenta una minaccia per la stabilità economica dell’Unione Europea, e quindi anche per l’economia italiana.

In sintesi, sebbene ci siano segnali di crescita, le sfide per l’economia italiana restano rilevanti. Le prossime mosse del governo saranno fondamentali per stabilire se riuscirà a promuovere un rilancio duraturo e inclusivo.

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Bonus 100 euro: tutto quello che c’è da sapere

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bonus 100 euro, una delle novità previste dalla legge di Bilancio 2024, arriverà prima di Natale come anticipo delle misure che entreranno in vigore dal prossimo anno. Il contributo, pari a 100 euro netti, sarà riconosciuto direttamente in busta paga ai lavoratori dipendenti, e segna un ampliamento rispetto alle misure precedenti.

Chi può beneficiare del bonus? La platea dei beneficiari è stata estesa, passando da un milione a oltre un milione e mezzo di lavoratori. Per poter ricevere il bonus, i requisiti sono chiari:

  1. Essere un lavoratore dipendente: sono esclusi i liberi professionisti e le partite IVA.
  2. Avere un reddito fino a 28.000 euro annui, con l’aggiunta di un altro requisito importante: avere almeno un figlio a carico.

Questo bonus si inserisce in un più ampio contesto di misure di sostegno alle famiglie e al potere d’acquisto, volto a dare una boccata d’aria ai cittadini in vista delle festività natalizie.

Come funziona? Il bonus sarà erogato direttamente in busta paga, ed è previsto come un contributo una tantum. I dipendenti che rientrano nei requisiti previsti riceveranno quindi 100 euro netti senza dover fare alcuna richiesta, direttamente sullo stipendio di dicembre.

Questo intervento, sebbene non strutturale, rappresenta un aiuto immediato a favore delle famiglie con figli, in un periodo in cui le spese natalizie possono gravare sul bilancio familiare.

Il governo italiano ha previsto che la legge di Bilancio, che introdurrà altre misure economiche per il 2024, arrivi in via definitiva nelle prossime settimane, ma il bonus 100 euro anticipa già alcune delle disposizioni più attese.

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Economia

Istat conferma inflazione ferma a ottobre, +0,9% su anno

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Nel mese di ottobre 2024, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e aumenta dello 0,9% su base annua (da +0,7% del mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo rileva l’Istat diffondendo i dati definitivi sui prezzi al consumo. La lieve accelerazione del tasso d’inflazione riflette principalmente l’andamento dei prezzi dei Beni alimen-tari non lavorati (da +0,3% a +3,4%) e, in misura minore, l’attenuazione della flessione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -11,0% a -10,2%) e l’accelerazione degli Alimentari lavorati (da +1,5% a +1,7%) e dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,0%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dal rallentamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +10,4% a +3,9%) e dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +3,6%). Nel mese di ottobre l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,8% e quella al netto dei soli beni energetici sale a +1,9% (da +1,7%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni registra una flessione meno ampia rispetto al mese preceden-te (da -0,9% a -0,5%) e quella dei servizi risulta in decelerazione (da +2,8% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +3,2 punti percentuali (dai +3,7 di settembre). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano su base tendenziale (da +1,0% a +2,0%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +0,5% a +1,0%).
La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse compo-nenti: da una parte, la crescita dei prezzi Beni energetici regolamentati (+7,1%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,7%) e lavorati (+0,2%) e dei Servizi vari (+0,4%); dall’altra, la diminuzione dei prezzi dei Servi-zi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%), dei Beni energetici non regolamentati (-0,9%), dei Beni durevoli (-0,3%) e non durevoli (-0,2%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fon-do. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,0% su base annua (in accelerazione da +0,7% di settembre). L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.
“A ottobre l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale – fa sapere l’Istituto -. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul “carrello della spesa” (+2,0% da +1,0%). Al contrario, i prezzi dei Beni energetici accentuano il calo su base annua (-9,0% da -8,7%). Tra i servizi, si attenua la crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) mentre quelli dei trasporti evidenziano una lieve accelerazione (+3,0% da +2,4%). A ottobre, l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta all’1,0%”.

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Economia

Parmigiano Reggiano lancia negli Usa campagna “Pronunciation Challenge”

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Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha lanciato negli Usa la campagna “Pronunciation Challenge” volta a informare e aiutare i consumatori statunitensi, da sempre innamorati del prodotto, a distinguere l’originale Dop italiana dai formaggi similari presenti sul mercato. Condotta dallo chef e personaggio televisivo canadese David Rocco, la sfida, che si protrarrà fino al 25 novembre, consiste nell’invitare i passanti fermati per strada a tentare di pronunciare correttamente il nome “Parmigiano Reggiano” (non facile per gli anglofoni) davanti a una telecamera, distribuendo scaglie di formaggio come premio di consolazione, con l’obiettivo di esortarli ad astenersi dall’utilizzare termini fuorvianti come “parmesan” o “parm”.
La campagna ha immediatamente trovato una sostenitrice d’eccezione: Whoopi Goldberg, l’attrice premio Oscar da sempre innamorata del Parmigiano Reggiano. Durante la rubrica Whoopìs Favorite Things nel programma The View sulla tv ABC, che nel 2024 sta registrando una media di due milioni e mezzo di spettatori a puntata, Goldberg ha infatti mostrato una forma di Parmigiano Reggiano serigrafata con il suo volto e con l’hashtag della campagna #sayparmigianoreggiano, esibendosi in una (quasi) perfetta pronuncia del nome della Dop. La campagna, che punta ad attirare l’attenzione dei consumatori e a rafforzare l’identità del vero Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti, prevede infatti anche un concorso a premi sui social media che incoraggia il pubblico statunitense a registrare e condividere i propri tentativi utilizzando questo hashtag sui propri canali: il primo classificato riceverà una forma intera di Parmigiano Reggiano, il secondo una mezza forma di formaggio, il terzo tre spicchi.
Gli Stati Uniti rappresentano il più grande mercato estero della Dop, con oltre 14.000 tonnellate esportate nel solo 2023 (+7,7% rispetto al 2022), pari al 22,5% della quota export. Inoltre, nel primo semestre 2024, le esportazioni hanno segnato un +21,7% sullo stesso periodo del 2023 (7.736 tonnellate vs 6.359). Proprio per tutelare il grande amore che i consumatori americani dimostrano per il Parmigiano Reggiano, il Consorzio sta portando avanti una battaglia contro la possibilità che prenda piede un contesto di misure restrittive al commercio dei latticini. Negli Usa, infatti, il Parmigiano Reggiano copre meno del 5% del mercato dei formaggi duri e viene venduto a un prezzo doppio di quello dei parmesan locali. Inoltre, la Dop viene venduta a 20 dollari a libbra, a differenza dei 10 dollari a libbra del parmesan. Negli Stati Uniti chi compra il Parmigiano Reggiano fa una scelta consapevole: ha infatti un 95% di mercato di alternative che costano la metà.

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