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Milano | Come uscire dall’auto in caso di sommersione da acqua

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Rimanere intrappolati in un’auto sommersa dall’acqua è una delle situazioni più pericolose che si possano vivere mentre si è alla guida, ma fortunatamente esistono alcune strategie che possono aumentare le possibilità di salvarsi. Questo tipo di emergenza si verifica spesso in situazioni di pioggia intensa e allagamenti, specialmente durante i periodi di maltempo, ma la sicurezza dipende dalla capacità di mantenere la calma e agire tempestivamente.

La forza dell’acqua

Quando l’auto finisce sott’acqua, il primo problema che sorge è la forza con cui l’acqua agisce su porte e finestrini. Man mano che il veicolo si immerge, l’acqua esercita una pressione crescente, impedendo l’apertura delle portiere. Sebbene l’acqua all’interno dell’abitacolo possa parzialmente bilanciare la pressione esterna, aprire la porta in quel momento potrebbe risultare impossibile. L’ideale, quindi, è abbassare i finestrini il prima possibile, sempre che l’impianto elettrico funzioni.

Se non riuscite a abbassare i finestrini, il passo successivo è cercare di rompere un vetro per uscire. Il vetro più vulnerabile è quello laterale, mentre il parabrezza è più resistente, soprattutto nelle auto moderne, che spesso utilizzano vetri di sicurezza tripli. Un martelletto in acciaio temperato, facilmente reperibile in negozi di ricambi auto, può risultare utile in questa situazione, permettendo di sfondare i vetri con un colpo deciso.

Come agire se l’auto è già sommersa

Nel caso in cui il veicolo sia già sott’acqua, la tempistica diventa cruciale. Prima di cercare di uscire, assicuratevi di slacciare la cintura di sicurezza e, se siete in compagnia, sbloccare le portiere per consentire l’uscita a tutti i passeggeri. Se l’auto è sommersa, il tempo per agire è limitato, e ogni secondo può fare la differenza.

In alcuni casi estremi, dove l’auto si trova in una posizione particolarmente difficile (ad esempio capovolta o incastrata in un canale), l’uscita può diventare ancora più complicata. Tuttavia, cercare di mantenere la calma e agire in modo rapido e deciso è essenziale per non compromettere le possibilità di salvezza.

Le polizze assicurative e i risarcimenti

Nel caso in cui l’auto venga danneggiata o sommersa durante un evento naturale come un’alluvione, la polizza di responsabilità civile (RCA) non copre i danni. Per ottenere un risarcimento, è necessario sottoscrivere una polizza specifica contro “Eventi Naturali”, che è facoltativa e disponibile con molte compagnie assicurative. Per ottenere il risarcimento, è fondamentale raccogliere la documentazione necessaria, come una dichiarazione delle forze dell’ordine che attesti l’avvenuto evento calamitoso.

Se l’auto è danneggiata e non può essere riparata, è possibile sospendere la polizza per un periodo che va da 1 a 12 mesi, evitando di pagare per il tempo in cui il veicolo non è stato utilizzato. Inoltre, se l’auto viene rottamata o sostituita, è possibile chiedere il rimborso della parte di RCA non goduta.

Cosa fare con un’auto elettrica

Le auto elettriche, pur essendo progettate per essere resistenti all’acqua, non sono immuni ai danni. Sebbene il sistema elettrico sia isolato per prevenire scariche elettriche, la sommersione prolungata può danneggiare i componenti elettronici e la batteria. I rischi maggiori riguardano la fuoriuscita di liquidi dalla batteria, che possono essere tossici, e la possibilità di un corto circuito che potrebbe provocare un incendio quando il veicolo viene fatto uscire dall’acqua.

In ogni caso, l’auto elettrica non presenta rischi di folgorazione diretta, poiché il sistema elettrico è progettato per rimanere isolato. Tuttavia, è importante evitare di percorrere strade allagate o di immergersi completamente nell’acqua, soprattutto se il livello supera i cerchi delle ruote. Se si teme un danno, è sempre meglio fermarsi prima di mettere in pericolo il veicolo e i passeggeri.

Prevenire è meglio che curare

La miglior precauzione contro questo tipo di pericolo è l’attenzione alle condizioni meteo e alla presenza di strade allagate. In caso di alluvioni o forti piogge, è fondamentale non sottovalutare il rischio e, quando possibile, evitare di percorrere tratti di strada che potrebbero essere sommersi. Agire con prontezza e seguire i consigli di sicurezza può salvare la vita in situazioni di emergenza.

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Mercedes-AMG sviluppa il primo SUV ad alte prestazioni

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Per la prima volta nei suoi 57 anni di storia, Mercedes-AMG sta sviluppando un SUV interamente in casa. L’innovativo fuoristrada, “Born in Affalterbach”, è costruito sulla piattaforma elettrica ad alte prestazioni AMG.EA nativa per automobili elettriche ad alte prestazioni. I veicoli di sviluppo saranno sottoposti ai primi test drive quest’inverno. I SUV high performance sono da tempo una pietra miliare del portafoglio AMG. Oltre 25 anni fa, il marchio di auto sportive e ad alte prestazioni di Affalterbach ha aperto la strada a questo segmento con il lancio della ML 55 AMG. La classe dei fuoristrada sportivi ha rapidamente conquistato il cuore dei clienti, registrando da allora tassi di crescita elevati. Oggi, Mercedes AMG vanta una gamma SUV di sei modelli: GLA, GLB, GLC, GLE, GLS e EQE SUV. L’iconica Gelàndewagen Mercedes AMG G 63 rappresenta il vertice della linea di fuoristrada ad alte prestazioni.

In questo ultimo progetto, Mercedes AMG ha sviluppato per la prima volta l’intera architettura del veicolo. Questo SUV full-size sarà il secondo modello costruito sulla piattaforma ad alte prestazioni completamente elettrica AMG.EA. Rappresenta inoltre il sesto veicolo interamente sviluppato dagli specialisti delle prestazioni di Affalterbach, unendosi al primo modello AMG.EA attualmente in fase di collaudo, nonchè ai modelli GT, SL, la precedente generazione GT e SLS. “Da molti anni i SUV sono tra i nostri modelli più popolari. Con questo SUV ‘Born in Affalterbach’, rispondiamo a questa tendenza offrendo ai nostri clienti un fuoristrada ad alte prestazioni davvero accattivante, basato sulla piattaforma AMG.EA. La nostra nuova architettura ad alte prestazioni segue una chiara filosofia: ‘AMG First, EV Second’. Questo significa che i veicoli non solo eccellono come veicoli elettrici, ma incarnano anche la qualità fondamentali di AMG in termini di emozioni e prestazioni” dichiara Michael Schiebe, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mercedes AMG e Responsabile delle divisioni Mercedes Benz Classe G e Mercedes Maybach.

foto: ufficio stampa Mercedes-Benz Italia

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Fiat lancia la tecnologia bio-ibrida in Brasile

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Fiat ha lanciato la tecnologia Bio-Hybrid con i suoi modelli SUV di grande successo, Pulse e Fastback, in Brasile. Questa tecnologia combina propulsori elettrici e ibridi con biocarburanti, in particolare etanolo, per ridurre le emissioni di carbonio e promuovere una mobilità accessibile.
Il Brasile, dove Fiat è una forza dominante nel mercato, svolge un ruolo centrale in questo sviluppo, ospitando il centro di ricerca globale Bio-Hybrid presso lo stabilimento Stellantis di Betim. L’introduzione dei SUV bio-ibridi sottolinea l’impegno di FIAT nella creazione di veicoli sostenibili e accessibili, consolidandosi come protagonista del futuro della mobilità.

In quanto casa automobilistica con un forte impegno per il progresso sociale e ambientale, Fiat risponde all’urgente necessità di soluzioni di trasporto sostenibili. Con il lancio della Pulse e della Fastback con tecnologia bio-ibrida, il marchio rafforza il suo ruolo pionieristico nel fornire soluzioni di mobilità accessibili e rilevanti per le sfide globali di oggi.
Il motore T200 Hybrid, che equipaggia le versioni ibride di Fiat Fastback e Pulse, rappresenta un salto di qualità in termini di prestazioni ed efficienza. Abbinato a un cambio CVT a sette rapporti, questo motore 1.0 turbo Flex è il più potente del suo segmento, con una potenza di 130 CV e una coppia di 20,4 kgfm. Integrando la tecnologia ibrida, Fiat ha aumentato l’efficienza dei consumi riducendo significativamente i consumi dell’11,5% per la Fastback e del 10,7% per la Pulse con benzina ed etanolo nei cicli urbani. Questo miglioramento posiziona il T200 Hybrid come una scelta eccezionale sia per le prestazioni che per l’economicità. Il cuore del sistema ibrido è un motore elettrico multifunzionale che sostituisce i tradizionali componenti dell’alternatore e dell’avviamento. Questa progettazione innovativa utilizza due batterie da 12 V: una batteria al piombo da 68 Ah situata nel vano motore e una batteria agli ioni di litio da 11 Ah situata sotto il sedile del conducente. Insieme, queste batterie supportano il motore elettrico, che genera fino a 3 kW di potenza, fornendo una coppia supplementare al motore a combustione e caricando entrambe le batterie per migliorare l’efficienza del carburante.

Il sistema funziona in quattro modalità dinamiche che massimizzano l’efficienza. e-Start&Stop: questa modalità attiva la funzione Start-Stop quando il veicolo è fermo, spegnendo il motore a combustione per risparmiare carburante. Durante la decelerazione, il motore continua a funzionare senza iniezione di carburante, ottimizzando il recupero di energia. e-Assist: In questo caso, il motore elettrico fornisce una coppia supplementare al motore a combustione durante l’accelerazione e l’avvio. Questa assistenza, alimentata dalle batterie, riduce il consumo di carburante e migliora le prestazioni. Alternatore intelligente: L’alternatore funziona in due modalità, rispondendo ai livelli della batteria. In modalità alternatore, carica le batterie quando sono scariche, mentre in modalità neutra mantiene il fabbisogno elettrico del veicolo quando le batterie sono sufficientemente cariche. e-Regen: Questa modalità rigenerativa cattura l’energia meccanica durante la decelerazione, convertendola in energia elettrica che ricarica sia la batteria al piombo che quella agli ioni di litio, recuperando fino al 25% dell’energia che altrimenti andrebbe persa.

foto: ufficio stampa Stellantis

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Cambio gomme stagionale, quali pneumatici scegliere

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In Europa si avvicina il momento del cambio pneumatici in vista della stagione invernale. Nonostante norme diverse da paese a paese, gli automobilisti devono decidere come attrezzarsi per la stagione fredda, la più insidiosa per l’aderenza dei pneumatici. Anche se negli ultimi inverni si sta registrando una ridotta frequenza di nevicate, vale sempre la regola dei 7°C: sotto questa soglia di temperatura, è opportuno montare gomme adeguate al freddo che garantiscono performance superiori su asciutto e bagnato. Meglio montare pneumatici invernali o quattro stagioni? Dipende da diversi fattori. La scelta più adatta alla stagione fredda resta quella dei pneumatici invernali, prodotti sviluppati con mescole ad hoc studiate per offrire un’aderenza ottimale e un’elevata capacità di trazione su fondi asciutti e bagnati, riducendo il rischio di aquaplaning. Che sia winter o all season, è fondamentale verificare le marcature sul fianco del pneumatico. La sigla M+S indica che si tratta di un prodotto pensato per fondi difficili, ma la sicurezza maggiore è assicurata quando è presente la marcatura 3PMSF (rappresentata da una montagna a 3 cime accompagnata da un fiocco di neve). Quest’ultima indica, infatti, che il pneumatico ha superato tutti i test anche nelle condizioni più critiche della stagione fredda.

Se il livello di sicurezza in inverno è assicurato dalle marcature, la scelta fra invernale o quattro stagioni dipende da molti fattori. Innanzitutto, dall’utilizzo dell’auto: un uso più intenso con chilometraggi elevati (sopra i 25.000 km/anno), modelli di auto più potenti o di grandi dimensioni, insieme all’abitudine a frequentare zone montane consigliano il prodotto più specialistico per il freddo, mentre un uso prevalentemente in contesti urbani e su auto più compatte (dalle citycar ai SUV compatti) consentono di adottare il pneumatico adatto a tutto l’anno. Se dunque il cambio tra treno estivo e invernale rappresenta la scelta più indicata per gran parte degli automobilisti, l’altra opzione è quella dei pneumatici quattro stagioni, come il Pirelli Cinturato All Season SF3 che assolve alle esigenze dell’automobilista più “urbano”, come confermato da diverse prove comparative svolte da testate specializzate dove il nuovo pneumatico ha vinto sui concorrenti.
Superata la scelta del pneumatico, è opportuno adeguare anche lo stile di guida. Se sull’asciutto non sono necessari particolari accorgimenti quando si è al volante rispetto alle stagioni più calde, va ricordato che l’aderenza è inferiore ed è consigliabile tenere un margine maggiore.

Discorso diverso quando ci sono fondi bagnati o innevati, dove bisogna ricorrere a uno stile simile a quello tipicamente adottato per risparmiare carburante: vanno evitate le brusche accelerate in partenza che rischiano di far pattinare le ruote in tutte le condizioni di innevamento. L’utilizzo dei freni va ridotto al minimo, a vantaggio del freno motore. Mantenere una distanza di sicurezza adeguata è ancor più importante di inverno per evitare tamponamenti. Attenzione anche alle manovre di parcheggio: la sosta in diagonale rispetto alla carreggiata risulta la più semplice per entrata e uscita, soprattutto quando i mezzi spartineve accumulano neve a bordo strada.
Attenzione se si guida un’auto elettrica: d’inverno l’autonomia della batteria tende a diminuire, meglio puntare su pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, caratteristica fondamentale per garantire più lunghe autonomie di guida. Pirelli, grazie alla tecnologia Elect, risponde proprio a questa necessità. Di recente è stato presentato il primo invernale per auto in “classe A” di rolling resistance: si tratta della versione invernale del P Zero Winter 2 per la BMW i7.

foto: ufficio stampa Pirelli

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