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Cronaca

Lamezia Terme (CZ) | Sequestro di oltre 4 milioni di sigarette elettroniche e prodotti da fumo

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Un’operazione congiunta tra la Guardia di Finanza di Catanzaro e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di materiali legati al mercato dei tabacchi. L’attività, finalizzata a contrastare le violazioni del Testo Unico Accise, ha portato alla scoperta di oltre 4 milioni di pezzi, tra sigarette elettroniche, cartine e filtri di dubbia provenienza, conservati in un magazzino a Curinga, in provincia di Catanzaro.

Le verifiche sono scaturite da un’indagine approfondita condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, con il supporto del Gruppo di Lamezia Terme e l’analisi tecnica svolta dai funzionari ADM. Le investigazioni hanno permesso di individuare un’attività commerciale priva delle autorizzazioni necessarie per operare nel settore, come previsto dalla normativa in materia di accise.

Nel magazzino associato a questa attività sono stati rinvenuti materiali che, oltre a non essere conformi alle regolamentazioni, erano destinati alla vendita su una piattaforma di e-commerce, aggirando i controlli fiscali e normativi. Tra i beni sequestrati figurano anche prodotti che equivalgono a oltre 40 kg convenzionali di tabacco.

L’operazione ha portato alla denuncia di un imprenditore di nazionalità rumena, titolare dell’attività coinvolta. Le accuse comprendono la sottrazione al pagamento delle accise sui tabacchi e la vendita non autorizzata, in violazione delle disposizioni previste dal Testo Unico Accise. L’evasione fiscale è stata stimata in circa 14.500 euro.

Il caso è ora al vaglio della Procura della Repubblica di Lamezia Terme. È fondamentale sottolineare che, in conformità al principio di presunzione di innocenza, l’indagato non può essere ritenuto colpevole fino a eventuale sentenza definitiva. Al momento, le attività investigative si trovano nella fase preliminare.

Questa operazione conferma l’attenzione delle autorità nel contrastare i fenomeni di evasione fiscale e le irregolarità nel mercato dei prodotti legati al tabacco, settori soggetti a rigide regolamentazioni per tutelare il consumo legale e garantire il rispetto delle normative vigenti.

Cronaca

Teramo | Falso cieco beccato in bicicletta, truffa da oltre 98.000 euro

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La Guardia di Finanza di Giulianova ha eseguito un sequestro preventivo di beni nei confronti di un sessantenne di origini foggiane, domiciliato a Martinsicuro (TE), accusato di aver percepito indebitamente pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento, per un totale superiore ai 98.000 euro. Il soggetto, che si era dichiarato cieco assoluto, avrebbe ricevuto i benefici statali dal 2017 su un conto bancario a San Benedetto del Tronto, ma le indagini hanno rivelato che non soffriva di alcun deficit visivo che giustificasse il riconoscimento dello status di disabilità.

A far scattare le indagini è stata una segnalazione anonima al numero “117” della Guardia di Finanza. Gli accertamenti, anche supportati da filmati, hanno dimostrato che l’indagato era perfettamente in grado di svolgere attività quotidiane, come camminare autonomamente senza ausili, attraversare strade trafficate, fare la spesa da solo e addirittura guidare la bicicletta per diversi chilometri, condotte incompatibili con la condizione di cecità assoluta.

La truffa ai danni dello Stato è stata quindi confermata, con il risultato di un deferimento alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Oltre al sequestro preventivo dei beni, il caso è stato segnalato alla Corte dei Conti per il danno erariale causato.

Questa operazione evidenzia il continuo impegno della Guardia di Finanza nella tutela delle risorse pubbliche e nella lotta contro gli abusi ai danni delle fasce più vulnerabili della società, per garantire che i fondi siano utilizzati esclusivamente per i fini previsti dalla legge.

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Cronaca

Roma | Abbattimento di manufatti abusivi

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Questa mattina, un imponente dispositivo di sicurezza è stato attuato dalla Questura di Roma per eseguire l’abbattimento di alcuni manufatti abusivi situati in via di Costamagna. L’operazione, pianificata in dettaglio con un’ordinanza di servizio del Questore di Roma, ha visto l’impiego coordinato di diverse forze di polizia, con l’obiettivo di garantire l’esecuzione dei provvedimenti di demolizione in piena sicurezza.

L’area interessata è stata immediatamente cinturata, per prevenire eventuali azioni di disturbo da parte di soggetti che potrebbero aver voluto ostacolare l’operazione o sostenere gli occupanti degli edifici abusivi. La gestione dell’intera operazione è stata affidata al dirigente del commissariato di zona, che ha coordinato le forze sul campo per assicurare una cornice di sicurezza adeguata.

Il lavoro di demolizione è stato svolto da tecnici specializzati, incaricati dal municipio di eseguire le operazioni in conformità alle normative. L’obiettivo di questa azione è quello di restituire l’area alla legalità, intervenendo in modo deciso per migliorare sia la sicurezza pubblica che quella urbana. L’iniziativa rappresenta un esempio di coordinamento efficiente tra le forze di polizia e le autorità locali, che operano congiuntamente per garantire l’ordine e la legalità nelle zone urbane della capitale.

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Cronaca

Rovigo | Prodotto ittico illegalmente pescato, sequestro di 431 kg

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Il 12 novembre, le forze di polizia del Comando Provinciale di Rovigo, durante una serie di controlli mirati sul territorio, hanno intercettato quattro veicoli che trasportavano prodotti ittici pescati illegalmente nel Fiume Po. L’operazione, condotta dalla Tenenza di Loreo e dalla Sezione Operativa Navale di Porto Levante, ha visto la collaborazione con il Servizio Veterinario dell’ULSS 5 Polesana per verificare la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti, e si è svolta alle prime luci dell’alba nel comune di Porto Viro, località Donada.

I controlli hanno rivelato che i veicoli erano destinati al trasporto di oltre 400 chilogrammi di pesce d’acqua dolce, che, pur risultando idoneo al consumo umano, non rispettava le normative di tracciabilità e sicurezza alimentare. I pesci sono stati quindi sottoposti a ispezione sanitaria, e successivamente inviati al Mercato Ittico di Porto Viro per essere messi in vendita, con l’obbligo che i ricavi derivanti dalla vendita venissero versati all’Erario.

Oltre alla violazione in ambito sanitario e di tracciabilità, sono state riscontrate irregolarità anche sul piano del trasporto: una delle autovetture utilizzate per il trasporto risultava priva di revisione biennale, motivo per cui tutti e quattro i mezzi sono stati sottoposti a fermo amministrativo. A carico dei conducenti sono state elevate sanzioni per un totale di oltre 5.500 euro, con l’accusa di utilizzo improprio dei veicoli.

L’operazione ha avuto l’obiettivo di tutelare l’ambiente e garantire la sicurezza del commercio ittico, intervenendo contro attività illegali che potrebbero danneggiare l’ecosistema del Delta del Po e mettere a rischio la salute pubblica. Le forze di polizia hanno sottolineato come l’azione dimostri il continuo impegno nel contrastare il commercio illecito e garantire che le pratiche commerciali siano svolte nel rispetto delle normative ambientali e sanitarie.

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