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Cronaca

Bolzano | Immigrazione clandestina, controlli di confine

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Lunedì scorso, durante le abituali operazioni di pattugliamento lungo il valico del Brennero, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Brennero hanno arrestato un cittadino albanese di 55 anni, identificato come I. X., che tentava di entrare clandestinamente in Italia a bordo di un treno proveniente da Monaco di Baviera e diretto a Verona.

L’uomo ha attirato l’attenzione degli agenti a causa del suo comportamento nervoso e insofferente durante il controllo di routine, motivo per cui è stato fatto scendere dal treno e accompagnato presso gli uffici di polizia per ulteriori accertamenti. Durante il controllo, è emerso che I. X. aveva numerosi precedenti penali, tra cui reati di vario tipo, e risultava essere già stato espulso dall’Italia nel marzo del 2019, quando fu rimpatriato in Albania dopo essere stato arrestato ad Ascoli Piceno.

Nonostante il suo rimpatrio, l’uomo aveva tentato di rientrare illegalmente nel Paese passando per la Germania. Per questo motivo, è stato arrestato per ingresso clandestino e messo a disposizione della Procura della Repubblica di Bolzano. Successivamente, il Questore di Bolzano ha emesso un Decreto di Espulsione, accompagnato da un ordine di trasferimento all’Aeroporto di Milano Malpensa, dove, nella serata di ieri, I. X. è stato imbarcato su un volo per Tirana.

Il Questore Paolo Sartori ha sottolineato l’importanza dei controlli sistematici lungo la zona di confine del Brennero, che coinvolgono diverse forze di polizia italiane, austriache e tedesche, per prevenire l’ingresso illegale di stranieri non in regola, spesso con precedenti penali, e per contrastare reati legati all’immigrazione clandestina.

Cronaca

Varese | Associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, 47 misure cautelari

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Un’operazione internazionale di contrasto alle frodi fiscali ha portato all’emissione di 47 provvedimenti restrittivi nei confronti di individui coinvolti in un’organizzata frode IVA intracomunitaria nel commercio di prodotti informatici. La Procura Europea di Milano e Palermo, con il supporto delle forze di polizia italiane e dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria, ha coordinato l’indagine che ha smascherato una complessa rete di frode legata a operazioni di tipo “carosello”, un sistema attraverso il quale veniva evasa l’IVA in transazioni commerciali transnazionali.

Gli arresti hanno colpito 34 persone, mentre 9 sono state poste agli arresti domiciliari e 4 sono state interdette da determinate attività. Tra gli arrestati figurano anche 7 individui destinatari di Mandati di Arresto Europei, localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria. Sono stati sequestrati beni, denaro e patrimoni immobiliari per oltre 520 milioni di euro, una cifra pari all’ammontare dell’IVA evasa attraverso il sistema fraudolento.

L’indagine ha rivelato che la frode, operante dal 2020 al 2023, si estendeva su diversi Paesi dell’Unione Europea, tra cui Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania. Il sistema si fondava sull’interposizione di società fantasma, le cosiddette “cartiere”, che acquistavano prodotti senza applicare l’IVA per poi rivenderli a prezzi sottocosto, aggirando l’obbligo fiscale. A beneficiare di questo schema fraudolento non solo erano imprenditori senza scrupoli, ma anche esponenti della criminalità organizzata, in particolare mafie siciliane e camorristiche, che investivano i proventi di attività illecite nel circuito delle frodi, contribuendo al riciclaggio del denaro.

L’operazione ha coinvolto oltre 160 perquisizioni in 30 diverse province italiane e in vari Paesi europei ed extraeuropei, come Svizzera ed Emirati Arabi, e ha visto il coinvolgimento di oltre 200 indagati e più di 400 società. L’indagine ha fatto emergere un sistema fraudolento di fatturazione falsa che ha comportato una perdita complessiva di circa 1,3 miliardi di euro, frutto di transazioni di merci a basso prezzo, con danni significativi per le casse dello Stato e per l’economia legale.

I sequestri di beni, che comprendono complessi residenziali e immobiliari, si aggiungono all’impegno delle forze di polizia e della Procura Europea nel contrasto alla criminalità economica e nell’arginare l’evasione fiscale, che danneggia la concorrenza leale e ostacola lo sviluppo economico. Nonostante la gravità dei crimini emersi, la presunzione di innocenza degli indagati rimane valida fino a un eventuale giudizio definitivo.

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Cronaca

Nocera Inferiore (SA) | Scoperta officina usata per la ricettazione di motorini

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Un ventiquattrenne di Nocera Inferiore, identificato come B.M., è stato deferito all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di ricettazione, nell’ambito di un’operazione di controllo condotta dalla Polizia di Stato. Gli agenti del Commissariato di Nocera Inferiore, durante un’attività di monitoraggio nel quartiere Cicalesi, hanno riscontrato alcune irregolarità in un’autofficina, che ha attirato la loro attenzione.

Nel corso del controllo, il giovane è stato trovato in possesso di componenti di motocicli di provenienza sospetta, ritenuti illeciti. I pezzi di ricambio sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine, mentre il ventiquattrenne è stato denunciato in stato di libertà per il reato di ricettazione. Le indagini proseguono per chiarire l’intera vicenda.

Si precisa che, nel rispetto della presunzione di innocenza, eventuali giudizi di responsabilità saranno determinati solo in seguito ai pronunciamenti definitivi dell’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Avellino | Resistenza a pubblico ufficiale, arrestato uomo con precedenti penali

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Un uomo di 47 anni, con precedenti penali, è stato arrestato dagli agenti della Questura di Avellino con l’accusa di lesioni personali, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’arresto è avvenuto in flagranza di reato dopo un intervento della polizia in risposta a una segnalazione che indicava una lite con aggressione fisica e minacce all’interno di un condominio nel centro della città.

L’aggressore, in evidente stato di agitazione, aveva preso di mira un altro condomino, scatenando la lite a causa di un disaccordo riguardante il parcheggio di un’automobile sotto l’edificio. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha proseguito con il suo comportamento violento, manifestando resistenza anche nei confronti dei poliziotti che cercavano di sedare la situazione. Nonostante gli sforzi per riportare l’ordine, l’individuo ha reagito con violenza, costringendo la polizia a intervenire con fermezza.

L’arrestato è stato condotto in Questura, dove gli agenti hanno ricostruito quanto accaduto prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Dopo gli accertamenti, il Pubblico Ministero ha disposto la sua detenzione presso la Casa Circondariale di Avellino, in attesa della convalida dell’arresto. Le accuse sono ancora provvisorie, e sarà il giudice a stabilire la colpevolezza dell’uomo al termine del processo.

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