Cronaca
Cosenza | Truffa bonus edilizi, sequestro di 5,7 milioni di euro
Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 5,7 milioni di euro, a seguito di una truffa aggravata ai danni dello Stato. I protagonisti dell’operazione, tre persone fisiche e una società, sono accusati di aver creato un sistema fraudolento per ottenere crediti fiscali inesistenti, utilizzando illecitamente i bonus statali destinati alla ristrutturazione edilizia, tra cui il “Bonus Facciate”, “Ecobonus”, “Super Sisma Bonus” e il “Recupero del patrimonio edilizio”.
Le indagini sono partite dalla verifica fiscale di una società che operava nel settore delle ristrutturazioni. I Finanzieri hanno scoperto che la società aveva emesso fatture per lavori mai realizzati, creando crediti d’imposta fittizi per un valore di oltre 5,7 milioni di euro. Tali crediti venivano poi utilizzati per abbattere debiti verso l’Erario, l’INPS e altri Enti Locali, o ceduti a terzi, inducendo in errore l’Amministrazione Finanziaria.
I responsabili, tra cui l’amministratore della società, un imprenditore e un commercialista, sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, dichiarazione fraudolenta e indebita compensazione, tramite la creazione di false dichiarazioni relative a lavori edilizi mai effettuati. A seguito delle verifiche, tra cui l’analisi di documentazione fiscale e testimonianze di clienti ignari, è emerso che le opere per le quali erano stati richiesti i crediti non erano mai state eseguite.
Il sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari, ha riguardato beni mobili, immobili e crediti d’imposta per un valore complessivo di 5,7 milioni di euro, a garanzia dell’importo illecito ottenuto. L’operazione evidenzia l’impegno delle Forze dell’Ordine nel contrastare i crimini finanziari, tutelando la sicurezza economica del Paese e preservando la correttezza del mercato. Come sempre, gli indagati sono presunti innocenti fino a una sentenza definitiva di condanna.
Cronaca
Bergamo | Truffa aggravata ai danni dello Stato, un arresto
Una vasta operazione della Guardia di Finanza di Bergamo ha portato oggi all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di un soggetto accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di agricoltori della provincia. L’indagine, avviata dalla denuncia della locale Direzione Provinciale dell’INPS nel novembre 2022, ha rivelato un ingente sistema fraudolento che ha causato danni superiori agli 11 milioni di euro.
L’inchiesta ha avuto origine grazie a controlli interni all’INPS, che hanno permesso di individuare un meccanismo truffaldino ideato da tre individui. Due di questi si occupavano di reclutare agricoltori bergamaschi promettendo loro la possibilità di anticipare il pensionamento o aumentare l’importo della pensione versando contributi volontari all’INPS. Tuttavia, i soldi raccolti venivano intascati dagli indagati, che, con la complicità di un funzionario dell’INPS, inserivano falsi contributi nel sistema informatico dell’ente previdenziale. Questo ha consentito di erogare pensioni e indennità non dovute, causando un danno economico significativo.
Con il pensionamento del funzionario coinvolto, il sistema fraudolento è stato modificato. Gli estorsori hanno continuato a ingannare cittadini bergamaschi, promettendo loro il miglioramento dei trattamenti pensionistici in cambio di somme di denaro. Complessivamente, circa 200.000 euro sono stati versati dai malcapitati, ma senza ottenere alcun beneficio. In totale, sono 130 le vittime che si sono viste sottrarre somme di denaro, credendo di contribuire a un sistema legittimo.
Le indagini hanno portato all’arresto di un indagato, al sequestro preventivo dei 200.000 euro, e alla revoca dei trattamenti pensionistici oggetto dell’indagine. L’INPS avvierà inoltre le procedure di recupero dei fondi illeciti erogati.
Questa operazione testimonia l’impegno delle forze di polizia nel contrasto ai crimini economici, finalizzato a proteggere le risorse pubbliche e restituire alla collettività quanto sottratto in modo illecito. Si sottolinea che le indagini sono ancora in fase preliminare e le responsabilità degli indagati saranno definitivamente accertate solo con una sentenza irrevocabile.
Cronaca
Marghera (VE) | Arrestato uomo per furto e minacce a un passante
Nella serata di domenica, un intervento tempestivo da parte della Polizia di Stato ha portato all’arresto di un uomo accusato di rapina a Marghera, nella zona di Piazzale Concordia. Gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Venezia sono intervenuti a seguito di una segnalazione che segnalava un tentativo di furto in strada.
Secondo quanto ricostruito, l’uomo, di nazionalità straniera, avrebbe avvicinato un passante per sottrargli il portafoglio. Nel tentativo di fuggire con il bottino, il rapinatore ha minacciato la vittima e l’ha colpita alla mano con un contenitore di latta, dotato di un bordo tagliente. La reazione della vittima ha attirato l’attenzione di alcuni passanti che si sono subito prodigati per bloccare l’aggressore, impedendo la sua fuga.
Gli agenti arrivati rapidamente sul luogo dell’incidente hanno individuato il presunto rapinatore e lo hanno arrestato. Durante le operazioni di controllo, è stato rinvenuto sul posto il barattolo utilizzato per l’aggressione. L’uomo, che è stato tradotto in carcere, è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere in attesa degli sviluppi del procedimento legale.
Questo episodio dimostra la prontezza e l’efficacia degli interventi della Polizia di Stato nel garantire la sicurezza dei cittadini, nonché l’importanza della collaborazione tra la polizia e i cittadini nel contrasto ai crimini.
Cronaca
La Spezia | Fatture false per quasi 2 milioni di euro, arrestato imprenditore
Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di La Spezia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di La Spezia. La misura riguarda un imprenditore della zona, Salvatore Picarella, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti, un reato previsto dall’articolo 8 del Decreto Legislativo 74/2000.
Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza si sono concentrate sulla gestione di quattro società operanti nel settore edilizio, tutte riconducibili all’indagato. Secondo le ricostruzioni, le aziende sarebbero state utilizzate per emettere false fatture, senza mai presentare dichiarazioni fiscali regolari. L’importo complessivo delle fatture sospette, risalenti al periodo tra il 2017 e il 2022, ammonta a quasi 2 milioni di euro.
Nel corso dell’inchiesta sono stati identificati e denunciati ulteriori 16 soggetti, che avrebbero utilizzato le fatture false nelle dichiarazioni dei redditi. Le aziende coinvolte si trovano nelle province di La Spezia, Lucca e Massa Carrara. Le posizioni di queste persone sono attualmente al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.
A seguito dell’interrogatorio preventivo, Picarella ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande, e il Giudice per le indagini preliminari ha deciso di applicare nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e possibili irregolarità fiscali.
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